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6 Luglio 2025
15:00

Chi sono le monache di clausura e come trascorrono le loro giornate

Le suore di clausura vivono nei conventi, dedicate a preghiera e lavoro, senza contatti frequenti con l’esterno: seguono regole spesso molto rigide. Le congregazioni maschili possono uscire ma non accogliere estranei, quelle femminili non hanno nessun contatto col mondo. Sono circa 5.000 in Italia.

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Chi sono le monache di clausura e come trascorrono le loro giornate
monache di clausura

Le suore di clausura sono monache che trascorrono la loro vita in convento, dedicandosi alla preghiera e al lavoro, senza poter uscire (da questo deriva la parola clausura, cioè chiusura), se non in occasioni speciali. I contatti con il mondo esterno sono rigidamente regolati, ma le regole precise cambiano a seconda degli ordini (benedettine, clarisse, carmelitane, ecc.): alcuni osservano la “clausura papale”, cioè le norme stabilite dalla Santa Sede; altri seguono regole specifiche. La clausura esiste anche per gli uomini, ma – con l’eccezione di alcuni ordini – è solo passiva, nel senso che non possono ricevere estranei in convento, ma possono uscire. La giornata delle suore di clausura in genere include momenti di preghiera e lavoro, oltre, naturalmente, al tempo per i pasti e per l’igiene personale. Qualsiasi donna può diventare suora di clausura, anche se è stata sposata: l’importante, per la Chiesa, è che il suo desiderio di dedicarsi alla vita contemplativa sia sincero.

Cos'è la clausura

Clausura, che deriva dal latino clausus (chiuso), significa chiusura. Le monache di clausura sono suore che trascorrono la loro vita chiuse in convento, dedicandosi quasi esclusivamente alla preghiera e al lavoro. Non fanno, perciò, opera di apostolato al di fuori dei conventi, come altre suore che sono infermiere, insegnanti, ecc., ma si dedicano a una vita prevalentemente contemplativa. Esistono due tipi principali di clausura: quella papale, basata su regole stabilite dalla Santa Sede, e quella dei singoli ordini monastici, che possono applicare regole diverse.

Il monastero femminile Mater Ecclesiae, in Vaticano (credits Sailko)
Il monastero femminile Mater Ecclesiae, in Vaticano (credits: Sailko)

La clausura papale è regolata dal Codice di diritto canonico del 1983 ed è prevista sia per gli uomini, sia per le donne. Per gli uomini, però, è solo passiva, nel senso che nei conventi non possono entrare estranei, mentre per le donne è “completa”, perché, oltre a non poter ricevere visite, non possono allontanarsi dai conventi, salvo casi speciali.  La giornata delle suore di clausura è in gran parte dedicata alla preghiera, alla meditazione e al lavoro. In genere, le suore si svegliano molto presto, intorno alle 5,00 del mattino, e trascorrono alcune ore in preghiera e meditazione. Verso le 8,00 fanno colazione e in seguito ciascuna suora si dedica a compiti specifici, che possono includere lavori manuali (cucito, preparazione di cibi, ecc.), cura del giardino e del monastero e simili attività. Dopo il pranzo, in genere le suore partecipano a momenti di meditazione collettiva o svolgono altri lavori manuali. In serata, molto spesso sono previste la recita del rosario e un pasto leggero, dopo la quale le suore vanno a dormire.

Queste regole, però, non valgono per tutti gli ordini. In alcuni casi, la clausura è più rigida e anche i contatti e i dialoghi tra le consorelle sono limitati. L’ordine più estremo è quello dei certosini (che sono sia uomini, sia donne): nelle certose, come sono chiamati i loro conventi, monaci e monache trascorrono gran parte del loro tempo in totale solitudine, consumando anche i pasti all’interno della propria cella (con poche eccezioni) e osservano quasi sempre il silenzio.

La Certosa di Farneta (credits Lestath)
La Certosa di Farneta. Credit: Lestath

I contatti con il mondo esterno e il caso di Napoli del 2015 con Papa Francesco

Pur trascorrendo la vita soprattutto in contemplazione, le suore di clausura, a differenza di quello che si può pensare, non sono completamente separate dal mondo esterno. Anzitutto, leggono giornali e ascoltano la radio (più rara la televisione), il che consente loro di sapere cosa accade nel mondo. In alcune occasioni, inoltre, possono ricevere visitatori nei monasteri, sia pure solo in ambienti specifici, come i parlatori. Entro certi limiti, possono anche utilizzare i mezzi di comunicazione digitali, inclusi i social media e in momenti speciali possono allontanarsi, sospendendo temporaneamente la clausura, se autorizzate dal vescovo della loro diocesi.

In proposito, un caso molto noto riguarda le suore di clausura dei conventi di Napoli, che il 21 marzo del 2015 furono autorizzate dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città, a uscire per partecipare all’incontro nella Cattedrale con Papa Francesco, giunto in visita nel capoluogo campano. Nella Cattedrale, le suore, andarono incontro a Francesco per abbracciarlo e salutarlo, strattonandolo e rischiando persino di farlo cadere, mentre il cardinale Sepe cercava, inutilmente, di farle desistere, richiamandole a gran voce in dialetto partenopeo. La scena suscitò curiosità e ilarità in tutta Italia.

Il papa attorniato dalle suore a Napoli
Il papa attorniato dalle suore di clausura a Napoli.

Storia e statistiche delle suore di clausura

La clausura esiste sin dai primi secoli del cristianesimo, quando si affermarono le prime esperienze di vita contemplativa. Tuttavia, lo sviluppo del monachesimo ha avuto luogo soprattutto a partire dal Medioevo, con la nascita dell’ordine benedettino nel VI secolo e di altri ordini nei secoli successivi. Una data importante fu il 1298, quando il papa Bonifacio VIII impose la clausura a tutte le religiose. La disposizione però non fu universalmente applicata e fu resa più rigida da Pio V nel 1566. Le disposizioni attualmente in vigore risalgono, come abbiamo visto, al 1983.

Monastero di Santa Chiara a Gerusalemme
Monastero di Santa Chiara a Gerusalemme.

Tuttavia, oggi i contatti con l'esterno sono in genere più frequenti, come previsto dalle disposizioni della Santa Sede. I documenti più recenti sono la Costituzione apostolica Vultum Dei Quarere (La ricerca del volto di Dio), emanata da Francesco nel 2016, che tra le altre cose, ha invitato le suore a usare il web, sia pure “con discernimento”, e la istruzione applicativa Cor Orans (Cuore Orante) del 2018. Attualmente, secondo le fonti più attendibili, le suore di clausura nel mondo sono poco meno di 38.000, delle quali circa 5.000 in Italia.

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