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Un gigantesco buco coronale (una regione dello strato più esterno dell'atmosfera solare in cui i campi magnetici si conformano in modo da “lasciare libero il passaggio” al vento solare) è stato avvistato dai satelliti che monitorano il Sole martedì 28 gennaio. Il "buco" è localizzato nell'emisfero meridionale della corona solare in una regione che punta in direzione della Terra. È grande 800.000 km, praticamente 63 volte il diametro della Terra, e la sua formazione ha innescato il rilascio di un intenso vento solare rivolto verso il nostro pianeta che, viaggiando alla incredibile velocità di 1,8 milioni di km/h, dovrebbe colpire la Terra venerdì 31 gennaio. Nonostante la notizia possa sembrare allarmante, vediamo perché non c'è assolutamente da preoccuparsi.
Che cos'è un buco coronale
I buchi coronali sono regioni di disturbo del campo magnetico solare che "aprendosi" permettono al vento solare di fuggire liberamente nello spazio, causando getti di particelle estremamente veloci. Il campo magnetico solare forma normalmente degli archi che fanno si che il plasma, seguendo le linee di campo magnetico, rimanga "intrappolato" sulla superficie solare. Talvolta questi archi magnetici si aprono, permettendo alle particelle di fuggire dalla corona solare.

I buchi coronali appaiono come regioni più scure nelle immagini ultraviolette, come quella in cima all'articolo. Ciò è dovuto al fatto che esse sono regioni più fredde e meno dense di quelle circostanti. I buchi coronali possono svilupparsi in qualsiasi momento e posizione sul Sole, ma sono più comuni e persistenti durante gli anni attorno al minimo solare.
Grande buco coronale sul Sole: possibili conseguente e perché non deve preoccuparci
Gli esperti dello Space Weather Prediction center del NOAA, l'ente che si occupa di monitorare il flusso di particelle dal Sole, prevede al momento per venerdì una condizione di tempesta geomagnetica minore di tipo G1, il più basso sulla scala G di intensità (da G1 a G5). Nonostante il basso valore, l'arrivo del flusso di particelle dal Sole potrebbe innescare aurore, sia boreali che australi, a latitudini più basse di quelle solite, ma non così basse da essere anche visibili in Italia.
Il Sole attualmente si trova nel massimo dell'attuale ciclo, ma sorprendentemente non sono visibili macchie solari sulla superficie che in presenza di un buco coronale avrebbero determinato un serio rischio di tempesta geomagnetica estrema, potenzialmente replicando le spettacolari aurore dell'anno scorso visibili anche dall'Italia.