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Perché l’incendio all’Università di Viterbo è stato così violento

Alle 10 di questa mattina un violento incendio ha coinvolto alcuni padiglioni dell'Università di Viterbo. Le fiamme si sono propagate così violentemente dopo aver raggiunto alcuni laboratori di chimica, dove erano contenuti 500 litri di etanolo e diverse bombole di protossido di azoto. Dall'incendio non risultano feriti né dispersi.

4 Giugno 2025
16:09
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Perché l’incendio all’Università di Viterbo è stato così violento
rogo Viterbo
Un’immagine dell’incendio che coinvolto l’Università di Viterbo. Credit: Vigili del Fuoco

Intorno alle 10 di questa mattina un violento incendio è divampato all'interno della facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia di Viterbo. Al momento restano ancora sconosciute le cause dietro al rogo: nel piano dove si sono originate le fiamme erano in corso dei lavori di ristrutturazione del tetto. Secondo alcune ricostruzioni, gli operai avrebbero utilizzato un cannello ossiacetilenico per effettuare una saldatura, generando così diverse scintille che avrebbero innescato il violento incendio. Altre ricostruzioni dell'incidente, invece, attribuiscono le cause del rogo ad alcuni rotoli di guaina catramata presenti sul tetto.

Ma perché l'incendio si è propagato così tanto e così violentemente? Nel corso della mattinata le fiamme, scaturite da una porzione del tetto della palazzina C, hanno coinvolto tutto il resto del tetto, portando al crollo di una parte della copertura del secondo piano: da lì l'incendio si è propagato in un'altra palazzina del blocco C del polo del Riello, arrivando fino ai laboratori di chimica e genetica dove erano conservate diverse sostanze altamente infiammabili, tra cui 500 litri di etanolo e alcune bombole di protossito di azoto. L'incendio ha quindi generato una densa colonna di fumo nero, visibile a chilometri di distanza.

Le autorità locali e i Vigili del Fuoco sono intervenuti tempestivamente, evacuando studenti e professori e anche tutte le abitazioni e gli edifici limitrofi in un raggio di 500 metri, tra cui anche il Tribunale. Al momento non risultano morti o feriti: un operaio impegnato nei lavori di ristrutturazione, inizialmente segnalato come disperso, è stato ritrovato nel primo pomeriggio, mentre alcuni studenti e dipendenti dell'Ateneo si sono recati all'ospedale Santa Rosa con sintomi da intossicazione da fumo. Data la violenza dell'incendio, è stato necessario anche l'intervento di un'unità specializzata dell'Esercito per assistere i Vigili del Fuoco nelle operazioni di spegnimento.

Nel frattempo, i tecnici dell'ARPA Lazio, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, sono stati attivati per installare dei campionatori per la misurazione della qualità dell'aria: la nube di fumo nero, infatti, sta emettendo un forte odore acre, probabilmente a causa dei materiali plastici bruciati.

Le fiamme non sono ancora state domate completamente: sul suo sito web, il Comune di Viterbo ha consigliato a tutte le abitazioni a meno di 1 km di mantenere le finestre chiuse, mentre le strade di accesso all'Università sono state bloccate:

A seguito dell'incendio sviluppatosi presso la sede Unitus di Agraria, si invita la popolazione a non avvicinarsi al luogo delle operazioni. Sul posto la polizia locale sta provvedendo a bloccare le strade di accesso. Si raccomanda alla popolazione di tenere chiuse tutte le finestre delle abitazioni nel raggio di un chilometro.

Fonti:
Sfondo autopromo
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