La recente alluvione causata dal crollo della diga di Kakhovka ha immediatamente causato vittime e feriti, insieme agli ovvi problemi alle infrastrutture locali e alle cittadine colpite dall'inondazione. Come nel caso delle alluvioni in Emilia-Romagna però, sono diverse le conseguenze a lungo termine per la salute dei cittadini e per gli equilibri ambientali.
Le preoccupazioni espresse da Tedros Adhanom, direttore generale del WHO (World Health Organization), riguardano soprattutto la diffusione di malattie come il Colera, ma le criticità sono diverse: vediamole insieme.
Il rischio di infezioni batteriologiche
Alluvioni e inondazioni sovraccaricano i sistemi fognari, favorendo la proliferiazione di batteri e aumentando esponenzialmente il rischio di infezioni per via oro-fecale per la popolazione che vive nell'aria colpita. Il Colera è causato dal batterio Vibro Cholerae, che una volta diffuso nell'intestino dell'ospite produce tossine provocando diarrea negli individui colpiti: normalmente rari, i casi di infezioni possono esplodere in focolai proprio in presenza di condizioni igieniche compromesse in ambienti acquatici.
Altre possibili infezioni sono quelle derivate da Escherichia Coli e da enterococchi intestinali, batteri che sono normalmente ricercati in acque dolci e salate per garantirne la balneabilità, e che possono causare infezioni simili a quelle da V. Cholerae costituendo il principale pericolo a contatto con acque stagnanti.
I danni ambientali e il rischio mine
L'importanza strategica della diga e dei territori circostanti ha portato alla diffusione di mine antiuomo che, con l'inondazione, sono state spostate e diffuse casualmente sui territori a valle di Kakhovka: quello delle mine è uno dei rischi maggiori per i cittadini, nonché uno dei più duraturi in grado di causare vittime e feriti per decenni dalla fine dei conflitti per cui sono state usate.
Le inondazioni sono anche in grado di erodere il terreno e causare sedimentazioni in altre zone, compromettendo i terreni a vocazione agricola, e diffondono in aree molto vaste l'inquinamento dovuto ad olii e carburanti, trascinati dalla forza delle acque fino a contaminare il terreno e percolare nelle falde acquifere.
Proprio queste contaminazioni sono il rischio maggiore per il parco nazionale Nyzhniodniprovskyi e per la fauna locale, già colpita dalla rapida diffusione delle acque.
La perdita di un importante bacino idrico
Ucraina e Russia si sono contese, nell'ultimo anno, il controllo della diga per via dell'importanza del bacino idrico collegato: l'uso dell'acqua è sicuramente importante per un paese con economia fortemente agricola, ma a favorire l'interesse russo è anche la scarsità di fonti d'acqua dolce nella penisola della Crimea, fortemente dipendente dal bacino di Kakhovka.
Perdere una fonte così importante potrebbe portare a forti cali di produzione agricola, se non addirittura l'inaridimento dei terreni coltivati, con ovvi impatti sull'economia di una regione già segnata da anni di scontri e vere e proprie guerre.
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