Quando ci sentiamo poco bene una delle prime cose che facciamo è provare la febbre. Ma come funzionano esattamente i termometri? Ne esistono principalmente di tre tipi: al mercurio (o al galinstan), digitali e a infrarossi. Ciascuno ha un meccanismo di funzionamento differente dagli altri e in questo video andremo a vederli uno per uno, cercando anche di capire quale tra questi sia il più affidabile.
Tipi di termometro
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le tipologie di termometro più comuni e, soprattutto, cosa cambia dall'una all'altra.
Termometri al mercurio
I termometri al mercurio sono i classici termometri in vetro, utilizzati per molti anni come principale strumento di rilevazione della temperatura. Alla base del termometro c'è un serbatoio che contiene il mercurio liquido e che, a sua volta, è collegato ad un sottile tubo di vetro. Il collegamento tra i due è reso possibile da una strozzatura, cioè un tubicino di vetro curvo e ancora più sottile.
Quando mettiamo il termometro sotto all'ascella andiamo ad aumentare la temperatura del mercurio che, di conseguenza, tende ad espandersi. Questo aumento di volume fa sì che questo metallo liquido inizi a risalire lungo la strozzatura e attraverso il tubicino. Quanto più alta sarà la temperatura, tanto più alto sarà il livello raggiunto dal mercurio. I termometri sono strumenti calibrati, quindi a ciascuna altezza corrisponde una tacchetta, corrispondente a sua volta ad una certa temperatura corporea.
Prima che la rilevazione sia pronta occorrono circa 5 minuti: questo è il tempo necessario al mercurio per raggiungere il volume corrispondente alla nostra temperatura.
Perché sbattiamo i termometri al mercurio?
La strozzatura di cui abbiamo parlato in precedenza è un sistema creato appositamente per impedire al mercurio di abbassarsi di livello "spontaneamente". Per farlo scendere dobbiamo applicare una pressione, e l'unico modo che abbiamo per farlo è proprio quello di sbattere il termometro.
Cosa bisogna fare se il termometro al mercurio cade per terra?
Bisogna innanzitutto tenere a mente che il mercurio per l'essere umano è tossico, quindi bisogna raccoglierlo utilizzando dei guanti e tenendo aperte le finestre (dal momento che in parte diventa gassoso e può essere respirato). Proprio per limitarne l'evaporazione è necessario raccoglierlo cercando di non suddividerlo in "palline" – quindi meglio evitare l'utilizzo di scope o aspirapolveri. Solitamente si consiglia di usare un foglio di carta a mo' di paletta oppure una siringa senza ago. Dopo averlo raccolto è necessario metterlo in un recipiente non metallico e sigillato, e gettarlo poi assieme ai rifiuti tossici – di solito le farmacie sono attrezzate per gestire questo tipo di rifiuti.
Essendo tossico sia per l'uomo che per l'ambiente, i tradizionali termometri contenenti mercurio non sono più in vendita dal 2009 e, al loro posto, si possono acquistare i termometri al galinstan, una lega di gallio, indio e stagno. Questi hanno un funzionamento assolutamente identico a quelli al mercurio, con la differenza che il metallo al loro interno è atossico.
Termometri a infrarossi
I termometri a infrarossi, o termoscanner, sono la seconda tipologia di termometro. Il loro funzionamento si basa sugli infrarossi: ogni corpo emette radiazioni elettromagnetiche e, tanto più un oggetto è caldo e quanto più emetterà radiazioni. Nel caso degli esseri umani, la radiazione elettromagnetica emessa non rientra nella luce visibile ma nell'infrarosso.
All’interno delle pistole sono contenuti dei sensori (chiamati "termopile") che possono produrre elettricità se colpiti dagli infrarossi. Questa corrente viene poi convertita in un valore numerico, corrispondente alla nostra temperatura. Si tratta di un termometro rapido e igienico (visto che non richiede contatto fisico) ma d'altra parte rileva solo la temperatura esterna di un corpo e, non prevedendo il contatto, può dar vita a misurazioni meno precise.
Termometri digitali
I termometri digitali si utilizzano allo stesso modo di quelli al mercurio/galinstan ma, quello che cambia, è il loro meccanismo di funzionamento. In che senso? Al loro interno non è presente un metallo allo stato liquido ma bensì un sensore di calore (chiamato in gergo "termistore"). In pratica è composto dal bulbo del termometro – che di solito è un semiconduttore – e da due fili. Questo dispositivo ha una certa resistenza elettrica che riesce a variare di molto se sottoposto a piccole variazioni di temperatura. Solitamente, all’aumentare della temperatura la resistenza diminuisce.
Quando mettiamo il termometro sotto l'ascella la temperatura del termistore sale e misurando la sua resistenza è possibile ricavare la nostra temperatura corporea.
Ma quindi qual è il termometro più attenibile? Per scoprirlo non ti resta che guardare il nostro video fino alla fine!