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7 Gennaio 2025
7:00

Perché i muri hanno bisogno dell’intonaco?

L'intonaco è una finitura edilizia non strutturale applicata su superfici interne ed esterne per proteggere la muratura dagli agenti atmosferici e migliorarne l'aspetto estetico. Composto da sabbia, un legante (gesso, calce o cemento) e acqua, aumenta la durabilità delle strutture.

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Perché i muri hanno bisogno dell’intonaco?
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L'intonaco è una componente edilizia che si identifica tra le opere di finitura. Rappresenta quindi a tutti gli effetti una parte "non-strutturale" dell'organismo edilizio, utilizzato sia all'interno che all'esterno di un edificio. Solitamente si tratta di strato di spessore solitamente intorno ai 2 cm. Il suo ruolo è duplice: da una parte protegge l'involucro edilizio contro gli agenti atmosferici, dall'altra permette di ottenere finiture più funzionali ed igieniche negli ambienti interni fornendo un gradevole effetto estetico. Nei fatti però, contribuisce attivamente anche al comportamento termico dell'edificio e al suo isolamento acustico.

Da cosa è composto un intonaco

L'intonaco è una malta, ovvero l'insieme di due componenti – sabbia e legante – opportunamente miscelati con un terzo ingrediente, cioè l'acqua. La sua composizione è quindi molto simile a quella di un calcestruzzo, ma si differisce da questo per due principali motivi:

  1. l'assenza di aggregati grossi (cosiddetta ghiaia);
  2. la possibilità di essere preparato anche con un legante che non necessariamente debba essere cemento, che è invece prerogativa del calcestruzzo.

Infatti, esistono diversi tipi di intonaco, in ragione del differente legante utilizzato: possiamo avere a che fare con intonaci a base di gesso, calce, cemento o un mix di calce e cemento. L'utilizzo di una tipologia piuttosto che un'altra dipende da svariate ragioni. Quello più diffuso e utilizzato è l'intonaco di malta di calce idraulica. Gli intonaci a base cemento-calce si utilizzano principalmente su facce di pareti a diretto contatto con l'esterno, questo perché la presenza del cemento garantisce una maggiore resistenza della malta generata e anche una maggiore impermeabilità. L'intonaco di gesso è invece privo di sabbia, in quanto il gesso funge sia da legante che da elemento inerte nel mix. Garantisce una finitura già sufficientemente liscia, rispetto a quelle più ruvide ottenute con i comuni intonaci. Questa tipologia di intonaco è da evitare per esterni o in ambienti molto umidi (tipo i bagni), in quanto il gesso subisce un deterioramento a contatto con acqua.

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A cosa serve l’intonaco e perché è utile

Lo strato di intonaco realizzato esternamente all'edificio viene utilizzato per garantire una efficace protezione del sistema edilizio nei confronti delle intemperie. Esso realizza quindi una parete impermeabile che garantisce la giusta protezione del muro e delle strutture portanti dagli agenti atmosferici. Per questo motivo, l'intonaco si applica sia nel caso in cui ci troviamo a che fare con vere e proprie pareti murarie portanti (edifici in muratura), che nel caso in cui abbiamo da proteggere un sistema di chiusura non portante, le cosiddette tompagnature che troviamo nelle strutture in calcestruzzo armato, realizzate con i classici blocchi di laterizio forato.

Oltre a garantire la medesima protezione, ora descritta, anche internamente, quando si ha a che fare con le parti interne dell'edificio l'intonaco permette di avere la realizzazione di una parete omogenea e poco ruvida, pronta per essere eventualmente rifinita ulteriormente mediante tinteggiatura. In questo contesto, interviene già una tipologia di intonaco differente, in quanto si predilige l'utilizzo di una malta con inerti sufficientemente fini, mentre esternamente non è raro trovare applicazioni di intonaci che lascino, volutamente, una finitura più ruvida, solitamente chiamata "rustica".

È anche da ricordare che questi circa 2cm (interni) + 2cm (esterni) di materiale lavorano attivamente anche nella protezione termica ed acustica dell'edificio, hanno quindi anche una funzione tecnologica secondaria. Questa funzione è in alcuni casi migliorata dalla creazione di moderne tipologie di intonaco che presentano una composizione chimica tale da garantire maggiore insonorizzazione degli ambienti, ovvero una maggiore impermeabilizzazione delle superfici o minore conducibilità termica.

La variante dell'intonaco armato

Relativamente agli edifici con struttura portante in muratura, a differenza di quelli con struttura portante in cemento armato, è di moderna diffusione l'utilizzo di intonaci armati, cioè delle particolari malte rinforzate in grado di migliorare le prestazioni strutturali delle pareti portanti di edifici in muratura esistenti.

Questa tecnica consiste niente altro che nella realizzazione di uno strato di intonaco sul muro da rinforzare, internamente e/o esternamente. In questo caso il rinforzo deve avere spessori compresi tra i 3 e i 5 cm. Si definisce armato in quanto all'interno dello strato di intonaco, che sarà ora realizzato con leganti in grado di generare malte performanti per usi strutturali, troviamo materiali ad elevata resistenza che fungono da armatura all'intonaco. Tutto il sistema è però in questo caso saldamente ancorato al muro con specifici dispositivi, a differenza del classico intonaco che invece aderisce semplicemente alla parete. Le armature cosiddette possono essere di vario tipo: solitamente si predilige l'utilizzo di fibre di carbonio o vetro, ma troviamo anche fibre di basalto o arammide. In questo caso l'intonaco diventa una vera e propria componente strutturale del sistema.

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