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22 Agosto 2022
12:30

Lana di roccia: il materiale che protegge gli edifici dal fuoco

Sempre più persone vivono e lavorano in edifici alti, particolarmente vulnerabili in caso di incendio. Per evitare che le fiamme avvolgano la struttura, trasformando un incidente in tragedia, alcuni paesi (ma non l’Italia) stanno alzando gli standard di sicurezza in ambito edilizio, puntando sui materiali ignifughi che possano rispondere ai requisiti richiesti. La lana di roccia, resistente a temperature fino a 1000 °C, offre la possibilità di isolare edifici e altre strutture con un materiale incombustibile, capace di limitare la propagazione degli incendi.

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Lana di roccia: il materiale che protegge gli edifici dal fuoco
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È stato calcolato che negli anni ’50 del XX secolo una stanza veniva totalmente avvolta dal fuoco in circa mezz’ora. Oggi un incendio innescatosi in un ambiente chiuso può propagarsi molto più in fretta, impiegando meno di cinque minuti per raggiungere il flashover, vale a dire il momento in cui ogni superficie esposta supera la temperatura di accensione e le fiamme saturano l’intero compartimento. La maggiore vulnerabilità al fuoco degli ambienti interni di un edificio odierno è dovuta soprattutto all’utilizzo di materiali sintetici per la costruzione e gli arredamenti, unita all’elevata altezza di numerosi edifici, una caratteristica che può rendere difficile se non impossibile domare le fiamme. Questo rende le città particolarmente esposte agli incendi. Prevenire lo sviluppo delle fiamme rendendo obbligatorio l’utilizzo di materiali isolanti incombustibili, fra i quali spicca la lana di roccia, è un passo necessario per garantire la sicurezza di chi occupa grattacieli, condomini ed edifici sensibili.

Il rogo della Grenfell Tower

Costruita alla fine degli anni ’60, la Grenfell Tower era un condominio popolare del quartiere di North Kensington, a Londra. Nelle prime ore del 14 giugno 2017 un incendio divampato in un appartamento del quarto piano ha provocato un vasto rogo, che nel giro di pochi minuti ha raggiunto il rivestimento esterno e si è rapidamente propagato a tutto l’edificio. Le fiamme, che hanno continuato a bruciare per circa 60 ore, hanno causato la morte di 72 persone e numerosi feriti.

Secondo gli esperti lo spaventoso incendio è stato favorito dall’intercapedine presente fra il rivestimento esterno dell’edificio e i pannelli di materiale isolante più interni applicati durante alcuni lavori di ristrutturazione effettuati negli anni precedenti all’incendio. I materiali impiegati, come è stato dimostrato in sede di indagine, non erano incombustibili e hanno favorito il diffondersi delle fiamme, creando il cosiddetto “effetto camino”, che ha spinto il fuoco verso i piani alti della torre.

Il disastro della Grenfell Tower, insieme ad altri incendi simili, come quello che il 29 agosto 2021 ha devastato i sedici piani della Torre dei Moro a Milano, ha dimostrato la necessità di leggi più stringenti in materia di sicurezza antincendio per gli edifici più alti. E, in generale, si è evidenziata la necessità di un’attenzione maggiore ai materiali impiegati nei rivestimenti esterni, sempre più diffusi per migliorare l’isolamento termico di tutti i palazzi, in primis quelli più sensibili come scuole e ospedali. A seguito della tragedia della Grenfell Tower, infatti, il governo inglese ha introdotto il divieto dell’uso di materiali combustibili nelle facciate degli edifici di altezza superiore ai 18 metri.

La situazione legislativa italiana 

Il 7 luglio 2022 è entrata in vigore la cosiddetta Regola Tecnica Verticale, che integrando le norme sulla prevenzione degli incendi disciplina, in maniera cogente, per la prima volta in Italia, la gestione delle facciate e delle coperture degli edifici in relazione al fuoco. Il provvedimento ha causato qualche malumore, soprattutto perché non fa tesoro di quanto appreso dagli incendi più gravi che si sono verificati negli ultimi anni nel mondo, a partire da quello della Grenfell Tower.

La sua applicazione infatti è al momento limitata a determinate tipologie di edifici. In particolare, per il settore residenziale, si applica agli edifici di altezza superiore ai 24 metri, lasciando privi di riferimenti normativi obbligatori gli edifici civili residenziali al di sotto di tale altezza. Inoltre, per gli edifici sopra i 24 metri e per gli ospedali, le nuove norme di fatto consentono ancora l’utilizzo di materiali combustibili per il rivestimento o l’isolamento degli edifici.

Lana di roccia 

La lana di roccia, un materiale fibroso ottenuto dalla lavorazione delle rocce basaltiche, è uno degli isolanti maggiormente impiegati in edilizia per via delle sue proprietà. Grazie alla sua composizione, che intrappola l’aria al suo interno, garantisce un ottimo isolamento termico e acustico, ideale per rivestire ogni genere di edificio, ridurre gli sprechi dovuti alla dissipazione termica e per tenere all’esterno il persistente rumore cittadino.

Inoltre, la lana di roccia è un materiale incombustibile, resistente al fuoco fino a 1000 °C. Questa proprietà la rende perfetta per realizzare rivestimenti isolanti a prova di fiamma, capaci di proteggere dal fuoco la struttura di un edificio, le sue facciate e tutti gli elementi che possono favorire la propagazione di un incendio, come per esempio le condotte di ventilazione, che possono contribuire alla diffusione del fuoco e dei fumi tossici, responsabili di gran parte delle morti durante gli incendi.

Meno incendi, più sicurezza 

Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno gli incendi uccidono 180.000 persone. Gran parte di questi si verificano all’interno delle abitazioni o nei luoghi di lavoro. Adottare norme stringenti che prevedano l’obbligo di utilizzare materiali incombustibili per gli edifici è un passo fondamentale per migliorare la sicurezza antincendio in Italia.

Tenendo presente che il nostro Paese sta attraversando un momento in cui moltissimi edifici sono in ristrutturazione grazie alle agevolazioni promosse dal Governo, puntare oggi su materiali incombustibili come la lana di roccia per isolare gli edifici potrebbe fare la differenza in una situazione critica, riducendo la probabilità che un incidente si trasformi in una tragedia.

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