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25 Novembre 2025
12:30

La Cina svela una zona inesplorata della dorsale di Gakkel: missione sottomarina nell’Artico a 5277 m

Per la prima volta la Cina ha raggiunto una sezione inesplorata della dorsale di Gakkel sul fondale dell’Oceano Artico. Grazie a un sottomarino, dotato di equipaggio, si è toccata una profondità di 5277 metri sotto il livello del mare.

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La Cina svela una zona inesplorata della dorsale di Gakkel: missione sottomarina nell’Artico a 5277 m
dorsale cina
Generata con AI

Un team di ricercatori cinesi ha esplorato la sezione orientale della dorsale oceanica di Gakkel, una catena montuosa sottomarina lunga circa 1800 km nell’Oceano Artico, mai visitata prima d’ora in quanto è una delle aree della Terra più difficili da raggiungere. La missione, che si è conclusa a ottobre, si è servita di una nave rompighiaccio e del sommergibile Fendouzhe, che ha anche ospitato un equipaggio. Le oltre 40 immersioni hanno raggiunto profondità anche di 5277 m sotto il livello del mare. I risultati dell’esplorazione devono ancora essere elaborati, ma si ritiene che possano rivelare un ambiente estremo simile a quello della parte occidentale della dorsale, già esplorata in passato: un complesso di sorgenti idrotermali di acqua calda che ospitano ricchi ecosistemi con forme di vita simili a quelle che si ipotizza possano trovarsi sulle lune di Giove.

Cos’è la dorsale di Gakkel nell’Oceano Artico: un sistema geologico unico

La spedizione, organizzata dal Ministero delle Risorse Naturali e dall’Accademia Cinese delle Scienze, si è svolta per settimane in un’area remota del pianeta, ricoperta dal ghiaccio marino. Qui, sotto le acque dell’Oceano Artico, dalla Groenlandia settentrionale alla Siberia si estende la dorsale di Gakkel, una catena montuosa sottomarina lunga circa 1800 km. Si tratta del prolungamento della dorsale medio-atlantica, che separa la placca nordamericana da quella eurasiatica, caratterizzato da un’intensa attività vulcanica.

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Il fondale dell’Oceano Artico, con la dorsale di Gakkel. Credit: Mikenorton, CC BY–SA 3.0 Unported, via Wikimedia Commons

La sua sezione occidentale era già stata esplorata negli anni Duemila, mentre quella orientale, più difficile da raggiungere, finora era rimasta inesplorata. Per raggiungerla, i ricercatori hanno utilizzato una nave rompighiaccio e il sottomarino Fendouzhe, che tra le sue immersioni vanta quella nella fossa oceanica più profonda del pianeta, la Fossa delle Marianne. Le immersioni per raggiungere la dorsale di Gakkel sono state numerose e hanno toccato una profondità massima di 5277 m.

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Batimetria della dorsale di Gakkel, nell’Oceano Artico. Credit: Andrey Chernykh et al.

In una di queste il sottomarino, che ha potuto immergersi grazie ad aperture nel ghiaccio create dalla nave, ha ospitato anche un equipaggio. La scelta dei siti da visitare è ricaduta su quelli geologicamente più interessanti, per esempio le montagne sottomarine.

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Il sottomarino Fendouzhe. Credit: Chinese Academy of Sciences

Perché la dorsale di Gakkel è così interessante

La dorsale di Gakkel suscita grande interesse nella comunità scientifica per varie ragioni. Per esempio, è il tratto di dorsale oceanica del pianeta lungo il quale le placche si allontanano tra loro alla velocità più bassa, compresa tra 0,6 e 1,5 cm all’anno. Una delle sue caratteristiche più interessanti è che ospita un vasto campo idrotermale, costituito da camini idrotermali, detti anche fumaioli neri (o black smokers), alte strutture costituite da solfuri polimetallici, ricchi di ferro, rame, manganese e zinco. Questi metalli depositano a partire dalle acque circolanti nella crosta quando queste, riscaldate dal magma, si raffreddano bruscamente fuoriuscendo dalle fratture sul fondale. I fumaioli neri costituiscono un habitat che ospita una notevole biodiversità, con organismi in grado di sopravvivere in condizioni estreme. I camini idrotermali sono stati scoperti nel 2001 nella parte occidentale della dorsale di Gakkel e potrebbero trovarsi anche in quella orientale appena esplorata, anche se i ricercatori non hanno ancora fornito dati in merito. Le analisi dei campioni raccolti sono ancora in corso, ma potrebbero rivelare preziose informazioni dal punto di vista geologico e biologico. Potrebbero anche essere utili a comprendere come la vita possa originarsi ed evolvere negli oceani ghiacciati delle lune di Giove. Come testimonia questa spedizione, il ruolo della Cina nell’esplorazione di ambienti polari estremi sta diventando sempre più significativo, anche grazie all’uso di tecnologie molto avanzate.

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Fumaioli neri lungo la dorsale medio–atlantica. Credit: MARUM, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons
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