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Dal prossimo 1° ottobre le auto diesel Euro 5 non potranno più circolare liberamente in quattro regioni del Nord Italia: si tratta di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Nello specifico, a questa classe di automobili non sarà più permessa la circolazione nei comuni di oltre 30.000 abitanti durante i giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30. Per la Lombardia, invece, lo stop temporale sarà dalle 7.30 alle 19.30.
Il provvedimento, già previsto dal decreto legge 121/2023, dovrebbe durare fino ad aprile 2026, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico nel bacino della Pianura Padana (tra le aree più inquinate d'Europa) e allinearsi agli standard europei sulle emissioni dei mezzi di trasporto.
Secondo quanto riporta l'ACI, al momento in Italia ci sono circa 3,7 milioni di auto diesel Euro 5, che rappresentano l'8,8% del totale delle autovetture circolanti. Sul Portale dell'Automobilista è possibile verificare la classe di appartenenza del proprio veicolo. In caso di violazione del divieto, la sanzione potrebbe andare da 168 a 679 euro.
Diesel Euro 5: cosa significa e quali auto sono coinvolte
Ma come si stabilisce se un'auto è Euro 5? Nel momento in cui viene prodotta e immatricolata, ogni auto riceve una classificazione ambientale, realizzata in base alle sue emissioni di gas climalteranti, tra cui il monossido di carbonio (CO) e gli ossidi di azoto (NOx). In particolare, le auto Euro 5 sono quelle immatricolate tra il 2011 e il 2015.
In generale, le classi ambientali vanno dalla Euro 0, la più datata, alla Euro 6, la più recente: in altre parole, più è basso il numero della classe Euro, più inquinante sarà la vettura, che, di conseguenza, può essere soggetta a limitazioni di circolazione.

Ma perché il provvedimento riguarda solo le auto diesel Euro 5? La risposta è molto semplice: perché inquina circa tre volte in più rispetto a una vettura a benzina. In particolare, i valori limite stabiliti dall'UE per i veicoli diesel Euro 5 sono:
- 180 mg/km di ossidi di azoto (NOx), il triplo rispetto ai veicoli benzina Euro 5, che ne emettono 60mg/km.
- 5 mg/km di particolato, esattamente come la benzina.
- 500 mg/km di monossido di carbonio (CO), unico valore più basso rispetto alle auto a benzina, che emettono 1000 mg/km.
Giusto per avere un paragone, le auto diesel Euro 6 hanno come limite massimo l'emissione di 80 mg/km di ossidi di azoto (NOx), meno della metà rispetto agli Euro 5.
Come sapere se il provvedimento riguarda anche il nostro veicolo
Ma come sapere se il decreto riguarda anche il proprio veicolo? Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rimanda al Portale dell'Automobilista, dove è possibile verificare la classe Euro della propria auto inserendo la targa e indicando la tipologia di veicolo. Oltre a specificare la classe ambientale, il portale indica anche i valori di emissioni di inquinante. In alternativa, tutti i dati sul veicolo sono comunque riportati all'interno del libretto di circolazione.
Gli effetti di questo decreto potrebbero ricadere su numerosi cittadini: secondo quanto riportato dall'ACI (Automobile Club d'Italia), in Italia ci sono circa 3,7 milioni di auto diesel Euro 5, che rappresentano l'8,8% del totale delle autovetture circolanti.
Tra l'altro, l'età media del parco auto nazionale è di circa 13 anni: questo significa che, mediamente, le auto dei cittadini italiani appartengono alla classe ambientale Euro 5.
In caso di violazione delle nuove restrizioni, la sanzione imposta andrà dai 168 ai 679 euro, alla quale si aggiunge la sospensione della patente da 15 a 30 giorni in caso di recidiva.