L'erosione delle coste è un problema molto sentito in Italia, che è bagnata dal mare per 7500 km. L'agire delle maree e delle correnti asporta materiale dalla costa ogni giorno, costringendo a interventi di ripascimento (l'aggiunta di sabbia sui fondali) costosi e dall'effetto non definitivo: nella sola Emilia-Romagna, nel 2022, sono stati investiti 19 milioni di euro per la manutenzione di soli 11 km di costa, con la movimentazione di 1 milione e 500 mila m3 di sabbia. Altri interventi possibili sono l'utilizzo di frangiflutti, strutture spesso in cemento o composte di grandi rocce in grado di limitare la portata delle onde che si infrangono sui litorali.
Il mare può arrivare a minacciare non solo le spiagge turistiche, ma anche aree abitate, come nel caso della regione di North Cove (U.S.A.), o estese regioni pianeggianti come quelle delle coste olandesi. Entrambe le comunità hanno cercato risposte alternative al semplice ripascimento, e costituiscono quindi interessanti esempi da approfondire.
Un uomo contro il Pacifico, come David Cottrell ha salvato la Washaway beach
L'area di North Cove, una comunità rurale dello stato di Washington, è anche conosciuta come "Washaway beach" per via della forte erosione costale dovuta alle tempeste invernali e alle maree dell'Oceano Pacifico.
In passato, anche a causa di interventi umani come la costruzione di una diga sul fiume Columbia che ha ridotto i sedimenti trasportati alla foce e rigettati sul litorale, il mare è stato in grado di reclamare fino a 30 metri di costa all'anno, distruggendo case ed altri edifici come un faro e parte di una base della Guardia Costiera successivamente abbandonata.
Vista la scarsa importanza economica dell'area, principalmente votata all'agricoltura e poco popolata, le istituzioni federali hanno mostrato nei decenni scarsa convinzione nel combattere contro il Pacifico, evitando costose infrastrutture e lasciando spesso ai privati l'iniziativa.
David Cottrell, un agricoltore nato e cresciuto a North Cove con una formazione matematica, nel 2016 con l'aiuto della moglie Connie Allen ha creato una associazione chiamata WECAN (Willapa Erosion Control Action Now) che oggi include istituzioni locali, cittadini e persino i discendenti della tribù di nativi di Shoalwater Bay.
L'idea di Cottrell è stata di creare dei "dossi artificiali" di ciottoli di basalto nelle aree costiere più colpite dalla marea, sfruttando un sistema già usato da secoli per l'allevamento di molluschi e la pesca: queste strutture sono infatti in grado di ridurre la forza del moto ondoso che impatta sulle spiagge, trattenendo inoltre la sabbia e ricreando quindi le dune che normalmente sono spazzate via dalle correnti.
Il progetto ha mostrato negli anni sviluppi promettenti, monitorati dal dipartimento di Ecologia dello Stato di Washington: a fronte di un primo investimento più importante, le strutture sembrano in grado di resistere alle intemperie e possono essere mantenute, inverno dopo inverno, con spesa contenuta da parte dei cittadini stessi, valutando ad ogni stagione le evoluzioni delle correnti per apportare migliorie e concentrare gli sforzi dove necessario.
Purtroppo, Cottrell non avrà modo di valutare gli sviluppi futuri della sua creatura: a seguito di un incidente in bicicletta, è infatti deceduto a giugno del 2023.
Zandmotor, il progetto olandese per difendere la Delfland Coast
In Olanda, vista la particolare geografia e la presenza di vasti territori "rubati" sotto il livello del mare, la difesa delle coste è un problema molto più sentito. Uno dei progetti finanziati dal Rijkswaterstaat, il ministero delle infrastrutture e della gestione dell'acqua, è il cosiddetto Zandmotor (“motore di sabbia”) sulla Delfland Coast.
Nel 2011, una enorme quantità di sabbia dragata al largo è stata depositata a monte delle spiagge da difendere, formando una penisola a "uncino". L'idea dietro questo progetto è quella di creare un deposito, con una quantità di sedimenti pari a 20 ripascimenti annuali, in una posizione tale che siano le stesse correnti e i venti a redistribuire negli anni la sabbia a valle della penisola artificiale e allo stesso tempo difendendo la costa dalle onde del mare del Nord.
La penisola si estende per 1 km verso il mare aperto e per circa 2 km lungo la spiaggia, con una altezza massima di 5 metri sul livello del mare. All'interno della penisola, un piccolo lago assicura il normale deflusso delle acque sotterranee che sarebbe stato altrimenti alterato dall'opera.
Un primo studio concluso nel 2016 ha dimostrato l'efficacia nella difesa della costa da erosione o alluvioni, con la creazione di un nuovo habitat per la flora locale nella laguna creatasi a valle delle dune.
Gli eventuali pericoli per la balneazione sono stati monitorati negli anni, visti i cambi nelle correnti marine a ridosso della penisola, e sono stati evidenziati depositi di sabbia sia a nord che a sud della struttura.
La durata degli effetti, inizialmente stimata in 20 anni, giustificherebbe già il grande investimento di70 milioni di euro, molto maggiore dei normali interventi di ripascimento; la presenza, a 5 anni dai primi lavori, del 95% della sabbia riportata nella penisola fa supporre però che l'intervento potrebbe avere una durata ancora maggiore.