L'Italia è una repubblica parlamentare in cui la sovranità è esercitata dai cittadini attraverso dei loro rappresentanti che siedono in Parlamento: deputati e senatori. D'altro canto, sono due le figure che più di tutte le altre rivestono un ruolo istituzionale e operativo di rilievo: il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Spesso c'è molta confusione su quali siano i poteri dell'uno e dell'altro e su come entrambi vengano scelti. Ad esempio, spesso si sente dire che, se non si va a nuove elezioni e nasce un nuovo Governo, chi lo presiede è il "secondo/terzo/ennesimo Presidente del Consiglio" non eletto. In realtà tecnicamente questa è un'affermazione senza fondamento, dato che il Presidente del Consiglio non viene eletto dai cittadini (che eleggono i parlamentari), ma viene nominato dal Presidente della Repubblica. Insomma, in questo articolo cerchiamo di sintetizzare e chiarire in breve differenze e ruoli di queste due figure.
L'elezione del Presidente della Repubblica italiana
In Italia il capo dello Stato è il Presidente della Repubblica. Viene eletto per una durata di sette anni dai membri del Parlamento (Camera e Senato in seduta comune) e dai rappresentanti delle Regioni in seduta comune.
Cosa significa? Significa che quando il mandato di un Presidente della Repubblica termina, deputati, senatori e rappresentanti delle Regioni si riuniscono e sono tenuti ad eleggerne uno nuovo oppure, come è successo ad esempio nel caso dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è possibile che il vecchio Presidente venga rieletto per altri sette anni.
Come viene eletto
In breve, per eleggere un Presidente della Repubblica parlamentari e rappresentanti delle regioni votano a scrutinio segreto, indicando ciascuno il nome della persona desiderata. Diventerà presidente chi avrà ottenuto almeno due terzi dei voti nel corso della prima o seconda o terza votazione. Se per allora invece non fosse ancora emerso un vincitore, dalla quarta votazione basterà la maggioranza assoluta, quindi un voto in più della metà dei voti disponibili.
I compiti del Presidente della Repubblica
Una volta eletto, il Presidente della Repubblica svolge soprattutto funzioni rappresentative. Personifica, cioè, anzitutto lo Stato italiano, è il simbolo dell’Italia.
È formalmente il capo delle forze armate e della magistratura, può concedere la grazia ai condannati ed è incaricato di ratificare i trattati internazionali (art. 87 della Costituzione). Al termine della legislatura, poi, cioè dei 5 anni in cui i parlamentari eletti dai cittadini dovrebbero rimanere in carica, è suo compito indire nuove elezioni politiche. Questo, però, può accadere anche prima della fine della legislatura se non esiste più una maggioranza parlamentare a sostegno del Governo ed è impossibile trovarne un’altra che lo sostenga o che sostenga un Governo diverso.
Al Presidente compete di firmare le leggi presentategli dal Parlamento per farle entrare in vigore, ma non può scegliere se approvarle o meno. Può rifiutarsi di firmare una legge e “rimandarla indietro” con le sue osservazioni solo una volta; se il Parlamento decide di non modificarla e ripresentarla uguale, il Presidente è tenuto a firmarla (art. 74 della Costituzione). In altre parole, la decisione dell’approvazione di una legge spetta al Parlamento e non al Presidente.
Un altro compito del Presidente della Repubblica è la nomina del Presidente del Consiglio, ma di questo parliamo nel prossimo paragrafo.
L'elezione del Presidente del Consiglio
Il Presidente del Consiglio dei Ministri è il capo del Governo italiano e come abbiamo detto più volte viene nominato dal Presidente della Repubblica. Appena dopo le elezioni politiche, il Presidente della Repubblica convoca i rappresentanti dei gruppi parlamentari che si sono creati in Parlamento ed effettua con loro le cosiddette consultazioni. Ascolta le loro preferenze e una volta terminati gli incontri, sceglie la persona che potrebbe raccogliere intorno a sé una maggioranza parlamentare, affidando a lui/lei l'incarico di provare a formare un nuovo Governo come Presidente del Consiglio.
Come viene eletto
In sintesi, per entrare in carica il Presidente del Consiglio e il Governo nella sua interezza devono presentarsi sia alla Camera sia al Senato e ottenere la cosiddetta fiducia, cioè una maggioranza di voti a suo favore. Per questo motivo le preferenze che i gruppi parlamentari esprimono al Presidente della Repubblica durante le consultazioni devono tendere verso una persona che in prospettiva possa riunire una buona maggioranza parlamentare.
I compiti del Presidente del Consiglio
Il Presidente del Consiglio presiede anzitutto il Consiglio dei Ministri. I Ministri sono nominati sempre dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio e sono ciascuno il responsabile di una specifica area di Governo: Economia, Giustizia, Esteri, Sanità, Istruzione e tante altre.
Intrattiene inoltre rapporti con gli altri organi dello Stato, con i rappresentanti delle autonomie, in particolare Regioni e Comuni, con le istituzioni europee e con i capi di Stato degli altri Paesi. Soprattutto, però, detta la linea politica sia interna che estera del Paese. Ciò non significa, però, che può far quel che vuole perché in ogni caso la sua figura, la sua carica, dipende dalla fiducia del Parlamento.