
Molti degli sport che pratichiamo ogni giorno hanno nomi che sembrano semplici, ma che in realtà nascondono storie curiose, origini storiche e aneddoti spesso dimenticati. Il tennis, per esempio, prende il nome dall’esclamazione francese “tenez!”, con cui i giocatori avvertivano l’avversario che la palla stava per essere colpita. Il ping-pong, invece, deve il suo nome al suono della pallina che rimbalza sul tavolo. Altri sport ricordano luoghi o persone: il badminton prende il nome dalla residenza inglese Badminton House, mentre la pallavolo fu inizialmente chiamata “Mintonette”, a richiamare uno sport simile praticato dalla nobiltà francese nel Settecento. E perfino la maratona porta con sé un legame diretto con un episodio storico preciso legato alla città greca di Maratona e ricorda la corsa di Filippide, messaggero che percorse 42 chilometri per annunciare la vittoria contro i Persiani. Il rugby, invece, deve il suo nome alla città inglese di Rugby.
Ping-Pong
Il nome Ping-Pong per il Tennis Tavolo, deriva dal suono onomatopeico che la pallina produce quando rimbalza sul tavolo e sul racchettino. Nato in Inghilterra verso la fine del XIX secolo, il gioco era inizialmente concepito come passatempo elegante per le giornate piovose della società vittoriana di classe media. Si sostiene che i primi giocatori utilizzassero materiali di fortuna: un tappo di champagne come pallina, scatole di sigari come mazze e libri come rete. Negli Stati Uniti, il marchio “Ping-Pong” venne registrato dalla ditta J. Jacques & Son nel 1900, facendo nascere il termine commerciale che ancora oggi tutti conosciamo.

Badminton
Il Badminton, sport di agilità e riflessi fulminei, prende il nome dalla Badminton House, la sontuosa dimora del duca di Beaufort, nel Gloucestershire, Inghilterra, dove fu giocato ufficialmente per la prima volta nel 1860. Il duca, durante un viaggio in India, rimase affascinato da un gioco locale chiamato "Poona", dove i giocatori colpivano un oggetto simile a un volano. Tornato in patria, nel 1873 introdusse agli ufficiali inglesi il gioco, il quale venne poi adattato con nuove regole e diffuso in tutta Europa. All’inizio era uno sport d'élite, giocato in cortili e giardini privati, con racchette in legno e piume d’oca per il volano.

Pallavolo
La pallavolo nasce nel 1895 grazie a William G. Morgan, istruttore di educazione fisica presso lo YMCA di Holyoke, nel Massachusetts (USA). Morgan voleva creare un gioco fisicamente meno impegnativo della pallacanestro, inventata pochi anni prima dal suo collega James Naismith. Lo chiamò inizialmente Mintonette, ispirandosi sia al badminton, perché anche lì si trattava di far passare un oggetto sopra una rete e sia al tennis, in quanto ne richiamava il servizio.
Il nome “Mintonette” però non convinse: durante una dimostrazione del gioco, un osservatore fece notare che l’obiettivo principale era "volleying the ball", cioè “far volare la palla”. Da lì nacque il termine Volleyball, che in Italia sarebbe stato tradotto in “pallavolo”.

Rubgy
La data di nascita ufficiale del rugby è il 1823, quando, secondo la tradizione, lo studente William Webb Ellis alla Rugby School, nella cittadina britannica di Rugby (Warwickshire) prese la palla durante una partita di football e iniziò a correre con essa in mano. Un gesto che avrebbe cambiato per sempre la storia dello sport. In realtà Ellis non rivendicò mai l’invenzione del gioco, e le origini restano ancora oggi in parte leggenda.
Quel che è certo è che a metà ‘800 il rugby si diffonde rapidamente tra scuole e università inglesi. Ma serviva un regolamento chiaro, perché fino ad allora era una variante del football, con regole diverse a seconda della scuola. Il punto di rottura fu la possibilità di correre con la palla in mano e di placcare l’avversario.
Tra l'altro, il trofeo più importante del rugby internazionale, la Coppa del Mondo, porta proprio il nome di Webb Ellis, lo studente che – forse per caso – diede il via a tutto.

Tennis
Il tennis ha origini antiche e un nome pieno di curiosità. Nasce in Francia intorno al XII secolo, dove era conosciuto come “jeu de paume” (gioco di palma), perché la palla si colpiva con le mani e non con le racchette. Durante il servizio, i giocatori gridavano “tenez!” (“tenete!”), per avvertire l’avversario. Quando il gioco arrivò in Inghilterra, quella parola divenne “tennis” nella pronuncia britannica, e da lì si diffuse nel resto del mondo.
Nel 1873 il maggiore Walter Clopton Wingfield codificò il lawn tennis, giocato sull’erba, e lo brevettò come “Sphairistike”. Il nome complicato non ebbe fortuna, ma le regole sì: nel 1877 fu disputato il primo torneo di Wimbledon, il più antico e prestigioso del mondo.

Maratona
La parola maratona viene dalla città greca di Maratona, sulla costa dell’Attica. Secondo la tradizione, nel 490 a.C. un messaggero ateniese, chiamato Filippide, corse da lì fino ad Atene – circa 40 km – per annunciare la vittoria contro i Persiani. Dopo aver gridato “Abbiamo vinto!”, il corridore sarebbe caduto morto per lo sforzo.
Quando nel 1896 si svolsero le prime Olimpiadi moderne, ad Atene, si decise di introdurre una corsa che rievocasse quell’impresa leggendaria. La distanza iniziale era variabile, ma venne fissata in modo definitivo a 42,195 km durante le Olimpiadi di Londra del 1908. Perché proprio quella distanza? Perché il percorso fu allungato per permettere alla gara di partire dal Castello di Windsor e terminare davanti al palco reale allo stadio olimpico.
