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22 Luglio 2023
12:30

Perché lo sbadiglio è contagioso? La spiegazione scientifica

Sembra che sbadigliare sia davvero contagioso. Ma cosa c’è sotto l’apparente gesto di “copia” dello sbadiglio altrui? Si tratta di una questione cerebrale, oppure solamente di un riflesso sociale dettato dall'empatia? Scopriamolo insieme attraverso uno studio di Neuroscienze cognitive.

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Perché lo sbadiglio è contagioso? La spiegazione scientifica
sbadiglio perche contagioso

Vi è mai capitato di sentire la necessità di sbadigliare proprio dopo aver visto qualcuno farlo davanti a voi? E magari vi siete ritrovati subito dopo a sbadigliare involontariamente per diversi secondi (la media è di circa 6 secondi)? Come vi siete sentiti in quel contesto? Sappiate che da anni gli scienziati studiano il fenomeno dei neuroni specchio: paradossale, ma anche lo sbadiglio contagioso potrebbe esserne un esempio. Se volete scoprire cosa succede nel nostro cervello quando riproduciamo uno sbadiglio, allora dobbiamo fare un piccolo passo indietro. In questo articolo vediamo quindi quali sono le cause dello sbadiglio e perché può essere contagioso.

Quali sono le cause dello sbadiglio

Prima di capire perché è possibile essere contagiati da uno sbadiglio, vediamo quali sono le principali cause.

Di base, non è facile determinare l'esatta funzione biologica dello sbadiglio nelle varie specie, soprattutto perché sembra che non per tutti sia un semplice segnale di noia. In alcuni animali, infatti, lo sbadiglio è associato anche alla fame e allo stress.

Se rimaniamo nell'uomo, la teoria più accreditata afferma che lo sbadiglio potrebbe essere un segnale di scarsa vigilanza trasmesso, anche in maniera contagiosa, per avvertire gli altri membri del gruppo dello stato di sonno o noia. Una teoria sensata: se ci pensate, quando qualcuno davanti al vostro discorso sbadiglia, non pensate forse di doverlo migliorare per renderlo più convincente? Lo stesso, in ottica evolutiva, potrebbe valere per proteggersi o scappare. Se il nostro compagno sbadiglia, saremo noi più attenti ad eventuali pericoli.

Bisogna a questo punto fare una distinzione tra due tipi di sbadiglio: lo sbadiglio contagioso e quello spontaneo. L'uno è quello che viene riprodotto dopo essere stato fatto, a catena, da qualcun altro prima di noi; l'altro è quello che ci viene in automatico. Infatti, rimarrete sbalorditi scoprendo che lo sbadiglio “contagioso” appare soltanto in alcune specie, tra cui scimpanzé, babuini e umani; inoltre comincia a presentarsi solamente dopo che il bebè comincia ad avere contatti sociali (due anni nell’uomo).

Ma perché se la persona davanti a noi sbadiglia, ci viene immediatamente voglia di sbadigliare a nostra volta? Qual è la base scientifica di questo curioso contagio?

Tutta colpa dei neuroni specchio

La risposta al perché lo sbadiglio è contagioso va ricercata nei neuroni specchio: tanti di voi li avranno sentiti nominare, ma cosa sono esattamente?

Rizzolatti fu il primo scienziato a trovare un sistema di neuroni nella corteccia premotoria della scimmia (detta area F5) che si attivava selettivamente alla vista di azioni motorie in altri individui, e, inaspettatamente, anche quando l’individuo li produceva per conto proprio. Le aree coinvolte sono tutte vicine alla corteccia premotoria: solco temporale superiore, lobo parietale inferiore, giro frontale inferiore.

Per molti anni gli studiosi si sono chiesti se ci fosse una controparte anche nell'uomo, e le evidenze cominciano ad affermare di sì. Questo loop di osservazione ed esecuzione propria dell’azione venne chiamato sistema dei neuroni specchio. E, sbalorditivamente, esso risulta attivo anche quando i soggetti sperimentali sono stati studiati mentre riproducevano uno sbadiglio contagioso.

neuroni specchio

Sbadiglio spontaneo vs contagioso

Ma come fanno gli scienziati a determinare che lo sbadiglio contagioso è un fenomeno a parte e, soprattutto, che potrebbe essere legato al sistema dei neuroni specchio?

Beh, guardando nel cervello di soggetti sani o patologici quando sbadigliano.
Sembra strano, ma si può fare: i neuroscienziati cognitivi utilizzano spesso una tecnica, chiamata risonanza magnetica funzionale, che permette di guardare quali aree del cervello di un individuo siano “attive” quando compie un determinato compito. Così, in numerosi studi possiamo “spiare” l’attivazione cerebrale di soggetti che fanno uno sbadiglio contagioso, oppure che lo guardano fare a qualcun altro.

risonanza magnetica sbadiglio

La prima osservazione è che i bambini con spettro autistico non hanno quasi mai il fenomeno di dello “sbadiglio contagioso”. La stessa cosa succede a pazienti con altre patologie (come la schizofrenia, o il disturbo da stress post traumatico), tutte coinvolte nell’ambito dell’empatia sociale.

Gli scienziati ne hanno dedotto che le patologie che compromettono le abilità sociali, compromettono a loro volta la suscettibilità allo sbadiglio contagioso. E se supponiamo che esista una zona del cervello (lo abbiamo visto dal vivo!) che sottende alle abilità sociali e all'“empatia motoria”, chiamata sistema specchio, allora siamo a cavallo. Lo sbadiglio contagioso ha la sua base neurale nel sistema specchio, per cui deve avere una base sociale molto forte.

Lo sbadiglio ha una base neurale

Nell’uomo sono stati fatti molti studi riguardanti i neuroni specchio e lo sbadiglio. Gli studi consistevano nel mappare le aree neurali che venivano attivate di fronte alla visione di filmati di persone che sbadigliano. Secondo i ricercatori, l'area maggiormente attivata di fronte a questi video è detta STS (solco temporale superiore), appartenente al sistema specchio.

Infine, lo studio riporta un 55% di contagiosità: più della metà delle persone sottoposte all’immagine dello sbadiglio, sbadigliano a loro volta. Lo scan delle aree associate a questo specifico comportamento (rispetto ai soggetti che rimanevano neutri) ha permesso di mappare anche le aree più strettamente connesse a questo gesto spontaneo di empatia sociale: gli studiosi hanno dato valore ad una nuova area specifica, detta area 9 di Brodmann.

Dunque, riassumendo: sia quando guardiamo uno sbadiglio, sia quando sbadigliamo a nostra volta, si attivano aree specifiche del sistema specchio.

Quale sarebbe il ruolo di una simile attivazione del sistema specchio? Lo studio del 2012 speculava sulla presenza di un gesto di natura intimamente empatica: condividere uno sbadiglio, in qualunque contesto, significa essere suscettibili all’emotività altrui e abbracciare un sentimento condividendolo (in questo caso la noia). Questo gesto avrebbe sicuramente una base evoluzionistica, ma è un’acquisizione dalla matrice strettamente sociale: il sistema specchio esiste per imitare, ma coinvolge funzioni importanti per l’empatia e il riconoscimento delle proprie ed altrui emozioni.

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