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Se siete appassionati di ciclismo o se, facendo zapping, vi siete imbattuti in una tappa del Tour de France 2025 potreste aver sentito parlare di ventagli – echelon in inglese e bordure in francese. In questo sport che mette alla prova il fisico e la mente degli atleti, a volte la sfida più grande non sono le salite ripidissime ma un nemico invisibile che può decidere una gara in pochi minuti: il vento laterale.
I ventagli sono una strategia di squadra che permette di combattere questo nemico applicando le leggi della fisica ma, attenzione, non si tratta solo di una mossa "difensiva" ma di un vero e proprio attacco che può spezzare il gruppo in due tronconi e permettere la fuga. Nello specifico, i ciclisti del gruppo si dispongono in diagonale, sfalsati uno rispetto all'altro a partire dal lato della strada da cui tira il vento e verso il lato opposto.
Ne è un esempio la prima tappa del Tour di quest'anno, a Lille, in cui i ventagli, scatenati dalla squadra Jonas Vingegaard (Team Visma), hanno deciso il destino dei favoriti, mettendo subito in difficoltà Evenepoel e Roglič mentre il campione in carica Tadej Pogačar è rimasto aggrappato alla corsa.
La scia e il vento: un po' fisici e un po' ciclisti
Durante una gara di ciclismo le forze in gioco sono molte e i ciclisti si devono ingegnare per risparmiare energie e avere una pedalata più efficiente. Quando la strada è pianeggiante o in discesa, il vero nemico da battere diventa la resistenza aerodinamica. Per vincerla, i ciclisti adottano una serie di accorgimenti: si va dall'ottimizzazione della posizione in sella, all'uso di abbigliamento e componenti specifici (telai, ruote), fino ad arrivare alla tattica più efficace di tutte: sfruttare la scia di chi precede, pedalando "a ruota".
Infatti, un ciclista in movimento sposta l'aria, creando una zona di alta pressione davanti a sé e una di bassa pressione subito dietro. Quando il vento è frontale (situazione più comune) il posto migliore per riparasi è direttamente dietro al corridore che precede, rimanendo "in scia" (drafting).
Il ciclista in scia viene quasi "risucchiato" in avanti da questa zona di bassa pressione, risparmiando fino al 30-40% di energia, non avendo un "muro d'aria" da contrastare di fronte a sé e andando più veloce con mendo fatica. Lo stesso principio viene sfruttato anche dalla auto di Formula 1. La scia nel ciclismo è un sistema cooperativo: a turno i pedalatori si alternano al comando perché chi sta davanti subisce la massima resistenza dell'aria, un ruolo troppo dispendioso da sostenere a lungo; è importante anche che i corridori rimangano a una distanza di sicurezza per evitare incidenti.

Ma quando il vento è laterale cosa succede? La zona di bassa pressione non si trova più dietro al corridore ma in diagonale. In questo caso, infatti, restare "in scia" (e quindi dietro la ruota di chi precede), non permetterebbe di ripararsi completamente. Per esempio, se il vento soffia da destra, il "riparo" sarà dietro a sinistra del ciclista in testa. È proprio qui che entrano in gioco i ventagli: strategie di squadra in cui i ciclisti si dispongono in diagonale a partire dal lato della strada da cui tira il vento, vinto al lato opposto, e sfalsati uno rispetto all'altro.
Come funzionano i ventagli: da riparo contro il vento laterale a strategia di attacco
Solitamente in una gara a squadre come può essere una tappa del Tour de France o del Giro d'Italia, la disposizione a ventaglio può essere usata da un team per creare un divario sugli avversari. Innanzitutto, per mettere in atto questa strategia ci devono essere delle determinate condizioni:
- Un gruppo – l'insieme più numeroso di ciclisti che procedono in maniera compatta – composto da squadre diverse,
- Un forte vento laterale,
- Una lunga strada rettilinea con una carreggiata larga.
Quest'ultima caratteristica è importante perché una volta occupata tutta la larghezza del tracciato i ciclisti rimasti in fondo devono posizionarsi in fila indiana, rimanendo esposti al forte vento laterale e dovendosi staccare dal gruppo di testa.

Ma come si forma in gara un ventaglio? La squadra che vuole attaccare si porta in testa al gruppo prima di un tratto esposto al vento, aumenta la velocità e, partendo dal bordo della strada, si dispone subito in formazione a ventaglio, occupando tutta la carreggiata. A questo punto, alternandosi tra compagni di squadra come nella "scia classica", i ciclisti protetti dal ventaglio possono "spingere" sui pedali per aumentare il vantaggio e creare un ampio divario grazie al vento che ora è loro alleato. Quelli esclusi dalla formazione con l'aria e l'ultimo ciclista dell'echelon – lo stopper – che li blocca, invece, sono costretti a creare un altro ventaglio per rimanere in gara e limitare i danni. Questa è la dimostrazione che il ciclismo non è solo uno sport di resistenza, ma un gioco di intelligenza, posizionamento e comprensione della fisica.