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5 Novembre 2025
20:00

La sfida epica di scacchi tra Karpov e Kasparov del 1984: un match che durò 5 mesi

Era il 1984 quando Anatoly Karpov e Garry Kasparov si sfidarono a Mosca per decretare il campione del mondo di scacchi. Il match durò ben 5 mesi con 48 partite disputate e fu interrotto dalla Federazione Internazionale degli scacchi che decise di sospendere la sfida preoccupata per la salute mentale e fisica dei due scacchisti.

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La sfida epica di scacchi tra Karpov e Kasparov del 1984: un match che durò 5 mesi
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Nel 1984 due leggende degli scacchi si affrontarono in quella che sarebbe diventato il match più lungo e controverso nella storia dei Campionati Mondiali di Scacchi, che durò dal 10 settembre fino all'8 febbraio 1985. Sul tavolo di Mosca si sfidavano Anatolij Karpov e Garry Kasparov, due dei più grandi giocatori di sempre.

Karpov era il campione in carica, simbolo dell’élite sovietica: metodico, preciso, freddo. Kasparov, invece, era il nuovo genio dell’Unione Sovietica, un ragazzo di 21 anni nato a Baku, nell'attuale Azerbaigian, cresciuto nella scuola del leggendario Mikhail Botvinnik, ex campione del mondo che aveva intuito il suo talento da bambino. A 12 anni Kasparov vinse il Campionato Juniores dell’URSS, a 16 divenne Campione del Mondo Juniores, e a 17 ottenne il titolo di Grande Maestro.

Dopo 5 mesi e 48 partite la sfida fu interrotta senza vincitori né vinti. La decisione arrivò il 15 febbraio 1985, quando l'allora presidente della FIDE (la federazione internazionale degli scacchi) Florencio Campomanes annunciò davanti alle telecamere la fine dell’incontro, ufficialmente per la stanchezza dei giocatori. Per molti però fu una mossa politica, un modo per proteggere il campione in carica Karpov, sostenuto dal governo sovietico, e impedire che il giovane Kasparov, considerato troppo indipendente, lo spodestasse.

Quella sfida, durata quasi mezzo anno, fu molto più di una partita di scacchi: fu un duello tra due visioni dell’Unione Sovietica, tra la stabilità del sistema e il desiderio di cambiamento.

48 partite, stanchezza e rimonta: il duello epico tra Karpov e Kasparov

Il loro confronto iniziò il 10 settembre 1984. Sulla carta Karpov era il favorito: aveva già difeso più volte il titolo, mostrava un gioco solido ed era un ottimo calcolatore. Kasparov invece portava in partita uno stile aggressivo e creativo, ma anche una certa irruenza.

All’inizio sembrò non esserci storia: Karpov vinse cinque partite e si portò sul 5-0. Gli osservatori pensavano che il match fosse praticamente chiuso. Ma Kasparov, consapevole che continuare ad attaccare avrebbe significato perdere, cambiò completamente strategia. Iniziò a giocare per la patta, costringendo Karpov a partite lunghissime, logoranti e psicologicamente estenuanti.

Il pubblico però non apprezzò. A Mosca, dopo una delle tante partite terminate in pareggio dopo solo 17 mosse, la folla reagì con fischi e proteste. I giornali parlarono di “anti-scacchi”. Le regole del torneo, a quei tempi, erano semplici: chi avesse ottenuto 6 vittorie avrebbe vinto il titolo, ma non c’era un limite di partite.

Karpov perse circa 10 kg durante i mesi del match, Kasparov circa 7, entrambi stremati dalla tensione e dalle partite interminabili. Kasparov iniziò lentamente a recuperare terreno: dopo tre mesi di gioco arrivò la sua prima vittoria. Poi ne seguirono altre due. Dopo 48 partite, il punteggio era di 5 a 3 per Karpov, ma l’inerzia era ormai cambiata. Kasparov stava crescendo, mentre il campione in carica appariva esausto, tanto che secondo i medici era sull'orlo di un esaurimento nervoso.

Garry Kasparov vs Anatoly Karpov world chess championship 1985. Wikimedia Commons
Garry Kasparov vs Anatoly Karpov world chess championship 1985. Wikimedia Commons

La decisione del Presidente della FIDE e le nuove regole

Nel febbraio 1985 Florencio Campomanes prese la decisione di interrompere il match. La motivazione ufficiale fu che il confronto stava durando troppo – cinque mesi di gioco estenuante – e questo stava seriamente mettendo a rischio la salute dei giocatori e l’interesse del pubblico. L’annuncio fu secco: sarebbe stato organizzato un nuovo match, ma con regole diverse. La vittoria sarebbe andata a chi avesse vinto 6 partite su un massimo di 24. Se nessuno avesse raggiunto questo obiettivo, il titolo sarebbe rimasto al campione in carica. E nel caso in cui lo sfidante vincesse, Karpov avrebbe avuto diritto a una rivincita entro pochi mesi.

Kasparov protestò duramente, sostenendo che stava rimontando e che Karpov stesso aveva complottato per fermare il campionato mondiale. Lo stesso Karpov, inoltre, era ancora favorevole a continuare. La decisione creò un vespaio di polemiche in Unione Sovietica, dove il match era diventato più di uno scontro sportivo: un simbolo di ideologia, generazioni e politica.

I due si incontrarono ancora più volte, dal rematch del 1985 vinto da Kasparov il quale a soli 22 anni diventò il più giovane Campione del Mondo della storia, con un punteggio finale di 13 a 11, fino agli ultimi incontri ufficiali. In totale si affrontarono 161 volte, di cui 144 per il titolo mondiale: 24 vittorie di Kasparov, 20 di Karpov, il resto pareggi. La loro rivalità è diventata simbolo di una battaglia che supera la scacchiera, un duello tra visioni del mondo, generazioni e strategie politiche, rimasto impresso nella memoria di chi segue gli scacchi e la storia del Novecento.

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