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Tra le forze dell’ordine italiane, l’Arma dei Carabinieri svolge attività di pubblica sicurezza, essendo anche parte delle forze armate del nostro Paese insieme ad Aeronautica Militare, Esercito italiano e Marina militare. Il corpo dei Carabinieri si rifà gerarchicamente al Ministero della Difesa benché le sue funzioni dipendano anche da altri ministeri. In questo articolo ci soffermiamo su un tratto distintivo dell'Arma: la tipica uniforme nera. In sintesi, è formata da una giacca con quattro bottoni, quattro tasche a toppa, controspalline con un bottone argentato, e una banda rossa laterale sui pantaloni, e viene utilizzata solo fino al grado di maresciallo capo. Ora, vi siete mai chiesti perché la divisa sia di colore nero? Le ragioni sono varie: storiche, pratiche e simboliche. Pensate inoltre che la scelta dell'aspetto attuale è dipesa anche da uno dei più grandi stilisti italiani: Giorgio Armani.
La storia delle uniformi dei Carabinieri
L’Arma dei Carabinieri è stata istituita il 13 luglio 1814, con il nome di Corpo dei Carabinieri Reali. La storia del Corpo e della sua uniforme è intrecciata a quella del Risorgimento italiano e all'Unità d'Italia. Nessun altro corpo militare ricoprì un ruolo così attivo sul territorio italiano come il corpo dei Carabinieri durante il Risorgimento e le attuali componenti dell'uniforme dei Carabinieri sono un retaggio delle uniformi del Corpo dei Carabinieri Reali e del Regio Esercito.
Inizialmente l’uniforme del corpo dei Carabinieri consisteva in un vestito turchino con colletto e paramani celesti. In seguito fu introdotta una giacca grigio-verde con quattro bottoni d’argento e numerose tasche, uguale all’uniforme del Regio esercito, diventata il simbolo dell'Unità d'Italia. Solo a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, l’uniforme iniziò a cambiare: nel novembre 1933 fu introdotta la cosiddetta riforma Baistrocchi, dal nome del sottosegretario al Ministero della guerra, Federico Baistrocchi. Con questa riforma gli ufficiali iniziarono ad utilizzare l’uniforme di colore nero, i sottufficiali e i Carabinieri di colore turchino e l’uniforme grigio-verde fu assegnata ai comparti mobilitati durante la guerra.

L’introduzione dell'uniforme nera
Durante il periodo fascista e nazista iniziarono quindi i primi cambi nelle uniformi delle Forze armate e dei Corpi di polizia, non solo nel nostro Paese ma anche nel resto d'Europa. Nella Germania nazista, ad esempio, Hugo Boss fu colui che iniziò a produrre e distribuire l’uniforme delle Schutzstaffel – anche conosciute come SS, l'organizzazione paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, colpevole di crimini efferati. Alcuni ritengono che il colore e lo stile dell’uniforme creata per le SS si sia ispirato proprio all’uniforme degli ufficiali dei Carabinieri italiani, cambiata con la riforma Baistrocchi.
Il colore nero fu introdotto sia nella versione estiva che invernale per tutti i gradi e in modo definitivo solo negli anni '90. Nel 1998 fu lo stilista italiano Giorgio Armani a cambiare e disegnare la nuova uniforme dell’Arma dei Carabinieri come la conosciamo oggi, sostituendo (semplificando) il color khaki usato dagli anni '30 fino al 1987 e il blu turchino utilizzato per un decennio dagli inizi degli anni '90 fino al 1998. La nuova uniforme disegnata da Armani introdusse il nero con lo stile e le caratteristiche odierne, sia nell'uniforme estiva che invernale. L’unico elemento che rimase uguale a prima fu la bandoliera, ossia la cintura a tracolla con tasche in cui inserire le munizioni, che nel caso dei Carabinieri è di colore bianco.

Utilità e simbologia del colore nero
La scelta del colore nero è senza dubbio legata a motivi di praticità e utilità: si tratta anzitutto di un colore facilmente identificabile e riconoscibile, meno sporcabile di altre tinte più chiare. Tuttavia è importante considerare anche la componente psicologica dietro la scelta del colore nero. Il nero è un colore sobrio ma allo stesso tempo simbolo di autorità e solennità, oltre che di professionalità. Nell'Ottocento i criteri dell'etichetta e del cerimoniale lo consideravano infatti il colore da utilizzare in contesti di eleganza formale, oltre che emblema di ordine e disciplina.