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10 Agosto 2025
18:30

Alle Maldive sorgerà una città a forma di corallo: le caratteristiche del Maldives Floating City

Una città galleggiante su moduli fatti di cemento innovativo, centri commerciali e aree verdi. Il progetto della Maldives Floating City sta prendendo vita al fine di fronteggiare l'innalzamento dei mari, anche se non mancano le criticità.

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Alle Maldive sorgerà una città a forma di corallo: le caratteristiche del Maldives Floating City
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Il rendering del progetto Maldives Floating City. Fonte : Maldives Floating City Official Website

Il Maldives Floating City è un progetto sviluppato da Dutch Docklands insieme all'architetto Koen Olthuis e consiste in una città-isola realizzata in un atollo vicino alla capitale delle Maldive, Malè. La città avrà una forma che ricorda quella di un corallo e l'intento è quello di dare una risposta tangibile all'innalzamento dei mari e alla densità demografica della città, offrendo 5.000 unità abitative di lusso, per un totale di 20.000/30.000 abitanti. Il progetto ovviamente non è esente da critiche sia di carattere ambientale che economico.

Le caratteristiche del maxi-progetto alle Maldive

Il maxi-progetto sarà composto dall'insieme di più moduli, molti dei quali saranno abitativi. Ciascuno di questi avrà una superficie di circa 100 m2, con un'ulteriore area di 40-50 m2 destinata al verde privato. Ogni modulo sarà dotato di 2-3 camere da letto, con soggiorni open space, cucina e bagno, ai quali si aggiungerà una veranda sul mare, per permettere a chi vi abiterà di godere in ogni momento della giornata delle bellezze del mare delle Maldive.

Secondo le previsioni del mercato, il prezzo per ogni unità abitativa si aggirerà attorno ai 250.000 dollari per le unità immobiliari base, fino ad arrivare a 1 milione e mezzo di dollari per quelle più ampie e meglio rifinite.

Per quanto riguarda la superficie galleggiante, invece, ogni modulo si estenderà sott'acqua per circa 1,5-2 metri, mentre 300/400 metri quadrati saranno destinati alle aree di pubblica utilità (piazze, parchi, luoghi di aggregazione in generale).

I moduli, poi, saranno distanziati tra loro da "canali" d'acqua,  con una larghezza che varia dai 4 agli  8 metri, sufficienti per permettere lo spostamento di piccole imbarcazioni. Uno dei vantaggi primari del modulo esagonale, utilizzato anche in altri progetti di città galleggianti, è la possibilità di poterli connettere con altri senza lasciare "spazi vuoti" e avere una superficie totale di contatto e di collegamento molto ampia.

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Render del progetto. Credit: Maldives Floating City.

Dal punto di vista energetico, la sostenibilità verrà garantita dall'impiego massiccio di pannelli solari, raffreddamento a energia marina (una tecnologia che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità) e ventilazione naturale.

Queste ultime tecnologie verranno anche impiegate nella progettazione di altri moduli successivi, più o meno ampi a seconda delle esigenze, e destinati agli esercizi commerciali, a quelli educativi (con scuole e laboratori universitari di ricerca) e ai moduli agricoli, su cui sorgeranno coltivazioni idroponiche.

Materiali innovativi e sostenibili

Una delle cose più interessanti della Maldive Floating City è il design: le linee particolari del progetto trovano ispirazione nel brain coral, un particolare tipo di corallo (in realtà una famiglia di coralli) che ricorda appunto la forma e le linee del cervello umano. L'innovazione riguarderà anche la scelta dei materiali, come il Biorock, anche detto Seacrete.

La tecnologia attraverso cui è possibile produrre questo materiale dalle proprietà simili a quelle del cemento è davvero interessante: innanzitutto, si fa passare un filo metallico nell'acqua, la cui direzione è scelta sulla base di ciò che si vuole "costruire" e formare. Su questo filo viene poi passata una corrente continua, il che comporta la precipitazione di minerali che sono già presenti nell'ambiente marino (principalmente carbonato di calcio ed idrossido di magnesio). I ritmi sono certamente non velocissimi: si parla di circa 3-5 cm all'anno. Attira una notevole biodiversità marina—coralli duri e molli, spugne, tunicati, bivalvi, giovani pesci e crostacei.

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Esempio di Biorock. Credit: By Marionpinta – Own work, CC BY–SA 3.0

Altro materiale interessante che verrà impiegato  è il cosiddetto EPIC floating concrete (calcestruzzo galleggiante innovativo). Questa tipologia di calcestruzzo è stata appositamente studiata per essere impiegata in ecosistemi marini. Dal punto di vista strutturale è sicuramente un materiale sicuro e stabile, non tossico, e studiato per favorire la colonizzazione degli ecosistemi sottomarini.

Costi e tempi di realizzazione

Per quanto riguarda i costi di realizzazione di questo progetto, le organizzazioni e il Governo hanno stimato un costo di 1 miliardo di dollari per la realizzazione delle prime 5.000 unità, assieme alle infrastrutture centrali di maggiore importanza. I finanziamenti arriveranno per lo più grazie a partnership pubblico-private tra il governo delle Maldive e Dutch Docklands. 

Nel progetto non sono previsti lavori di bonifica ambientale: se da una parte questo comporta certamente un grande risparmio in termini economici, dall'altro solleva grandi dubbi in merito al possibile impatto ambientale di quest'opera. Tra il 2019 ed il 2021 sono state autorizzate le prime unità abitative, come abbiamo già spiegato, con una concessione di 15 ettari di superficie acquatica. 

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