0 risultati
video suggerito
video suggerito
2 Ottobre 2022
7:30

Tute mimetiche: come fanno a camuffare i soldati e quali sono le principali tipologie

Celarsi alla vista del nemico e confondersi con l’ambiente circostante: scopriamo qualcosa in più sull’uniforme mimetica dei soldati.

833 condivisioni
Tute mimetiche: come fanno a camuffare i soldati e quali sono le principali tipologie
mimetica

Probabilmente non esiste persona al mondo che, immaginando un militare, non pensi ad un combattente in mimetica. L’uso di queste uniformi e delle tecniche di mimetizzazione è necessario per ingannare il nemico sul campo di battaglia con l'intento di muoversi celando la propria posizione. Uomini, mezzi, postazioni e appostamenti: sul campo di battaglia si cerca di mettere in pratica ogni accorgimento per camuffare le proprie forze. Ma esattamente come vengono ideate le mimetiche? E quali tipologie esistono?

Addestrarsi a “scomparire”

Nelle fasi iniziali dell’addestramento di ogni soldato, quando si parla di mimetizzazione e combattimento terrestre, si impiega l’acronimo F.L.O.C. (nel mondo militare gli acronimi sono sempre largamente usati), ossia: Forma, Lucentezza, Ombra e Colore. Questi quattro concetti costituiscono le fondamenta che ogni combattente deve necessariamente conoscere per potersi muovere sul campo di battaglia. Per questo, l’uso di un’uniforme che sia il più possibile in armonia con l’ambiente naturale circostante è di fondamentale importanza.

Diversi tipi di mimetica

La colorazione della mimetica è realizzata in modo tale da permettere al combattente di “confondersi” con il paesaggio che lo circonda: per questo non esiste solo un tipo di mimetizzazione. Chi opera in ambienti alpini o comunque in climi rigidi e innevati, userà una colorazione che comprenderà il bianco; chi opera in ambienti desertici, invece, avrà una colorazione che predilige colori più caldi e in grado di ricordare la sabbia e i paesaggi aridi; chi opera in ambienti mediterranei e/o boschivi, infine, userà il tipico vegetato. Provate ad invertire le suddette colorazioni nei diversi ambienti, sicuramente balzerebbe all’occhio un elemento estraneo che, invece di confondere il nemico, ne attirerebbe l'attenzione.

esempio mimetica

Un’altra particolarità è la trama della mimetica: perché mai si usano le macchie? Effettivamente, si potrebbe pensare di  semplificare il tutto optando per uniformi monocromatiche o a “tinta unita”. Ancora una volta, va ricordato che quasi mai in un paesaggio naturale ci sono zone nelle quali sono presenti aree a colori singoli (fatto salvo per i paesaggi artici e antartici). Per fondersi al meglio con l’ambiente circostante, è necessario acquisirne tutte le caratteristiche. Inoltre, dato che nelle operazioni in aree a scarsa luminosità oppure condotte nelle ore notturne, si impiegano i visori notturni, in grado di amplificare la luce presente anche di notte, una colorazione uniforme equivarrebbe ad osservare un’unica macchia che si staglia sullo sfondo.

Ovviamente le tattiche che normalmente si impiegano sono molto più complesse e variano a seconda della necessità di mimetizzare un veicolo, un'area o un singolo combattente sul terreno. Va comunque ricordato che, per eseguire una corretta mimetizzazione, ogni elemento “estraneo” all’ambiente circostante deve essere camuffato. Anche le aree del viso e delle mani, che normalmente sono scoperte, andranno mascherate. Per questo motivo i soldati hanno, nella propria dotazione individuale, un kit di mascheramento, di solito composto da colori nero, verde scuro, marrone, bianco e verde chiaro. E' una sorta di piccola tavolozza con la quale colorare volto e mani. Anche qui però servono opportuni accorgimenti, ricordando che le colorazioni uniformi devono essere evitate per gli stessi motivi per cui non si impiega l’uniforme monocromatica.

Perché tanti tipi di mimetiche

Le particolarità delle tute mimetiche sono riconducibili al compito specifico che ogni unità militare dovrà eseguire sul terreno. Naturalmente, il solo uso di questa uniforme non è sufficiente ma resta comunque necessario per dotare le proprie unità di abiti confortevoli, versatili ma al contempo resistenti e adattabili ad ogni condizione operativa. Resta ovvio che, per le attività degli uomini sul campo, valgono tutte le precisazioni che sono state descritte precedentemente. Un’altra differenza che potrebbe essere notata, osservando gli eserciti di tutto il mondo, è che ciascuno di essi adotta una propria “trama”. Dietro alla scelta dei colori e del layout grafico della mimetica ci sono studi approfonditi, eseguiti da uffici e reparti specializzati che devono prendere in considerazione varie tematiche, tra le quali: sicurezza, campi di operazione, resistenza dei tessuti all'usura, versatilità, comodità e visibilità in varie condizioni operative.
Generalmente, possiamo distinguere due macro tipologie di "disegni" (con tutte le varie colorazioni possibili):

  1.  “A macchie”, ad esempio quelle usate dalle Forze Armate italiane;
  2.  Digitali (o pixelate), per esempio usate dalle Forze Armate U.S.A.

La scelta dietro queste diverse tipologie di trama è da ricondursi non solo a questioni puramente estetiche e identitarie di uno specifico Reparto delle Forze Armate.
I fattori che entrano in gioco in questo caso riguardano:

  • economicità e velocità nella produzione (una digitale probabilmente avrà tempi e costi di realizzazione minori, a fronte di un numero elevato di capi prodotti);
  • il cosiddetto "ciclo logistico" di un' uniforme, ossia il tempo minimo che deve trascorrere prima di revisionare, produrre e distribuire un nuovo capo più "innovativo" (non si può produrre senza avere in ottica l'economizzazione del settore);
  • versatilità e specificità dell'uniforme.
esempio mimetica digitale
Esempio di mimetica digitale.

In generale possiamo dire che la trama digitale è così chiamata poiché è studiata e realizzata per mezzo di tecniche grafiche computerizzate. Il loro impiego, quindi, non solo risulta più rapido ma, soprattutto, permette di realizzare una miglior "sfumatura" dei contorni delle stesse macchie della mimetica – in sostanza, vengono migliorati i parametri F.L.O.C. visti in precedenza. Questo, in definitiva, permette di allargare i teatri di impiego dell'uniforme mimetica, che si adatta quindi a più scenari.

Quindi le nostre tenute sono inefficienti?

La risposta più corretta è che sono più specifiche: come accade per un'auto da corsa, esistono assetti che permettono di correre con prestazioni accettabili su molte piste, mentre altri vanno ricercati per raggiungere il massimo della prestazione in un contesto specifico. La scelta della nostra mimetizzazione, evidentemente, è quella che meglio risponde agli ambiti operativi e agli ambienti nei quali le nostre Forze Armate sono state coinvolte fino ad ora.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views