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Cosa sia successo al naso della Grande Sfinge di Giza, in Egitto, è una curiosità che appassiona da secoli. Nel corso del tempo si sono succedute molte teorie per spiegare l'assenza del naso della grande scultura, e una delle più note lo vuole abbattuto da una cannonata dei soldati francesi al seguito di Napoleone (1769-1821), nel corso della campagna d'Egitto (1798-1801). In realtà questa versione della storia è falsa. Capiamo il perché.
La Grande Sfinge di Giza è una delle espressioni più antiche e maestose della scultura monumentale dell'Antico Egitto. Rappresenterebbe una creatura mitica dal corpo di leone e dalla testa antropomorfa. Risale al XXVI secolo a.C., è realizzata in pietra calcarea, è lunga 73 metri e alta 20 metri. Sembrerebbe essere stata costruita contemporaneamente alla piramide di Chefren, la seconda più grande del complesso di Giza. Chefren regnò dal 2558 al 2532 a. C. Il termine "sfinge", che indica la creatura mitologica, deriva dal greco, che a sua volta deriva dall'antico egizio "shp n", che significava "statua vivente".
A lungo si è raccontato che ad abbattere il naso della maestosa scultura sia stata una cannonata francese nel 1798. Ciò è completamente falso, e lo sappiamo per certo, perché possediamo un'illustrazione datata 1737, realizzata dall'esploratore danese Frederic Louis Norden (1708-1742), in cui la sfinge viene raffigurata già mutila del suo naso. Per capire che fine abbia fatto, occorre quindi andare ancora più indietro nel tempo.
Le teorie più plausibili per spiegare l'assenza del naso della sfinge sono due. La prima lo vede come andato perso nel corso di millenni di intemperie. Non è insolito che le sculture subiscano più danni proprio nei punti in cui il peso da reggere senza sostegno è superiore: basta pensare alle tante statue dell'antichità classica che nel corso del tempo hanno perso le braccia o altre parti particolarmente sporgenti rispetto al resto della scultura. A far propendere per questa tesi sono le testimonianze di alcuni storici arabi del X secolo, che descrivono la Sfinge come priva del naso già allora.

La seconda teoria, che gode di un supporto documentario più ampio ancora, vede il naso come rimosso nel corso del XIV secolo, al tempo della dominazione dei Mamelucchi. Secondo lo storico Al Maqrizi (1364-1442), ad abbattere a picconate il naso della Sfinge fu Muhammad Sa'im al-Dahr nel 1378. Al Dahr era un sufi, ovvero uno studioso della mistica islamica, detta proprio "sufismo". Proprio lo zelo religioso di questo mistico lo spinse a deturpare la statua: alcuni contadini, in piena epoca musulmana, pare portassero ancora delle offerte alla Sfinge per propiziarsi l'esito del raccolto. Nell'Islam, l'iconodulia (la venerazione delle immagini e delle statue religiose) è uno dei tabù più forti, e probabilmente per questa ragione Al Dahr fece mutilare il naso della maestosa scultura.