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Quando si parla di muri presenti all'interno di un edificio, banalmente nelle nostre case, si può andare facilmente in confusione, vista la quantità di nomi e tipologie di elementi con cui si può avere a che fare: muri portanti, pareti divisorie, tamponature e chi più ne ha più ne metta! E le cose si complicano se cominciamo ad entrare ancora più nel tecnico. Sebbene a valle della realizzazione delle finiture, come ad esempio l'intonaco, tutte le pareti tendano ad avere lo stesso aspetto – e quindi forse lo stesso ruolo – effettivamente ogni nome utilizzato identifica una differenza che sussiste tra le varie tipologie di muro: partendo da queste differenze di nomenclatura, in questo articolo ne illustriamo il loro funzionamento all'interno dell'organismo edilizio.
In relazione al ruolo che svolge uno specifico elemento verticale nel complesso strutturale, possiamo categorizzare i muri che compongono un generico edificio in tre grosse famiglie:
- Muri portanti o pareti/setti: supportano i carichi verticali e orizzontali del palazzo
- Tamponature o tompagnature: creano il confine tra l'interno di un edificio e l'ambiente esterno
- Tramezzature o pareti divisorie: ripartiscono gli ambienti interni di una abitazione
I muri portanti
Un muro si può definire portante quando assolve ad una specifica funzione strutturale nell'organismo edilizio. Questa funzione strutturale può riguardare sia i carichi verticali (cioè il muro è in grado di offrire resistenza nei confronti dei pesi trasmessi dai solai) che quelli orizzontali (cioè offre resistenza contro gli effetti del terremoto o delle azioni da vento). Nella pratica, un muro portante a fini di carico verticale sarà praticamente realizzato in muratura (cioè mattoni/pietre e malta), anche se difficilmente se ne costruiscono oggigiorno. Invece, per fini relativi ad azioni orizzontali, un muro può anche essere progettato e realizzato in calcestruzzo armato. Travi e pilastri risultano invece gli elementi maggiormente utilizzati, in calcestruzzo armato, acciaio o legno, per sostituire il compito di una muratura portante i carichi verticali.

Quando si ha a che fare con muri in calcestruzzo armato, in gergo tecnico si parla di setti o pareti. Gli spessori di questi elementi sono solitamente nell'ordine dei 20-30cm. Nel caso di muri portanti in muratura, realizzati con pietre o mattoni, solitamente pieni, si possono raggiungere e persino superare spessori del metro. Possono esistere anche casi di muri portanti realizzati con laterizi porizzati, cioè alleggeriti con vuoti. Queste soluzioni sono solitamente confinate a casi in cui il sistema edilizio sia sviluppato in altezza su pochi piani.
Le tamponature
Si parla di tamponature (o muri di tamponamento) quando ci si riferisce a quei muri che materializzano l'involucro di separazione degli ambienti interni di un edificio da quelli esterni. Le tamponature non sono muri portanti, in quanto il loro compito non è quello di di sorreggere i carichi applicati sulla loro testa. A quello, infatti, ci pensa la maglia del telaio strutturale, che dunque deve essere contestualmente presente insieme alla tamponatura! Va tuttavia sottolineato che le stesse svolgono comunque una funzione strutturale passiva, che è enfatizzata nel caso di eventi sismici: le tamponature partecipano alla risposta strutturale in caso di terremoto. In alcuni casi, la loro presenza può generare irregolarità strutturali che diventano al contempo causa di danneggiamenti gravi o persino crolli, come successo negli eventi del terremoto in Turchia nello scorso 2023.

Gli spessori delle tamponature – circa 30 /40cm, quindi comunque in alcuni casi paragonabili a quelli delle murature portanti – sono necessari per fini acustici e termici, in quanto questi muri garantiscono isolamento e protezione degli ambienti interni da quelli esterni. Il "pacchetto" che compone il tamponamento e che assolve a specifici requisiti termo-acustici è oggetto di un dedicato progetto. Nei fatti, dunque, la tamponatura è formata da vari materiali, la cui accoppiata con specifici spessori garantisce i requisiti di progetto desiderati. Le soluzioni più in uso in Italia prevedono l'utilizzo di mattoni forati, con eventuali intercapedini di aria e strati di materiale isolante. Oggigiorno, si propende anche verso l'uso di particolari elementi in cartongesso, che molte volte garantiscono anche requisiti di isolamento acustico o resistenza al fuoco più performanti dei comuni laterizi.
Tramezzature o muri divisori
Si parla di tramezzature quando ci si riferisce a tutti i muri di ripartizione degli ambienti interni di una abitazione. Questi muri, anche essi non strutturali e quindi non portanti, sono di spessore ridotto rispetto alle tamponature e hanno solo il compito di separare gli spazi in coerenza con il progetto architettonico. In questo caso, si parla di spessori dell'ordine dei 10, 20 cm, comunque inferiori rispetto agli spessori delle tamponature. Le tecnologie realizzative dei tramezzi sono svariate: si possono realizzare tramezzi con classici mattoni in laterizio, oppure utilizzare soluzioni che prediligano l'utilizzo del cartongesso, molto in voga negli ultimi anni.
