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Forse potremmo avere scoperto un nuovo pianeta nano nel Sistema Solare: un team di astronomi ha infatti recentemente identificato un nuovo oggetto trans-nettuniano (cioè che si trova oltre l'orbita di Nettuno), denominato per ora 2017 OF201. A scoprire 2017 OF201 sono stati Sihao Cheng, Jiaxuan Li e Eritas Yang dell'Università di Princeton grazie all'analisi di dati provenienti da due osservatori astronomici in Cile e nelle Hawaii nel corso di 7 anni di osservazioni.
Per ora si parla di "candidato pianeta nano", perché le sue dimensioni e la sua orbita devono ancora essere confermati ogni ragionevole dubbio: se lo fossero, però, questo corpo sarebbe abbastanza grande (circa 700 km di diametro) per essere classificato come un pianeta nano, cioè la stessa categoria di corpi celesti a cui appartiene anche Plutone. Sostanzialmente un pianeta nano è come un pianeta: orbita attorno al Sole, con la differenza che è troppo poco massiccio per avere “ripulito” efficacemente la sua orbita da altro materiale.
Si tratterebbe inoltre di uno dei corpi del Sistema Solare più distanti che possiamo osservare: la sua orbita, estremamente allungata, porterebbe il corpo da un massimo di 838 unità astronomiche (1 unità astronomica è la distanza media Terra-Sole, circa 150 milioni di km) fino a un minimo 45 unità astronomiche al perielio (una distanza dal Sole comparabile con quella di Plutone). Il corpo orbiterebbe quindi attorno alla nostra stella in circa 25.000 anni terrestri. Al momento si troverebbe a circa 90 unità astronomiche dal Sole; il suo ultimo passaggio al perielio, secondo gli astronomi, risalirebbe al 1930, anno in cui fu scoperto Plutone.
Un aspetto interessante di questa scoperta è che 2017 OF201 non è un candidato a essere l'ipotetico “Pianeta Nove” (o “Planet X”): anche se la distanza dal Sole è confrontabile con quella dell'ipotetico Pianeta Nove (qualche centinaia di unità astronomiche), quest'ultimo si prevede che sia molto più grande e massiccio di 2017 OF201 (si parla di circa 5 volte la massa della Terra) per spiegare le perturbazioni gravitazionali osservate negli oggetti trans-nettuniani osservati finora.