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23 Settembre 2025
13:00

Un nuovo studio ha scoperto l’origine del colore blu del celebre dipinto di Pollock

Un team di ricercatori ha scoperto grazie a indagini spettroscopiche la composizione del blu usato da Pollock nel celebre quadro “Number 1A” del 1948, esposto al MoMa: il pittore usò il “blu di manganese”.

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Un nuovo studio ha scoperto l’origine del colore blu del celebre dipinto di Pollock
Immagine
Jackson Pollock, Number 1A, 1948. © 2025 Pollock–Krasner Foundation / Artists Rights Society (ARS), New York

L'enorme dipinto "Numero 1A" di Jackson Pollock, del 1948, nasconde da allora il segreto del pigmento blu: infatti, negli anni diversi studi hanno identificato i pigmenti rosso e giallo che fanno parte della sua tavolozza principale, mentre il blu vibrante del dipinto è rimasto a lungo indefinito. Questo fino a quando il famoso "action painting", attualmente esposto al Museum of Modern Art di New York, non è stato esposto alla luce spettroscopica.

Anche solo osservando il "Numero 1A" si notano subito particolari che rendono la pittura di Pollock inconfondibile: lo stile tipico della pittura "drip", cioè colata dall'alto, le impronte delle mani dell'artista in alto a destra, o ancora il "titolo-non titolo" rappresentato da un semplice numero – abitudine che l'artista Lee Krasen, sua moglie, spiegò essere un modo per far concentrare gli osservatori solo sulla pittura -, e non da ultimo i colori vibranti che da sempre hanno incuriosito studiosi e appassionati d'arte.

Lo studio pubblicato sulla rivista statunitense Proceedings of the National Academy of Sciences ha stabilito che questo blu sia un pigmento sintetico vibrante noto come "blu di manganese". Per individuare l'esatta provenienza del pigmento, i ricercatori hanno prelevato frammenti di pittura blu e utilizzato dei laser per diffondere la luce e misurare la vibrazione delle molecole della pittura. Questo ha fornito loro un'impronta chimica unica per il colore, che hanno identificato proprio come "blu di manganese": si tratta della prima prova confermata dell'utilizzo di questo specifico blu da parte di Pollock.

Questo pigmento è stato spesso utilizzato dagli artisti (oltre che per colorare il cemento delle piscine) perché è dotato di una alta stabilità alla luce, alla temperatura e all'umidità. Negli anni '90, però, è stato gradualmente eliminato per motivi ambientali e di sicurezza: il Manganato di Bario, questo il nome scientifico del pigmento, è infatti tossico (per inalazione), motivo per cui è stato sostituito da nuovi composti industriali che producono il medesimo colore.

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