
Da anni circola la leggenda di un tombino (o per meglio dire di un chiusino) sparato "per errore" nello spazio a una velocità record di 200.000 km/h nel 1957 a causa di un'incidente avvenuto durante uno dei test nucleari della cosiddetta Operazione Plumbbob. In quell'occasione l'aria in pressione all'interno di un pozzo avrebbe sparato verso il cielo il chiusino in pochissime frazioni di secondo, facendogli superare di cinque volte la velocità di fuga dalla Terra, cioè quella velocità minima oltre la quale un oggetto può sfuggire all'attrazione gravitazionale terrestre, che vale circa 40.000 km/h. Se il test è avvenuto realmente, si tratta di informazioni approssimative che non ci forniscono certezza assoluta in merito all'accaduto. Ma andiamo con ordine.
Tutto ebbe inizio con il test Pascal-B, effettuato nel deserto del Nevada alle 15:35 del 27 agosto 1957. L'esperimento prevedeva di far detonare l'ordigno nucleare all'interno di un pozzo profondo circa 150 metri, così da studiare un modo per contenere un'esplosione di questo tipo. Il pozzo utilizzato era sigillato da una lastra d'acciaio spessa 10 centimetri e dal peso di svariate centinaia di tonnellate. Il direttore del test Robert Brownlee sapeva che questo sarebbe stato sbalzato via, ma non sapeva esattamente a quale velocità e – soprattutto – non si aspettava un risultato del genere.
Normalmente infatti un'esplosione a 150 metri di distanza non sarebbe stata in grado di lanciare un chiusino a una distanza così elevata… ma fece l'errore di non considerare l'effetto del pozzo in cui si trovava l'esplosivo. Questo infatti avrebbe incanalato una grande massa di gas surriscaldato che, espandendosi rapidamente e risalendo il condotto, avrebbe dato vita ad un "effetto cannone", facendo arrivare il tombino a viaggiare a circa 200 mila km/h, un valore pari a circa 5 volte la velocità di fuga di un oggetto dal pianeta terra.
Bisogna però sottolineare un paio di criticità.
La prima è relativa al fatto che le telecamere ad alta velocità, nonostante registrassero un frame al millisecondo, mostrano il decollo del chiusino in un singolo frame e quindi il calcolo della velocità effettiva è un abbastanza approssimativo e basato principalmente su calcoli teorici piuttosto che dati concreti. Inoltre, anche ammesso che i 200 mila km/h siano stati effettivamente raggiunti, non è detto che l'oggetto abbia effettivamente raggiunto lo spazio!
Infatti un chiusino difficilmente può sopravvivere al passaggio attraverso la bassa atmosfera e, anche ammesso che lo faccia, è difficile che riesca a mantenere una velocità così elevata a lungo.
Quindi il fatto che la lastra in alluminio non sia mai stata trovata non è necessariamente una prova della sua fuoriuscita dall'orbita: questa potrebbe aver perso la sua velocità ed essere caduto in qualche area remota del deserto, oppure potrebbe essersi disintegrata in atmosfera.