0 risultati
video suggerito
video suggerito
15 Luglio 2024
20:30

Perché sospiriamo? La fisiologia e le proprietà neurologiche del sospiro

Il sospiro è un respiro profondo seguito da un'espirazione lunga e una pausa chiamata "apnea post-respiratoria". Può segnalare emozioni diverse, dall'ansia al sollievo, dalla rabbia alla noia. Le regioni cerebrali chiave coinvolte sono nel tronco encefalico, particolarmente il complesso pre-Bötzinger nel midollo allungato.

16 condivisioni
Perché sospiriamo? La fisiologia e le proprietà neurologiche del sospiro
sospirare fisiologia neurologico

Il sospiro è un particolare tipo di respiro che ha delle proprietà fisiologiche e neurobiologiche uniche, strettamente legate alla psicologia e alle emozioni. Possiamo descriverlo come un respiro più profondo del solito, con un momento di espirazione lungo e ampio, seguito da una pausa che in gergo prende il nome di “apnea post-respiratoria”. Ha una grande importanza fisiologica nel “resettare” il ritmo del respiro, ma ha anche tanti significati sociali con varie sfaccettature a seconda del contesto: può esprimere ansia, sollievo, impazienza, noia, rabbia, preoccupazione e altre emozioni diverse in funzione della situazione specifica. A generare il respiro sono le aree cerebrali più antiche, situate nel tronco encefalico.

A cosa sono dovuto i sospiri: la funzione fisiologica

Il sospiro, così come lo sbadiglio, aiuta ad aprire gli alveoli polmonari che solitamente rimangono chiusi durante la respirazione normale. Questo è dovuto al maggiore volume d’aria inalato, che causa l’espansione dei polmoni ben oltre quella che abbiamo nel respiro normale. In un esperimento a posteriori un po’ crudele, nel quale si sono modificati geneticamente alcuni topi per renderli incapaci di sospirare, si è visto che il sospiro è addirittura essenziale per “resettare” la respirazione, cioè mettere uno stop al ritmo respiratorio per cominciarne uno nuovo. I topi modificati, infatti, finivano per morire proprio a causa di problemi polmonari.

Normalmente il nostro respiro subisce repentini cali di frequenza a seconda delle emozioni che viviamo, dello sforzo fisico che stiamo compiendo, ma anche in relazione al nostro grado di concentrazione. Un altro grande fattore che incide molto sulla nostra respirazione è il linguaggio: la lunghezza delle frasi, le loro proprietà sonore, la velocità della nostra parlantina… tutti elementi che determinano altalene nel ritmo del nostro respiro. Secondo l’ipotesi di Vlemincx e dei suoi collaboratori il sospiro resetta questa danza caotica, reimpostando una frequenza normale e sana del respiro dopo tante oscillazioni.

La dimensione sociale del sospiro

Alcuni ricercatori suggeriscono che il sospiro possa essere un segnale sociale che avverte gli altri di essere in un luogo sicuro, che non ci quindi sono minacce vicino. In questo senso, sarebbe il contrario del grido di allarme, che avverte tutti i compagni di un pericolo imminente. Questo ci suggerisce anche che ci sono molti tipi differenti di sospiro. Dal sospiro di sollievo al sospiro d'amore, ma anche quelli a valenza negativa come il sospiro di angoscia, d'ansia o di tristezza.

Più in generale, i sospiri potrebbero avere il ruolo di segnalare il definitivo passaggio da uno stato emotivo ad un altro. I sospiri di sollievo, difatti, segnalano il passaggio da uno stato di forte eccitazione data dall’adrenalina e da un contesto di paura, ad uno nel quale si è al sicuro, e ci si può rilassare. Il sospiro ha poi tutto un suo ritmo all’interno del discorso con gli altri: sospiriamo spesso prima di prendere parola o subito dopo aver detto qualcosa, e può essere usato anche come segnale a sé, per far capire alle persone con le quali stiamo parlando che accettiamo con rassegnazione le loro conclusioni.

Allo stesso tempo, un sospiro profondo può segnalare stanchezza, frustrazione o desiderio di attenzione. Questo tipo di comunicazione non verbale è importante nelle relazioni umane, poiché aiuta a esprimere emozioni che potrebbero essere difficili da verbalizzare.

perche sospiriamo

Le regioni cerebrali chiave del sospiro

L’intera respirazione, essendo una delle funzioni primarie dell’organismo senza la quale non potremmo sopravvivere, è controllata da zone profonde del cervello, che sono anche quelle più antiche. In particolare, la regolazione del respiro è generata nel tronco encefalico, all’altezza del midollo allungato e del ponte.

Il sospiro non fa eccezione: nasce nel midollo allungato, in quello che è chiamato “complesso pre-Bötzinger”. Ovviamente, la respirazione è una funzione complessa che chiama in causa tantissime altre aree del cervello e tante piccole reti di neuroni specifici per il sospiro. La respirazione è decisamente dinamica e variabile, caratteristiche necessarie per reagire ai cambiamenti di comportamento dell’organismo, che richiede livelli di ossigeno differenti in circostanze differenti. A livello cerebrale, così come sul piano fisiologico, il sospiro monitora cambiamenti di stato del cervello, dell’omeostasi (l’equilibrio biologico) e di controllo di alcuni neurotrasmettitori eccitatori. È un po’ come l’arbitro del respiro, che cerca di ristabilire l’ordine e una sana funzione polmonare.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views