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Sembra banale chiederselo, ma come mai il giorno è diviso in 24 ore, ogni ora è formata da 60 minuti e ogni minuto da 60 secondi (eccezion fatta per l'occasionale minuto di 61 secondi)? Nel sistema metrico decimale le grandezze fisiche (per esempio la massa e le lunghezze) vengono misurate secondo multipli di 10, mentre il tempo fa eccezione e viene misurato con unità di misura apparentemente strambe: secondi, minuti, ore… Come si è arrivati a questa scansione del tempo?
La risposta è da ricercarsi nell'antichità, a partire dagli antichi Egizi nel 2000 a.C., che adottarono la numerazione duodecimale, e ha a che fare con la Luna, ma anche con le proprietà matematiche del numero 12.
Perché il giorno è suddiviso in 24 ore
L'origine della suddivisione del giorno in 24 parti uguali va ricercata non tanto nel numero 24, quanto nel 12. Questo numero ha sempre avuto una certa importanza, tanto che è anche una delle poche quantità ad avere un nome tutto suo: la dozzina. Già gli antici Egizi intorno al 2000 a.C. avevano iniziato a usare la numerazione duodecimale (cioè in base 12) dividendo le ore diurne in 12 parti uguali, e così anche quelle della notte. Da qui arriva la pratica di suddividere il giorno in 24 ore. Ma come mai? I motivi dietro a questa scelta sono sia astronomici, che matematici e pratici.
Che un anno durasse circa 365 giorni venne osservato già in antichità a partire dal moto apparente del Sole. Ma non solo: nello stesso arco di tempo si potevano contare circa 12 cicli delle fasi lunari. Già al tempo dei Sumeri questo determinò la divisione dell'anno in 12 mesi.
La fortuita coincidenza è che il numero 12 ha diverse proprietà matematiche. Una tra tutte è che possiede numerosi divisori: 1, 2, 3, 4, 6, 12. Questo fatto lo rende facilmente frazionabile, cioè divisibile in parti uguali di diversa entità. Un altro possibile motivo per cui il 12 è risultato storicamente utile a livello pratico è che attraverso le falangi delle dita è possibile contare fino a 12 utilizzando una sola mano. Considerando il pollice come contatore, infatti, è possibile attribuire alle falangi di indice, medio, anulare e mignoli i valori da 1 a 12.
Utilizzando due mani, poi, è possibile arrivare addirittura fino a 60: una mano viene usata per contare fino a 12, mentre l'altra indica quante volte va considerato il 12 (infatti 12 · 5 = 60). Ecco quindi alcuni elementi che possono contribuire a spiegare per cui si è imposta la scelta del 12 come quantità per suddividere la durata del dì e della notte.
Perché le ore sono suddivide in 60 minuti e i minuti in 60 secondi
Arriviamo quindi alla seconda domanda: perchè ogni ora dura 60 minuti e non 50 o 100? La risposta risiede anche qui nelle proprietà di un numero, questa volta – appunto – il 60. Già i Sumeri nel 2000 a.C. avevano introdotto un sistema di numerazione sessagesimale (cioè in base 60) che prevedeva 60 simboli diversi. Certo, a noi può sembrare bizzarro e molto più complesso rispetto al nostro utilizzo del sistema decimale, che prevede solo 10 simboli.
Il numero 60, così come il 12, possiede molti divisori (ironia della sorte, sono 12). Questo rende il 60 un numero facilmente frazionabile, e per questo un'ora formata da 60 minuti è da considerarsi particolarmente pratica: ci sono infatti molti modi per dividere il 60 in parti uguali, che lo rende preferibile a una divisione in centesimi. Per esempio, posso prendere facilmente 1/6 di un'ora suddivisa in sessantesimi (sono 10 minuti), ma non potrei farlo se l'ora fosse divisa in centesimi (otterrei un numero non intero di “minuti”).