Il 3 aprile 1973, quando l’ingegnere americano Martin Cooper scese per le strade di Manhattan, a New York, impugnò uno dei primi modelli di telefono cellulare, grande quanto un mattone ed effettuò la prima chiamata senza fili della storia.
Questo evento segnò l'inizio di una rivoluzione nelle telecomunicazioni.
Nel decennio successivo infatti, i telefoni cellulari entrarono sul mercato, cambiando radicalmente il modo in cui le persone comunicavano.
Ma a chi decise Martin Cooper di effettuare quella chiamata pionieristica? Per scoprirlo, dobbiamo calarci in quegli anni, quando le aziende di telecomunicazioni si contendevano il primato per la prima chiamata mobile.
La ricerca per avere i primi telefoni cellulari
L’idea di sviluppare un prototipo di telefono mobile, era presente fin dagli inizi del secolo scorso, con numerose aziende impegnate nella ricerca in questo campo. Il concetto di base della comunicazione senza fili è l'utilizzo di onde a radiofrequenza, ovvero onde invisibili che trasmettono informazioni, e di antenne, che ricevono e trasmettono il segnale.
Le prime aziende di telecomunicazioni si contendevano quindi la primigenia del telefono cellulare e proprio l’ingegnere Martin Cooper effettuò la prima, leggendaria, chiamata mobile nel 1973.
Ebbene, sapete chi scelse di chiamare? In puro spirito competitivo americano, il destinatario della chiamata fu un ingegnere dell’azienda rivale, cui Martin Cooper disse:
«I'm calling you on a cell phone, but a real cell phone, a personal, handheld, portable cell phone» («Ti sto chiamando con un cellulare, ma un vero cellulare, personale, portatile»).
In realtà, dopo questo traguardo epocale, i telefoni cellulari vennero lanciati sul mercato solo dieci anni dopo, con enormi limitazioni rispetto ad oggi. All’epoca infatti, era fondamentale rimanere entro la portata dell'antenna a cui ci si era collegati, altrimenti la connessione sarebbe stata interrotta.
Inoltre, ogni chiamata utilizzava un canale specifico di banda di frequenza. Che cosa significa? Possiamo immaginarci la banda di frequenza come una strada con diverse corsie, dove ognuna rappresenta un canale su cui le chiamate possono viaggiare. Più larga è la strada (o la banda di frequenza), più chiamate possono passare contemporaneamente senza causare ingorghi. Se la banda è stretta, ci possono essere meno corsie disponibili e quindi meno chiamate possono essere fatte alla volta.
All’epoca quindi, il numero di chiamate simultanee che si potevano fare dipendeva dalla disponibilità di canali, ovvero dalla larghezza di banda.
La telefonia mobile oggi: come si è evoluta negli ultimi 50 anni
Da allora, si sono compiuti notevoli progressi tecnologici, non solo nella riduzione delle dimensioni e del peso dei telefoni cellulari, ma anche nell'infrastruttura di rete. Oggi, grazie a migliaia di antenne sparse sul territorio nazionale, i telefoni cellulari prendono praticamente ovunque. Inoltre, l’infrastruttura della rete mobile comprende anche dei dispositivi di smistamento del segnale, che dirigono la chiamata verso il destinatario anche quando siamo in movimento e cambiamo la cella di riferimento.
Anche l'offerta per gli utenti è molto variegata, con numerosi operatori sul mercato che offrono diverse soluzioni. Ad esempio, anche Sky Mobile powered by Fastweb ha recentemente introdotto una nuova offerta mobile, attivabile con facilità e con il 99% di copertura in Italia in rete 4G.
In tutto questo, Martin Cooper è ancora in vita e assiste probabilmente con orgoglio al progresso tecnologico della telefonia mobile.