Negli ultimi anni l’isolamento termico degli edifici, siano essi abitazioni o strutture industriali, è diventato un tema sempre più importante. Ridurre gli scambi termici verso l’esterno, cioè isolare termicamente un edificio, è la prima mossa da fare per evitare costose dispersioni di calore durante la stagione fredda e mantenere fresca una struttura durante l’estate, quando all’esterno le temperature sono proibitive. Un guadagno per l’ambiente, dato che l’isolamento termico consente di limitare gli sprechi e ridurre l’utilizzo di impianti di riscaldamento e raffreddamento, ma anche per le tasche di chi occupa gli edifici. Fra i diversi materiali isolanti a disposizione, la lana di roccia è un’ottima scelta, perché versatile, sostenibile e sicura.
Che cos’è la lana di roccia
La lana di roccia è un materiale edilizio di origine naturale, ottenuto a partire da una materia prima di straordinaria diffusione sulla Terra: le rocce basaltiche. Il processo di lavorazione prevede la loro fusione ad alte temperature, alla quale segue la trasformazione in fibre. La lana di roccia viene prodotta in blocchi o pannelli che presentano il tipico aspetto “lanoso”, o “fibroso”, a cui questo materiale deve il nome.
Il fatto che la materia prima da cui si origina la lana di roccia sia molto diffusa sul nostro pianeta fa sì che questo materiale possa essere definito pressoché inesauribile. Se a questo si aggiunge la circolarità del processo, che consente il recupero del materiale già utilizzato come materia prima alternativa, ci si rende conto della sua straordinaria sostenibilità.
Un ottimo isolante termico
La lana di roccia è un materiale diffuso in edilizia per via delle ottime caratteristiche isolanti. Essendo un materiale che trattiene al suo interno una grande quantità d’aria, è capace di generare una barriera che limita il passaggio di calore.
La sua applicazione sotto forma di pannelli isolanti consente di costruire i cosiddetti “cappotti” attorno a edifici di ogni tipo, fra cui condomini, strutture industriali e capannoni. Frapporre una barriera tra l’interno e l’esterno di un edificio permette di limitare gli scambi termici, consentendo alla costruzione di restare fresca d’estate, mantenendo il calore all’esterno, e calda d’inverno, ostacolando la dispersione termica.
Per questo motivo la lana di roccia viene impiegata non solo per isolare l’esterno e l’interno degli edifici, o il pavimento e il tetto di una struttura, ma anche in situazioni peculiari. L’installazione o la ristrutturazione di camini, cappe e canne fumarie, ad esempio, dovrebbe prevedere l’applicazione di un isolante di questo tipo per rendere più sicuri gli ambienti in cui si utilizzano fiamme vive o si eseguono operazioni industriali.
Resistenza al fuoco e altre proprietà
Oltre all’isolamento termico, la lana di roccia ha diverse proprietà che la rendono un’ottima scelta non soltanto in campo edilizio. La multinazionale Rockwool, leader mondiale nelle soluzioni in lana di roccia, ha identificato 7 caratteristiche che mettono in evidenza i pregi di questo materiale. Se le ottime capacità termiche possono essere definite la sua “proprietà madre”, di notevole importanza sono anche la resistenza al fuoco e il comportamento a contatto con l’acqua.
La lana di roccia può infatti essere considerata un materiale ignifugo, capace di resistere a temperature superiori a 1000 °C. Si tratta di una proprietà di fondamentale importanza nei contesti urbani, dove nel caso di edifici di elevate altezze bisogna fare attenzione ai materiali utilizzati in facciata, al fine di evitare che questi favoriscano la propagazione del fuoco in caso di incendio.
Nei confronti dell’acqua, invece, la lana di roccia può assumere comportamenti differenti a seconda dell’utilizzo per cui viene prodotta. In fase di lavorazione può infatti essere resa idrorepellente o idroassorbente. La prima versione è quella più impiegata in edilizia, campo in cui è spesso necessaria una forte capacità drenante: si pensi a un tetto, parte di un edificio che deve liberarsi in fretta dall’acqua piovana. La seconda invece è quella utilizzata per realizzare i terreni delle colture idroponiche, in cui la lana di roccia costituisce il substrato su cui crescono diversi prodotti agricoli. In questo caso la capacità di trattenere l’acqua, materia prima che scarseggia in alcune aree del pianeta, diventa fondamentale.
Infine, non va dimenticato che la lana di roccia è un materiale con ottime capacità fonoassorbenti. Una proprietà che la rende una scelta consigliata in tutte quelle situazioni che necessitano l’isolamento acustico di un ambiente interno: una sala concerti, un teatro, un’aula scolastica, ma anche un appartamento o un ufficio situato in una zona particolarmente rumorosa della città.
Nessun rischio per la salute
Per via della sua struttura fibrosa e dei disastri prodotti dall’amianto, la lana di roccia in passato è stata spesso tacciata di essere cancerogena. Sul tema è intervenuta la IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che nel 2002 ha inserito questo materiale nel Gruppo 3, in cui sono raggruppati quelli “non classificabili come cancerogeni per l’uomo”.
Grazie alle sue caratteristiche e alla sicurezza che fornisce, la lana di roccia è diventata uno dei materiali più impiegati nell’edilizia odierna e si prevede che in futuro verranno trovati nuovi impieghi per via della sua versatilità e della sostenibilità che presenta in ogni fase del ciclo di produzione, uso e riutilizzo.