;Resize,width=638;)
Nella mattinata di oggi, mercoledì 18 giugno 2025, 524.415 studenti italiani sono chini sui banchi per completare la prima prova scritta di maturità, ovvero il tema di italiano. I titoli delle sette tracce dell'Esame di Stato, suddivise tra tipologia A, B e C, vanno da una delle prime poesie di Pier Paolo Pasolini a Paolo Borsellino passando per Il Gattopardo di Tomasi da Lampedusa. Non manca poi la traccia sulla parola del 2024 secondo Treccani, "rispetto", basata su un articolo del giornalista Riccardo Maccioni, e una riflessione sull'antropocene incentrata su un testo di Telmo Pievani.
Esame di maturità 2025, tema d’italiano: l’analisi del testo di Pasolini e Tomasi di Lampedusa
Per l'analisi del testo quest'anno è stato il turno di Pier Paolo Pasolini e di Tomasi di Lampedusa.
L’opera di Pasolini proposta è la poesia “Appendice 1”, presente nell'opera “Dal diario” (1943-1944), in cui – nonostante una scrittura più giovane e acerba – emerge con chiarezza già dai primi versi la coscienza critica del poeta, che poi sarebbe stata presente in tutte le opere successive. Qui l'autore riflette sulla condizione dei giovani, che devono trovare se stessi dopo che il mondo è stato spezzettato dalla Seconda Guerra Mondiale.
Mi ritrovo in questa stanza
col volto di ragazzo, e adolescente,
e ora uomo. Ma intorno a me non muta
il silenzio e il biancore sopra i muri
e l’acque; annotta da millenni
un medesimo mondo. Ma è mutato
il cuore; e dopo poche notti è stinta
tutta quella luce che dal cielo
riarde la campagna, e mille lune
non son bastate a illudermi di un tempo
che veramente fosse mio. Un breve arco
segna in cielo la luna. Volgo il capo
e la vedo discesa, e ferma, come
inesistente nella stanca luce.
E cosi la rispecchia la campagna
scura e serena. Credo tutto esausto
di quel perfetto inganno: ed ecco pare
farsi nuova la luna, e – all’improvviso –
cantare quieti i grilli il canto antico.

L'altra traccia dell'analisi del testo proviene dal celeberrimo romanzo di Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, in particolare da un passaggio del romanzo che si concentra sulla visita di Angelica – promessa sposa di Tancredi – alla famiglia dei principi di Salina. Il libro è poi divenuto noto al grande pubblico soprattutto grazie alla versione cinematografica del 1963 di Luchino Visconti e alla serie televisiva uscita lo scorso anno e sceneggiata da Tom Shankland.
Prima traccia argomentativa per il tema di italiano: gli anni Trenta

Tra i testi argomentativi, il primo è a tema storico, ed è tratto dal libro di Piers Brendon "Gli anni Trenta, il decennio che sconvolse il mondo”, che analizza le situazioni più difficili di quel decennio del Novecento, che sconvolse il mondo per sempre.
Tra la disoccupazione di massa causata dalla crisi del '29 e l'affermazione dei regimi totalitari in Europa e nel territorio Russo, il testo di Brendon fa riflettere i giovani sul vortice di caos in cui si può precipitare molto presto, e – come da principio della rana bollita – senza rendersene conto.
Seconda traccia argomentativa: è sulla parola del 2024, “Rispetto”
La seconda traccia del testo argomentativo è sul tema del “Rispetto” ed è incentrata su un articolo del giornalista torinese Riccardo Maccioni, indicato dall’articolo in questione come la parola dell’anno secondo secondo Treccani e pubblicato il 17 dicembre 2024 sul sito del quotidiano. Il termine era stato selezionato tra tanti “per la sua estrema attualità e rilevanza sociale”, in un'epoca in cui sembra mancare spesso e volentieri.
Terza traccia argomentativa: la riflessione sull'antropocene
La terza traccia del testo argomentativo, proprio come la prima fa riflettere sui tempi che corrono, con il brano “Un quarto d'era (geologica) di celebrità” del filosofo e saggista bergamasco Telmo Pievani (pubblicato sulla rivista “Sotto il Vulcano”) che è anche professore ordinario di Filosofia delle scienze biologiche all’università di Padova.
Il testo riflette sull’impatto ambientale che abbiamo sul mondo e sulla cementificazione del territorio.
Le due tracce del tema di attualità: Paolo Borsellino e l'indignazione
La prima traccia del tema di attualità ricorda il magistrato antimafia Paolo Borsellino, con il testo “I giovani, la mia speranza” datato ottobre 1992 e pubblicato su Epoca. Il testo riflette sull'importanza, per i giovani, di portare avanti la cultura della legalità per sconfiggere la mafia e tutto ciò che ne consegue.
La seconda traccia, invece, si concentra sul tema dell'indignazione sui social, dove ormai pullulano contenuti pensati per provocare e indignare. La proposta parte da una riflessione su un testo della scrittrice, biologa e docente del Master di Giornalismo di IULM Anna Meldolesi e della giornalista e docente di Storia della Medicina e Deontologia all’Università di Roma “Sapienza” Chiara Lalli pubblicato su Sette (supplemento settimanale del Corriere della Sera), dal titolo “L'indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?"