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24 Luglio 2025
12:37

5 belle notizie della settimana: dalle piste ciclabili in Italia all’uccello kiwi che torna in Nuova Zelanda

Dalle piste ciclabili italiane sempre più estese fino al ritorno dell’uccello kiwi pukupuku in Nuova Zelanda, dove si pensava fosse estinto: ecco le 5 buone notizie di questa settimana.

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5 belle notizie della settimana: dalle piste ciclabili in Italia all’uccello kiwi che torna in Nuova Zelanda
belle notizie
Le 5 belle notizie della settimana.

Le 5 notizie belle di questa settimana ci portano in giro per tutto il mondo: in Italia le piste ciclabili sono sempre più lunghe, per un totale di 5.758,9 km (+27,4% in 5 anni), mentre sono state testate con successo le prime celle solari subacquee. Nel frattempo, è stato avvistato un esemplare di uccello kiwi pukupuku in Nuova Zelanda, dove si pensava fosse estinto, mentre in Danimarca sta arrivando la prima legge contro il deepfake, ossia foto, video e audio creati con l'IA a partire da contenuti reali.

Torna il nostro appuntamento settimanale con le 5 pillole di ottimismo, così da riacquisire un po' di speranza sul nostro Paese e sul mondo che ci circonda.

L'uccello kiwi pukupuku torna in Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda è stato avvistato un esemplare di kiwi pukupuku (Apteryx owenii), il più piccolo tra le cinque diverse specie di uccelli kiwi. Si tratta di un uccello che, in realtà, non può volare, ha un corpo arrotondato simile a quello di una gallina e delle piume che sembrano peli. Non ha la coda, ma possiede un becco molto lungo con le narici poste alla fine anziché alla radice, come succede per gli altri volatili.

Per quasi 50 anni si pensava che questo animale fosse estinto in Nuova Zelanda: l'ultimo avvistamento sulla terraferma del kiwi pukupuku, infatti, risaliva al 1978. Questa specie è particolarmente vulnerabile ai predatori: i pulcini di kiwi escono dal nido in cerca di cibo 5/7 giorni dopo essere nati, diventando così delle facili prede per gli animali più grandi.

Proprio per questo, si credeva che fossero sopravvissuti all'incirca 2000 esemplari, sparsi per le isole offshore neozelandesi (come Maud Island o Kapiti Island). Tramite un test del DNA, però, è stato confermato che si tratta di un esemplare di pukupuku.

uccello kiwi
L’esemplare di kiwi pukupuku avvistato in Nuova Zelanda. Credit: Department of Conservation New Zealand.

Piste ciclabili sempre più lunghe in Italia

In Italia le piste ciclabili sono sempre più estese: secondo gli ultimi dati ISTAT, nel 2023 hanno superato i 5.758 km, in crescita del 6,4% rispetto al 2022. In generale, nel corso di 5 anni le strade riservate alle biciclette sono aumentate del 27,4%, con una densità media di 29,7 km per 100 km2 di superficie territoriale e più di due capoluoghi su tre che hanno almeno 10 km di piste ciclabili. A livello nazionale, le città che dedicano più spazio ai ciclisti sono Bergamo e Padova.

Il monitoraggio dell'estensione piste ciclabili è stato avviato nel 2000: da quell'anno, la rete è cresciuta costantemente, con una media di +7,5% all'anno, nonostante le numerose difficoltà in termini di spazio e di complessità burocratica per l'approvazione dei progetti.

In Danimarca arriva la prima legge europea contro i deepfake

La Danimarca è il primo Paese in Europa a elaborare una proposta di legge contro i deepfake, ossia i contenuti audio e video creati tramite l'intelligenza artificiale e che riproducono o imitano l'identità di una persona reale. Nello specifico, la proposta di legge riconosce il diritto d’autore di ogni persona per quanto riguarda il proprio volto, corpo e anche la voce, con l'obiettivo di tutelare i cittadini da eventuali abusi dell’intelligenza artificiale generativa.

L'entrata in vigore della legge potrebbe essere già nel 2026: a quel punto, ogni cittadino danese potrà rivendicare l'utilizzo della propria immagine per creare contenuti online, anche se non si tratta di un artista professionista. Questa tutela sarà inoltre estesa a ogni tipo di contenuto generato senza consenso, con la possibilità di richiederne la rimozione e di ottenere un eventuale risarcimento in caso di danni. Di conseguenza, anche le piattaforme che ospitano deepfake potrebbero incorrere in sanzioni.

Testate le prime celle solari subacquee

Un team di ricercatori italiani ha dimostrato che le celle solari realizzate in perovskite possono funzionare in modo efficiente anche in un ambiente acquatico. Lo studio è stato realizzato dal Cnr-Ism e dall'Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf), in collaborazione con l'università di Roma Tor Vergata e la società BeDimensional.

Nello specifico, i test sono stati condotti su alcune celle solari realizzate con una specifica perovskite (di composizione FaPbBr3), un materiale conosciuto per la sua efficienza e in grado di reagire a una gamma molto più ampia di frequenze rispetto alla sola luce visibile.

Dai risultati è emerso che, se immerse nei primi centimetri d'acqua, queste celle solari erano in grado di produrre persino più energia rispetto a quando erano esposte all'aria: i ricercatori hanno infatti testato le prestazioni dei dispositivi immergendoli la prima volta per 24 ore e la seconda volta per 120 ore.

Queste celle sono poi state posizionate a tre profondità diverse: 0,5 cm sotto la superficie dell'acqua, 3 cm e 6 cm. Proprio a 0,5 cm i dispositivi hanno mostrato un aumento dell'efficienza fino all'8% rispetto alle condizioni iniziali fuori dall'acqua. Le celle sono state poi incapsulate per migliorare la stabilità ed evitare la corrosione dell'acqua e il potenziale rilascio di piombo.

Una piattaforma online per proteggere razze e squali

Il WWF ha lanciato la piattaforma digitale tSharks, pensata per monitorare e proteggere squali e razze nel Mar Mediterraneo, dove oltre il 50% di questi esemplari è minacciato. Questi animali, però, ricoprono un ruolo cruciale per il Mediterraneo: nello specifico, gli squali mantengono in equilibrio la piramide alimentare (di cui occupano il vertice), mentre le razze sono essenziali per sostenere gli ecosistemi associati ai fondali marini.

Il progetto, inizialmente avviato dall’Università di Padova e poi ampliato in collaborazione con altri enti tra cui il WWF e l’Agenzia per l’Ambiente della Corsica (Francia), si propone quindi di facilitare il controllo e lo studio degli elasmobranchi (una sottoclasse di pesci che comprende squali e razze) attraverso il tagging: sulla pinna dorsale degli squali verranno quindi applicati, in maniera non invasiva, delle piccole etichette numerate (sottili e lunghi come spaghetti), che permetteranno di riconoscere gli individui nel tempo e tracciarne gli spostamenti.

Al momento, nel sistema sono già stati inseriti 2.500 esemplari: il portale consentirà ai ricercatori di registrare tutti i dati raccolti sul campo, permettendo anche ai pescatori e a chiunque si trovi in mare di segnalare eventuali avvistamenti o pericoli per l'incolumità di questi animali.

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