;)
È stata scoperta nel Sistema Solare soltanto due giorni fa, il 1° luglio 2025 da un telescopio in Cile parte del progetto ATLAS della NASA, ma ha già catturato l'attenzione degli astronomi di tutto il mondo: si chiama 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare – cioè proveniente da un altro sistema stellare – mai scoperto. E non solo: si tratta di una cometa, come confermato dagli astronomi che hanno già individuato una chioma e una piccola coda. La sigla “3I” nel nome indica proprio questo: che è il terzo (3) oggetto interstellare (I) avvistato nel nostro Sistema Solare. Essendo la seconda cometa interstellare mai scoperta, si tratta di un'occasione unica per ricavare informazioni altrimenti inaccessibili sulla composizione di altri sistemi stellari. Al momento 3I/ATLAS si trova all'interno dell'orbita di Giove (670 milioni di km di distanza dal Sole) e si sta avvicinando a grande velocità al Sole: secondo i calcoli degli astronomi, dovrebbe raggiungere la distanza minima dal Sole (ossia il perielio) intorno al 30 ottobre 2025, mentre il 19 dicembre sarà nel punto più vicino alla Terra.
La scoperta della cometa interstellare 3I/ATLAS
La prima osservazione di questo oggetto risale al 1° luglio 2025, quando inizialmente fu scambiata per un “normale” asteroide del Sistema Solare. Ma le osservazioni successive rivelarono due caratteristiche importanti di questo piccolo corpo celeste. Innanzitutto la presenza di una chioma e di una coda (lunga 3 secondi d'arco) ha tradito senza dubbio la sua natura cometaria.
Ma è stata la sua traiettoria a dare la sorpresa più grande: non si trattava infatti di un'orbita chiusa attorno al Sole, come accade per ogni altro corpo del Sistema Solare, ma di una traiettoria iperbolica, quindi aperta: un indizio inequivocabile – insieme alla velocità molto elevata di 68 km/s – del fatto che proviene dall'esterno del nostro sistema stellare. Si tratta quindi di un oggetto che in qualche modo è sfuggito dalla gravità della propria stella madre e ha viaggiato nello spazio interstellare fino a intercettare fortuitamente la gravità del Sole.
In ogni caso, la 3I/Atlas non è stata facile da scoprire: anche se luminosa, infatti, la cometa si trova appunto nella costellazione del Sagittario, quindi nella direzione del centro della Via Lattea, ed è stata quindi difficile da distinguere anche vista la sua debole luminosità (la cometa aveva una magnitudine di +18 all'epoca della scoperta).
La traiettoria della 3I/ATLAS: quando si avvicinerà alla Terra e quanto sarà visibile
Nella sua lunga fase di avvicinamento al Sole, che dura da milioni di anni, la 3I/ATLAS è rimasta sempre nella costellazione del Sagittario, muovendosi a una velocità di circa 68 km/s. Ora, però, è entrata nell'orbita di Giove, a circa 4,4 unità astronomiche di distanza dal Sole e a 3,4 dalla Terra (1 unità astronomica è pari alla distanza media tra la Terra e il Sole, cioè circa 150 milioni di km).
Nei prossimi mesi, accelerata dall'attrazione gravitazionale del Sole, aumenterà la propria velocità fino a raggiungere i 77 km/s, raggiungendo il perielio attorno al 30 ottobre 2025 e raggiungendo la distanza minima dalla Terra il 19 dicembre, quando sarà entrata nella costellazione del Leone e si troverà a 240 milioni di km da noi (circa 1,6 unità astronomiche).

Secondo quanto riportato dalla NASA, la cometa 3I/ATLAS potrà essere visibile per i telescopi terrestri fino a settembre, dopo di che passerà troppo vicina al Sole per poter essere osservata dai nostri strumenti. Solo a inizio dicembre riapparirà dall'altro lato del Sole, consentendoci di tornare a studiarla. In ogni caso, non sarà possibile osservarla a occhio nudo, ma serviranno dei telescopi di media potenza.
Se volete vederla “in anteprima” senza muoversi da casa, potete guardare a partire dalla mezzanotte del 3 luglio la diretta di osservazione della nuova cometa interstellare nel canale YouTube del progetto italiano Virtual Telescope.
Gli altri oggetti interstellari: 1I/'Oumuamua e la 2I/Borisov
Non si tratta comunque del primo oggetto interstellare a far visita al nostro Sistema solare: nel 2017 fu scoperto uno strano corpo celeste a forma di sigaro, poi denominato 1I/'Oumuamua. Questo, però, non fu riconosciuto come una cometa: l'oggetto celeste, infatti, aveva proprietà più simili a quelle di un asteroide e non mostrava le emissioni di gas e polvere tipiche di una cometa.
Trattandosi poi del primo caso registrato di oggetto interstellare, l'evento creò diverse speculazioni sulla sua origine: secondo gli studiosi, il corpo celeste avrebbe anche potuto essere il frammento di un pianeta nano, mentre i più fantasiosi sollevarono addirittura l'ipotesi su un'eventuale provenienza aliena.
Nel 2019, invece, fu il caso della cometa 2I/Borisov: a differenza della precedente, per gli studiosi fu subito possibile identificare la chioma cometaria che nascondeva il nucleo. Proprio per questo motivo, l'oggetto interstellare mobilitò gli studiosi di tutto il mondo, che cercarono di individuare somiglianze e differenze tra le comete del nostro Sistema solare e quelle originatesi in un ambiente diverso.