0 risultati

La Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa: come mai e cosa c’è nell’aria

Sia la morfologia del territorio che l'elevata industrializzazione causano alti livelli di ozono, ossidi di azoto e polveri sottili rendendo la Pianura Padana la zona più inquinata dell'Europa centro-occidentale.

23 Novembre 2023
18:30
431 condivisioni
La Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa: come mai e cosa c’è nell’aria
Pianura padana inquinata

La Pianura Padana è una delle aree geografiche più inquinate d'Europa. La morfologia del territorio, le condizioni meteorologiche, l'elevata industrializzazione e il traffico veicolare rendono la valle del Po una zona caratterizzata da alti livelli di inquinanti atmosferici: tra i principali e importanti abbiamo gli ossidi di azoto (NOx), l'ozono (O3) e il particolato atmosferico (PM2,5 e PM10). Queste sostanze rendono l'aria della pianura potenzialmente dannosa per l'apparato respiratorio e causano decine di migliaia di morti ogni anno in Italia.

In questo video-articolo vediamo nel dettaglio cosa sono, come si formano dal punto di vista chimico e attraverso un esperimento spiegheremo la condizione dell'inversione termica.

Morfologia della Pianura Padana

Con i suoi quasi 48.000 km2, la Pianura Padana è la pianura più estesa d’Italia ed è circondata da tre lati su quattro da catene montuose: ci sono a nord e ovest le Alpi mentre a sud gli Appennini. L’unica apertura è ad est, verso il Mare Adriatico. Già da qui capiamo che non ci sono le condizioni per avere una grande circolazione di aria. Non ci sono forti venti, tolte magari le occasionali raffiche di bora in ingresso dal Golfo di Trieste.

Quindi possiamo immaginarci la pianura come se fosse una sorta di grande “scodella” che può accumulare al suo interno molti inquinanti – a patto che ci siano precise condizioni meteorologiche.

pianura padana

Condizioni meteorologiche

Di solito man mano che si sale in quota, la temperatura decresce. Infatti in montagna c’è più freddo rispetto che in pianura. Ci sono dei casi in cui però si può invertire questa situazione: quindi freddo in pianura e man mano che si sale di quota la temperatura aumenta invece che diminuire: questo fenomeno è chiamato inversione termica.

Per capire meglio, nel video facciamo un esperimento in cui mostriamo perché l'inversione termica causa uno scarso ricircolo d'aria: tutti gli inquinanti prodotti dalle numerose industrie presenti nel territorio e dal traffico che si accumulano a livello del suolo rimangono tutti a basse quote e non si rimescolano più, causando un ristagno degli inquinanti.

A tutto questo si aggiungono poi le siccità – che tra l’altro continueranno ad essere più frequenti e più durature a causa del cambiamento climatico. Infatti se non piove, gli inquinanti non vengono “lavati via”. Dopo una giornata piovosa la qualità dell’aria migliora notevolmente.

Gli inquinanti dell'aria in pianura padana

Tra i vari inquinanti atmosferici presenti, l'ozono, gli ossidi di azoto e il particolato atmosferico sono quelli a destare più preoccupazione.

Ossidi di azoto

Gli ossidi di azoto sono principalmente 2: il monossido di azoto (NO) e il biossido d’azoto (NO2). Il primo, è un inquinante detto “primario”, perché emesso direttamente dalle automobili, dagli impianti di riscaldamento e dalle industrie, mentre il biossido d’azoto è prevalentemente un inquinante secondario, cioè non viene prodotto direttamente dall’attività umana ma arriva dalla reazione tra il monossido d’azoto (NO) e l’ossigeno dell’aria.

Ecco, questi due ossidi di azoto, e in particolare il biossido, sono gas nocivi non solo per l’ambiente ma anche per la salute umana in quanto possono provocare effetti sulla salute come disfunzionalità respiratoria e irritazioni delle mucose ma anche un aumento del rischio tumori.

Ozono

L'ozono può essere "buono" o "cattivo" per la salute e l'ambiente in base a dove si trova nell’atmosfera. L'ozono stratosferico, quindi nella parte alta dell’atmosfera, è "buono" perché ci protegge dai raggi ultravioletti. L'ozono troposferico invece, cioè quello presente a livello del suolo, è "cattivo" perché può causare una serie di problemi sia alla salute umana, in particolare per i bambini, per gli anziani e per le persone affette da malattie polmonari, come ad esempio l'asma, sia alla vegetazione, soprattutto durante la fase di crescita.

E questo ozono non viene direttamente emesso dalle automobili o dalle aziende. Anche l’ozono, quindi, come il biossido di azoto, è un inquinante secondario, cioè si genera dopo una serie di reazioni chimiche nell’aria che coinvolgono gli ossidi di azoto, alcuni composti organici e la luce solare. Quindi per dire dall’automobile escono gli ossidi di azoto e poi loro generano ozono nell’aria. Doppio passaggio.

Ecco, la concentrazione massima giornaliera di ozono per limitare al minimo i rischi per la salute è di 120 microgrammi su metro cubo, da non superare più di 25 volte l’anno (come media su 3 anni).

I valori di ozono però spesso superano più di 25 volte all’anno i 120 microgrammi su metro cubo. Questo perché il livello di industrializzazione e il traffico veicolare producono molti ossidi di azoto, che a loro volta producono ozono! E la mancanza di ricircolo d’aria della pianura padana sicuramente non aiuta.

Particolato atmosferico

Partiamo col dire che particolato atmosferico può essere chiamato anche polveri sottili. Ma cosa significa PM2,5 e PM10? PM sta per Particular Matter, quindi materia sotto forma di particelle, e il numerino indica invece la dimensione di queste particelle.

La definizione sarebbe molto più complessa di quella che stiamo per darvi, ma giusto per avere un idea PM2,5 significa che il diametro medio delle particelle è di 2,5 millesimi di millimetro, mentre PM10 di 10 millesimi di millimetro.

La composizione chimica di queste polveri è molto variabile, parliamo di nitrati, solfati, ammoniaca, sostanze organiche, metalli in tracce… insomma sono una miscela di composti che possono arrivare dall’erosione del suolo, dallo spray marino, dal traffico, dalle industrie ma anche dagli allevamenti intensivi. E in pianura padana il numero allevamenti intensivi è superiore alle media nazionale. Fate conto che nel Nord Italia ci sono i ¾ tutti i capi di bestiame italiani: parliamo di 150 milioni di animali da allevamento sui 200 milioni presenti in Italia.

Ecco quindi quando in pianura padana non piove per giorni se non per settimane, all’orizzonte proprio si vede quella foschia grigia che, se non siamo d’inverno, è causata principalmente dal particolato atmosferico. Per avere un’idea, 9 delle 10 città più inquinante in Italia dal punto di vista di PM10 sono in pianura padana!

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views