
La Terra sta per raggiungere il punto di massima distanza dal Sole nella sua orbita: in termini tecnici, l'afelio, dal greco apo- (“lontano”) e helios (“Sole”). In particolare, il 3 luglio 2025 precisamente alle ore 21:54 italiane il nostro pianeta si troverà a 152.087.738 km dal Sole, cioè 4,94 milioni di km di distanza in più rispetto al perielio, cioè il punto dell'orbita terrestre più vicino al Sole, che quest'anno è caduto il 4 gennaio.
Ma un secondo: ma com'è possibile che siamo più lontani dal Sole nel pieno dell'estate, quando fa così caldo? Innanzitutto c'è da fare una considerazione: fa caldo nell'emisfero boreale, mentre in quello australe ora è inverno. Inoltre, dati alla mano l'effetto della maggiore distanza è di fatto trascurabile rispetto a quello dell'inclinazione con cui i raggi solari colpiscono il nostro emisfero.
Quando la Terra raggiunge l'afelio e cosa significa
Come abbiamo detto sopra, la Terra raggiunge l'afelio in un momento preciso, che generalmente cade nei primi giorni di luglio. Quest'anno la Terra sarà in afelio alle 21:54 italiane del 3 luglio. La distanza esatta dal Sole varia leggermente di anno in anno a seconda della disposizione degli altri pianeti del Sistema Solare: la loro attrazione gravitazionale, seppur piccola, può infatti deformare leggermente l'orbita terrestre. Si tratta comunque di un effetto molto piccolo (qualche migliaia di km di differenza tra un anno e l'altro).
Una domanda a questo punto potrebbe essere: ma perché la Terra non è sempre alla stessa distanza dal Sole? Spesso immaginiamo le orbite dei pianeti come perfettamente circolari, e in molti casi (compreso quello della Terra) la forma circolare è un'approssimazione anche molto buona, ma tecnicamente le orbite sono ellittiche, come stabilito dalla prima legge di Keplero. La stessa legge afferma anche che il Sole non si trova al centro esatto dell'ellisse, ma lievemente scostato in uno dei due punti che in gergo tecnico vengono chiamati fuochi dell'ellisse. Il fatto che l'orbita della Terra è leggermente “schiacciata” e che il Sole non sta proprio al centro spiegano la differenza di distanza che si registra tra perielio e afelio.

Perché nell'emisfero nord è estate quando il Sole è più lontano
A questo punto dobbiamo affrontare la domanda del titolo: perché fa più caldo (nell'emisfero boreale) proprio quando siamo più distanti dal Sole? Se sto più lontano da un fuoco sento meno caldo, non più caldo. Come conciliamo le due cose?
Il motivo è lo stesso per cui abbiamo le stagioni, cioè l'inclinazione dell'asse terrestre. Ma partiamo dalla distanza dal Sole. Come abbiamo visto, tra afelio e perielio “balla” una differenza di circa 5 milioni di km, che sono certamente molti rispetto alle nostre scale, ma in confonto alla distanza media Terra-Sole, che è di 149.600.000 km, è appena un 3,5%. La quantità di energia in arrivo dal Sole dipende senz'altro dalla distanza, ma calcolatrice alla mano una differenza di 3,5% nella distanza produce una differenza di energia ricevuta del 6,5% circa. Che non sarebbe trascurabile in senso assoluto, ma svanisce rispetto alla differenza dovuta al fatto che durante l'estate i raggi solari arrivano al suolo molto più inclinati rispetto al suolo, portandoci molta più energia per metro quadro.

Questo a sua volta è dovuto al fatto che l'asse terrestre è inclinato di 23° 27′ rispetto al piano orbitale. Tra il giorno del solstizio d'estate e quello d'inverno, quindi, la differenza di inclinazione dei raggi solari è di circa 47°, provocando un enorme variazione in termini di irraggiamento. Alle nostre latitudini parliamo di una differenza del 250% circa: in altre parole, in estate l'energia solare per metro quadro è fino a 2 volte e mezzo maggiore rispetto a quella che riceviamo in inverno. Un effetto, questo, decisamente sovrastante rispetto al ben più modesto –6,5% dovuto alla diversa distanza dal Sole.