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7 Giugno 2025
15:02

La Grotta di Benagil in Portogallo, un esempio straordinario di erosione naturale in Algarve

La Grotta di Benagil, situata lungo la costa meridionale del Portogallo a 150 metri dall'omonima spiaggia, è il risultato di lunghissimi processi erosivi causati dalla combinazione dell’incessante azione delle onde marine che si infrangono sulla scogliera e dei fenomeni carsici.

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La Grotta di Benagil in Portogallo, un esempio straordinario di erosione naturale in Algarve
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Situata nella regione dell'Algarve, lungo la costa meridionale del Portogallo a 150 metri dalla spiaggia omonima, la Grotta di Benagil è una straordinaria meraviglia naturale che ogni anno attira migliaia di turisti. Non è soltanto un paesaggio mozzafiato, ma anche una testimonianza della forza dei processi di erosione naturale, come l’erosione costiera e il carsismo, che l’hanno modellata nel corso dell’epoche geologiche.

L’area costiera dell’Algarve è nota per le numerose grotte naturali che punteggiano la costa Atlantica. Nei soli dintorni del piccolo villaggio di Benagil, per esempio, se ne contano oltre 20 accessibili via mare, e molte altre più piccole, spesso difficili da esplorare. Curiosamente, in passato molte di queste cavità naturali venivano utilizzate in passato come rifugi e depositi per la merce di contrabbando, come alcol, tabacco e tessuti introdotti illegalmente in Portogallo. Tra tutte queste grotte, quella di Benagil è senza dubbio la più famosa. Con la sua forma a cupola, raggiunge un’altezza di circa 25 metri dal livello del mare, mentre il diametro della base raggiunge i 40 metri. L’elemento morfologico più caratteristico è l’apertura circolare nella volta, un vero e proprio lucernario naturale dal diametro di circa 10 metri, attraverso cui la luce solare illumina l’interno della grotta. Alla base si trova una piccola spiaggia accessibile soltanto via mare.

Mappa della grotta di Benagil
Mappa della grotta di Benagil. Credit: Google Earth

La grotta di Benagil si è formata attraverso i processi di modellamento geomorfologico superficiale, in particolare l’erosione costiera e il carsismo. Originariamente, infatti, al suo posto vi era una ripida scogliera a picco sull’Oceano Atlantico. La roccia incassante è composta da calcari, rocce sedimentarie carbonatiche formatesi circa 20 milioni di anni fa dall’accumulo, compattazione e litificazione di resti di organismi marini, quando la zona era sommersa da un mare poco profondo.

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Vista della cupula della Grotta di Benagil. Credits: EGU Immageo / Nunu Correia.

Nel tempo, dopo l’esposizione in superficie, l’azione continua delle onde marine che si infrangono contro la scogliera ha provocato un’erosione differenziale, erodendo più rapidamente gli strati di roccia più teneri rispetto a quelli più resistenti. Questo processo ha inizialmente generato piccole cavità, che si sono progressivamente allargate e approfondite sotto l’effetto incessante delle onde battenti e dell’abrasione causata dall’impatto di sabbia e ciottoli trasportati dal moto ondoso e dal vento contro le pareti rocciose, dando infine origine alla grotta che conosciamo oggi.

Parallelamente, il calcare è stato interessato da fenomeni di carsismo, un processo in cui acque chimicamente aggressive, entrando in contatto con la roccia, disciolgono lentamente il carbonato di calcio, che passa in soluzione. Questo fenomeno è ritenuto il principale responsabile della formazione dell’apertura sommitale della grotta di Benagil, una vera e propria dolina carsica.

I segni dell’azione erosiva, tuttavia, non si limitano alla grotta e alla sua cupola, ma sono evidenti anche nella presenza di faraglioni e archi naturali situati nell’area limitrofa. I faraglioni sono formazioni rocciose isolate che, un tempo parte integrante della terraferma, sono stati progressivamente modellati dall’erosione marina fino a diventare "pilastri indipendenti". La persistente azione delle onde sulle grotte marine, come quella di Benagil, può provocare il crollo della volta e portare alla formazione di queste strutture. Gli archi naturali, invece, si originano quando l’erosione costiera scava attraverso un promontorio, dando luogo ad aperture arcuate che testimoniano l’intensa dinamica geologica della zona.

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