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21 Agosto 2025
16:03

La funzione “Privacy avanzata” di WhatsApp non c’entra con l’AI: ecco a cosa serve davvero

La funzione “Privacy avanzata delle chat” di WhatsApp non serve a bloccare l'AI: impedisce alle persone con cui chattiamo di esportare o salvare contenuti condivisi. Le chat restano protette dalla crittografia end-to-end e Meta AI non può leggerle.

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La funzione “Privacy avanzata” di WhatsApp non c’entra con l’AI: ecco a cosa serve davvero
privacy avanzata whatsapp

No, la funzione “Privacy avanzata” o “Privacy migliorata” di WhatsApp non è in grado di impedire l'accesso di MetaAI alle chat degli utenti, come si legge in una catena di sant'Antonio che sta circolando da diversi giorni sulla piattaforma di messaggistica. Insomma, non credete a chi vi dice che occorrere attivare l'impostazione chiamata “Privacy migliorata” per evitare che MetaAI legga le vostre conversazioni, recuperi i numeri di telefono dei vostri contatti e dati sensibili dal vostro dispositivo. Chiariamo che la funzione esiste, ma non ha alcuna relazione con l'intelligenza artificiale. La “Privacy avanzata delle chat” (questo il suo nome ufficiale completo, e non “Privacy migliorata”) serve piuttosto a limitare ciò che i partecipanti a una chat (singola o di gruppo) possono fare con i contenuti condivisi al suo interno, impedendo che foto, video, file e messaggi possano essere scaricati o esportati da utenti umani al di fuori della chat. In altre parole, tutela la riservatezza all'interno del gruppo stesso, non difende da presunte “invasioni” dell'AI.

Le vostre conversazioni personali, inoltre, restano protette dalla crittografia end-to-end, che impedisce sia a Meta (l'azienda proprietaria di WhatsApp) sia alla sua AI di leggerle. Questo significa che nessuna intelligenza artificiale può aprire, archiviare o memorizzare i vostri messaggi privati.

Cos’è davvero la privacy avanzata di WhatsApp e le false credenze sull’AI

Le catene di Sant'Antonio su WhatsApp esistono da sempre e più o meno funzionano tutte nello stesso modo: fanno leva su timori legati a temi complessi, come in questo caso l'intelligenza artificiale, e li mescolano a informazioni autentiche per rendere più credibile la narrazione. Nel messaggio che sta raggiungendo sempre più utenti su WhatsApp si legge:

Da oggi l'AI disponibile su WhatsApp ha accesso a tutte le chat. Tutti i partecipanti a una chat di gruppo possono/devono attivare l'opzione “Privacy migliorata”. In caso contrario, l'intelligenza artificiale può aprire i messaggi di gruppo, vedere i numeri di telefono e persino recuperare informazioni personali dal telefono, anche nelle chat private.

È vero che in Europa Meta ha introdotto la propria AI nelle sue piattaforme lo scorso marzo, ed è vero anche che esiste un'impostazione chiamata “Privacy avanzata delle chat”. È falso però sostenere che attivare quest'ultima impostazione serva a bloccare Meta AI. L'opzione, accessibile aprendo le impostazioni della chat o del gruppo e selezionando la voce corrispondente, impedisce di salvare, esportare o inoltrare i contenuti condivisi in chat.

Molti di voi si chiedono comunque cosa Meta AI possa davvero fare su WhatsApp. La risposta è semplice: sulle vostre chat l'intelligenza artificiale di Meta non può fare nulla. Le conversazioni sono protette dalla crittografia end-to-end. Semplificando al massimo, questo significa che quando inviate un messaggio, questo viene trasformato in un codice cifrato sul vostro dispositivo, viaggia in forma illeggibile e viene decifrato solo sul telefono del destinatario. Nemmeno WhatsApp o Meta possono visualizzarne il contenuto. Diverso è il discorso per Facebook e Instagram, dove Meta AI può usare i dati pubblici, come post e commenti, per addestrare i propri modelli, a meno che non abbiate esercitato il diritto di opposizione tramite l'apposito modulo.

E la funzione “Riepilogo dei messaggi” dell'app di messaggistica?

Un punto che può aver generato confusione riguarda la sperimentazione, da parte di WhatsApp, di una funzione chiamata “Riepilogo dei messaggi”, attualmente disponibile solo in lingua inglese e non ancora attiva in Italia. Questa permette di riassumere con l'AI il contenuto delle chat gruppo. Ma anche in questo caso i messaggi non vengono letti da Meta o dalla sua AI: viene usata una tecnologia denominata “Private Processing”, che consente di generare i riepiloghi senza che le informazioni escano dall'ambiente protetto. È importante non confondere strumenti di supporto come questo con l'idea, errata, che l'AI “spii” direttamente nelle nostre chat.

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