0 risultati
video suggerito
video suggerito
10 Giugno 2025
13:40

A cosa serve il laser scanner 3D usato dai RIS nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco

I Carabinieri del RIS di Cagliari hanno utilizzato un laser scanner per mappare in 3D il luogo dove il 13 agosto 2007 venne uccisa Chiara Poggi. Si tratta di una nuova tecnologia che permette di misurare, con un margine di errore minimo, la distanza dagli oggetti presenti sulla scena.

184 condivisioni
A cosa serve il laser scanner 3D usato dai RIS nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco
delitto di garlasco

Il delitto di Garlasco è di nuovo al centro dell‘attenzione mediatica: è infatti trapelata la notizia di nuove rilevazioni realizzate dai carabinieri del RIS per ricreare una mappatura 3D della scena del crimine, la villetta di via Pascoli a Garlasco (PV) in cui il 13 agosto 2007 venne uccisa Chiara Poggi. Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi, ma il Procuratore di Pavia ha riaperto le indagini dopo che sono emersi nuovi dati che potrebbero collegare alla morte della vittima anche Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.

In particolare, i RIS di Cagliari sono tornati a casa Poggi con scanner, raggi laser e droni, con l'obiettivo di costruire una mappa tridimensionale del luogo del delitto e comprendere meglio la dinamica dell'omicidio, ricostruendo in particolare le diverse traiettorie delle tracce di sangue.

Ma come funzionano esattamente questi strumenti? Il laser scanner, in particolare, è in grado di misurare la distanza tra lo strumento di misurazione e la superficie dell'oggetto colpito; a quel punto, un software utilizza le immagini catturate per ricostruire la mappa tridimensionale, con un margine di errore al di sotto del millimetro per distanze di 10 metri dagli oggetti.

Queste tecnologie non erano a disposizione all'epoca del delitto, che risale a 18 anni fa. Oggi però gli esperti delle forze dell'ordine hanno potuto utilizzarle per analizzare nuovamente tutto il piano terra, così come il bagno e la zona della scala che porta alla cantina: la mappatura 3D servirà agli inquirenti per effettuare la «triangolazione» delle tracce di sangue (non realizzata all'epoca dei fatti), analizzando con precisione millimetrica forma e traiettoria degli schizzi di sangue.

Come funziona il laser scanner 3D

In generale, quella della scansione laser è una tecnologia già da tempo impiegata in ambiti ingegneristici: si tratta di strumenti che consentono di ricostruire i modelli tridimensionali degli oggetti. Nella pratica, lo strumento emette un gran numero di raggi laser che colpiscono le superfici dell'ambiente circostante e, una volta riflessi, tornano indietro in un tempo che viene misurato in modo estremamente accurato. Dall'analisi dei tempi di ritorno di ognuno di questi raggi è possibile, conoscendo la velocità dei raggi (che è la velocità della luce), risalire alle distanze percorse per ogni punto mappato e di conseguenza ricostruire tridimensionalmente l'ambiente.

Il laser, quindi, replica punto per punto la realtà: in altre parole, quanti più saranno i punti misurati, maggiore sarà la fedeltà della ricostruzione tridimensionale. Secondo quanto riporta l'Arma dei Carabinieri, oggi esistono dei sistemi laser capaci di misurare fino a 500.000 punti al secondo, con un margine di errore minimo: si tratta di un margine al di sotto di 1 millimetro per gli oggetti scannerizzato a distanza di circa 10 metri.

Il sistema laser è quindi in grado di misurare la distanza tra lo strumento e la superficie di un oggetto colpito: una volta raccolti i dati, questi vengono poi esaminati da un software speciale, che utilizza le immagini (catturate in altissima definizione) per ricreare l'ambiente in 3D, principalmente grazie a delle formule topografiche che restituiscono delle coordinate nelle tre dimensioni (lunghezza, larghezza e profondità).

I vantaggi della ricostruzione tramite laser scanner

La ricostruzione tridimensionale consente perciò agli operatori di effettuare misurazioni più accurate, riuscendo a determinare con maggiore precisione gli angoli di impatto delle macchine di sangue (di particolare interesse per i nuovi sviluppi del caso di Garlasco) o la traiettoria dei proiettili.

Questo strumento tecnologico, quindi, rappresenta una grande opportunità per i rilievi effettuati da RIS e Polizia Scientifica: tra i vantaggi più grandi c'è proprio la possibilità di esaminare e ricostruire la scena senza che l'operatore debba fisicamente entrarci, eliminando quindi il rischio di potenziali contaminazioni o alterazioni del luogo del delitto. La ricostruzione tridimensionale e ad alta risoluzione della scena del crimine permette inoltre di riprodurre e ripetere le rilevazioni, con l'analisi della scena del crimine che può essere effettuata anche in momenti successivi.

La triangolazione per studiare forma e posizione delle macchie di sangue

Secondo quanto riportato dall'ANSA, nel caso dell'omicidio di Chiara Poggi sono stati consultati i RIS di Cagliari, specializzati nell'utilizzo del laser scanner: una volta ricostruita in 3d la scena del delitto, l'obiettivo sarà quello di effettuare una «triangolazione», una particolare tecnica utilizzata per analizzare con precisione millimetrica le tracce di sangue. Questa procedura specifica fa parte della «Bloodstain Pattern Analysis», una tecnica forense che studia la morfologia, la distribuzione e la posizione delle macchie di sangue.

All'epoca del delitto questa triangolazione non era stata effettuata: ecco perché oggi si stanno riesaminando tutte le tracce già repertate nel 2007, che saranno poi inserite nella ricostruzione tridimensionale per poter ricreare l'intera dinamica dei fatti.

Al momento, comunque, non è ancora chiaro se la mappatura tridimensionale di casa Poggi porterà effettivamente gli investigatori a nuove conclusioni sulle dinamiche del delitto: i carabinieri del RIS avrebbero chiesto almeno 60 giorni di tempo per completare le analisi 3D e fornire i risultati delle nuove rilevazioni.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views