Che senso ha imparare a suonare uno strumento musicale al giorno d'oggi? Sempre più persone si pongono questa domanda, soprattutto a causa della rapida evoluzione dell'intelligenza artificiale e del complesso mercato musicale. Per rispondere a questa domanda abbiamo quindi fatto una chiacchierata con Pietro Morello, content creator e operatore umanitario con oltre 4,6 milioni di follower, il cui obiettivo è portare la musica a tutti, soprattutto a chi vive in zone di guerra. Il suo percorso infatti oscilla tra la musica e il volontariato, partecipando a missioni umanitarie per la garanzia dei diritti dell'infanzia.
Durante l'intervista abbiamo parlato dell'importanza della musica nella vita di ciascuno di noi e di come imparare uno strumento, qualunque esso sia, sia estremamente importante. Certo, dal punto di vista economico è difficile al giorno d'oggi vivere di musica, ma in realtà "vivere di musica" vuol dire innanzitutto saper suonare uno strumento per stare bene con noi stessi e per sfogare la creatività.
Proprio per questo motivo l'intelligenza artificiale non solo non è da vedere come una minaccia ma, al contrario, come uno strumento che potrà permettere ai musicisti di ampliare i propri orizzonti e di semplificare processi che, ad oggi, possono richiedere diverso tempo.
Nel corso della chiacchierata abbiamo anche affrontato il tema dell'educazione musicale nelle scuole e del motivo per cui spesso viene scelto di insegnare il flauto: si tratta di uno strumento semplice da imparare, economico e facilmente trasportabile. Allo stesso tempo, è bene che i bambini e i ragazzi entrino in contatto anche con altri strumenti, così da capire quale è perfetto per loro. Tra l'altro è bene tenere a mente che, nonostante da giovani sia più semplice imparare a suonare, non è mai troppo tardi e chiunque può iniziare a suonare a qualunque età.