0 risultati
video suggerito
video suggerito
23 Settembre 2025
14:08

Multe false sulle auto o per posta con QR code per il pagamento: come riconoscere la truffa

La truffa delle finte multe si sta diffondendo in varie città italiane, tra cui Firenze, Catania e Pisa: verbali falsi imitano quelli autentici per sottrarre denaro con tanto di targa del veicolo e QR code. Ecco i dettagli da attenzionare per distinguerli dai verbali autentici.

343 condivisioni
Multe false sulle auto o per posta con QR code per il pagamento: come riconoscere la truffa
truffa finte multe

Aumentano le segnalazioni per la truffa dei verbali falsi che si sta diffondendo in diverse città italiane: il fenomeno è stato segnalato a Pisa, a Catania e, più di recente, a Firenze, dove diverse decine di automobilisti hanno trovato sul parabrezza – o nella casella della posta – falsi avvisi di contravvenzione che sembrano ufficiali in ogni dettaglio (numero di verbale, articolo del Codice della strada, targa dell'auto, nome dell'agente e persino QR code per il pagamento) ma sono studiati ad arte per sottrarre denaro a chi li riceve chiedendo pagamenti per infrazioni stradali che in realtà non sono state compiute. Vediamo più nel dettaglio come distinguere i verbali falsi da quelli autentici e difendersi.

Come distinguere i verbali falsi da quelli autentici

A rendere insidiose queste truffe è la cura con cui i falsari riproducono la grafica e il linguaggio burocratico delle controparti autentiche. Va detto, comunque, che alcune differenze consentono di distinguere i verbali falsi da quelli autentici: ad esempio, i simboli ufficiali del Comune sono sostituiti o riprodotti in modo grossolano, i caratteri tipografici non coincidono con quelli standard, la formulazione dei testi è più schematica e a volte compaiono refusi come “dispozitivo” invece di “dispositivo”. Anche i termini di pagamento sono un indizio: nei falsi si parla di 15 giorni per ottenere lo sconto, mentre nei verbali autentici la riduzione è valida entro i 5 giorni successivi all'emissione della multa.

falsa multa firenze
In questa falsa multa a Firenze compare il giglio simbolo della città (assente nei verbali autentici) e si notano errori di ortografia («dispozitivo»).

Un altro indizio importante per riconoscere una finta multa da una autentica riguarda i metodi di pagamento indicati nella stessa. Mentre i verbali ufficiali riportano canali istituzionali ben riconoscibili, come il bollettino postale premarcato o la piattaforma PagoPA, accessibile anche tramite l'app IO, quelli falsi spesso indirizzano a pagamenti via IBAN intestati a privati o società sconosciute, oppure a siti Web che imitano in maniera rudimentale i portali ufficiali. Il QR code è un altro punto da verificare: quello vero porta a PagoPA e può essere letto solo tramite app ufficiali, mentre quello dei verbali falsi si apre con qualsiasi lettore e conduce a pagine non istituzionali.

Come difendersi dalla truffa dei verbali falsi

Secondo le associazioni dei consumatori, uno dei primi passi per proteggersi è non fidarsi ciecamente delle informazioni indicate nel presunto verbale, ma cercare direttamente i recapiti ufficiali del Comune o della polizia municipale e chiedere conferma di quanto notificato. Vale la pena anche controllare con attenzione che tutti i dati siano coerenti: la targa, il modello del veicolo, il luogo preciso dell'infrazione, la data e l'ora. Se qualcosa non torna, è altamente probabile che si tratti di un tentativo di frode.

Queste false multe non sono un episodio isolato, ma l’ultima evoluzione di truffe che nel tempo hanno assunto forme diverse. Qualche mese fa, per esempio, circolavano e-mail e messaggi con finti richiami dell'Agenzia delle Entrate o false convocazioni giudiziarie, che invitavano a pagare per evitare procedimenti giudiziari. In altri casi, i truffatori potrebbero sfruttare allegati o link infetti per diffondere virus informatici, come i ransomware in grado di bloccare i computer fino al pagamento di un riscatto.

Ora, pare che una delle ultime tendenze dei criminali informatici sia quella di traslare simili raggiri al mondo offline. Qualche mese fa in Svizzera, ad esempio, la popolazione ha dovuto fare i conti con la cosiddetta truffa del postino, che consisteva nella ricezione via posta di false comunicazioni da parte dell'ufficio di meteorologia elvetico che invitava a scaricare (tramite la scansione di un QR code) una nuova app utile in caso di calamità naturali. In Italia, invece, alcuni mesi fa si è diffusa la truffa dei falsi QR code nei parcheggi a pagamento.

Per difendervi da questi raggiri nel mondo fisico, applicate gli stessi princìpi di comportamento da adottare nel mondo virtuale: tenete gli occhi sempre ben aperti, leggete con calma ogni dettaglio di un'eventuale comunicazione che si spaccia per “ufficiale” e, in caso di dubbi, contattate direttamente gli uffici competenti.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views