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18 Giugno 2025
7:00

Cos’è la “rimaturità” sostenuta al Liceo Galileo di Firenze: rivivere le emozioni dell’esame di Stato da adulti

Tornare sui banchi di scuola e rifare l’esame di maturità in età adulta. È quello che accade dal 2024 al Liceo Galileo di Firenze. La prova, però, non ha valore legale e serve soltanto a mettere in connessione vecchi e nuovi alunni della scuola.

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Cos’è la “rimaturità” sostenuta al Liceo Galileo di Firenze: rivivere le emozioni dell’esame di Stato da adulti
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Torna La “rimaturità” del Liceo classico statale Galileo di Firenze. Si tratta di una prova di esame di maturità sostenuta volontariamente dagli ex alunni, la cui prima “edizione” risale al 2024. La scuola, fondata nel 1878, è uno dei licei più antichi e prestigiosi d’Italia. La “rimaturità” è stata introdotta nel 2024 per iniziativa della dirigente scolastica e dell’associazione degli ex alunni. La prova, che si svolge in maggio, prevede una traduzione dal latino all’italiano, ma non ha valore legale ed è organizzata per scopi di rievocazione storica.

Il liceo classico Galileo di Firenze e la “rimaturità”

Dal 2024, gli ex studenti del Liceo Galileo di Firenze si possono sottoporre nuovamente all’esame di maturità, o meglio, possono sostenere una prova di esame nella scuola che hanno frequentato da studenti. Logicamente la prova, alla quale ci iscrive su base volontaria, è priva di valore legale e ha solo uno scopo di rievocazione e di affermazione dell’identità del Liceo Galileo.

L'atrio del Liceo Galileo
L’atrio del Liceo Galileo (credit Sailko via Wikimedia Commons)

La scuola è infatti il liceo più antico di Firenze e uno dei più antichi d’Italia. Esiste dal 1878, poco dopo l’Unità d’Italia, quando, nell’edificio che ospitava il Collegio dei Padri Scolopi, fu fondato un regio Ginnasio (equivalente alle attuali medie e al biennio delle superiori) che, per decreto del ministro Francesco De Sanctis, fu intitolato a Galileo Galilei. Nel 1884 al ginnasio si aggiunse il Liceo (cioè gli ultimi tre anni delle superiori). Da allora il Galileo è stato sempre attiva e nel corso degli anni sui suoi banchi hanno studiato illustri esponenti del mondo politico e intellettuale italiano. Tra loro gli scrittori Mario Luzi e Bruno Cicognani, l’astrofisica Margherita Hack, la giornalista Oriana Fallaci, l’uomo politico Giovanni Spadolini, lo storico Eugenio Garin e molti altri.

Giovanni Spadolini, alunno del Galileo
Giovanni Spadolini, alunno del Galileo

Come si svolge la “rimaturità”

La “rimaturità” è nata per rivendicare l’orgoglio identitario del Liceo Galileo e per creare una sorta di ponte tra vecchie e nuove generazioni di alunni. La prova è stata organizzata per la prima volta nel 2024 per iniziativa della dirigente scolastica, Liliana Gilli, e dell’associazione Amici del Galileo, che raccoglie ex alunni e docenti. Alla prima edizione hanno partecipato 207 ex alunni, tra i quali la più anziana era una donna di 89 anni, diplomatasi nel 1954. I più giovani, invece, erano studenti universitari che hanno superato la maturità nel periodo del Covid, senza prove scritte. Nel 2025 la "rimaturità" è stata nuovamente proposta e ha avuto luogo nel pomeriggio del 16 maggio.

La prova consiste in una traduzione dal latino in italiano. Gli “studenti” hanno a disposizione due ore di tempo e possono utilizzare il dizionario. Sul banco possono tenere esclusivamente la penna e i fogli timbrati dall’istituto, come accade negli esami di maturità «veri».

Gli "studenti" possono scegliere tra due livelli di difficoltà: il livello base (o non competitivo), per il quale le traduzioni sono corrette e valutate dagli alunni attuali della scuola; il livello avanzato (o competitivo), nel quale le prove sono corrette e valutate dai docenti in collaborazione con l’Associazione italiana di cultura classica. Ai partecipanti è assegnata una medaglia commemorativa, consegnata in un’apposita cerimonia che si tiene in ottobre.

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