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6 Novembre 2025
18:30

Analizziamo le possibili cause dello schianto aereo in Kentucky con il pilota Nicolò Fatai

L'aereo cargo McDonnell Douglas MD-11 della UPS si è schiantato in prossimità dell'aeroporto di Louisville, in Kentucky, durante il decollo il 4 novembre. Ma quali sono state le cause del disastro? Facciamo luce con il pilota Nicolò Fatai.

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Analizziamo le possibili cause dello schianto aereo in Kentucky con il pilota Nicolò Fatai
Intervista a Nicolò Fatai
Pilota di linea e divulgatore
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Il 4 novembre alle 17:13 (23:13 italiane) un aereo cargo McDonnell Douglas MD-11 si è schiantato presso l'Aeroporto Internazionale di Louisville, in Kentucky (USA), durante il decollo. La collisione con una zona industriale a sud dell'hub aeroportuale ha causato una gigantesca palla di fuoco e diverse esplosioni che a sua volta ha causato almeno 12 vittime. Stando alle prime ricostruzioni il motore sinistro si sarebbe staccato e quell'ala avrebbe preso fuoco, causando la tragica fine del velivolo. Le scatole nere del velivolo sono state recuperate e inviate a Washington per essere analizzate dal National Transportation Safety Board. Ma quali potrebbero essere le cause da un punto di vista tecnico? Per cercare di fare chiarezza abbiamo intervistato Nicolò Fatai, pilota di linea e divulgatore.

Nicolò, da un punto di vista tecnico, quali potrebbero essere le cause dietro al distacco del motore dall’aereo durante il decollo? Ed è stato questo a innescare l’incendio?

Ciao Stefano, grazie per l’invito. Prima di rispondere alle domande, vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alle vittime e alle loro famiglie coinvolte in questo tragico incidente.

È ancora troppo presto per sapere con certezza cosa sia successo. Un distacco del motore in decollo è un evento estremamente raro e può essere causato da diversi fattori. E non serve per forza qualcosa di esplosivo o improvviso: a volte può derivare da microfratture o fatica dei materiali che non vengono individuate durante le ispezioni. Altre volte può essere il risultato di un errore umano in manutenzione, come successo nell’incidente di Chicago del 1979, quando un DC-10  perse il motore sinistro perché era stato rimontato in modo scorretto. Ci sono poi casi in cui un oggetto estraneo  un detrito sulla pista, per esempio  può entrare nel motore o colpire la struttura che lo sostiene, il cosiddetto pylon.

Se il motore si è davvero staccato, come sembra in questo caso, è molto probabile che l’incendio sia partito da lì: l’ala contiene il carburante e il distacco del motore può rompere tubazioni e linee di alimentazione, causando fuoriuscite di jet fuel che prendono fuoco subito. Per sapere esattamente cosa è successo serviranno le indagini ufficiali e i dati delle scatole nere.

Poi tanta gente chi ha chiesto come mai l’aereo ha deciso di decollare nonostante un’ala stesse andando a fuoco e un motore si fosse staccato. Perché sembra paradossale ma in questi casi mi confermerai che superata una certa velocità l’aereo non può più annullare il decollo, giusto?

Esatto, infatti prima del decollo, i piloti effettuano i calcoli di prestazione al decollo, che tengono conto di vari fattori: peso dell’aereo, lunghezza della pista, temperatura, vento, altitudine e configurazione del velivolo. Da questi calcoli si ricava un parametro fondamentale, la velocità di decisione, chiamata V1. Fino alla V1, i piloti possono ancora interrompere il decollo e frenare in sicurezza sulla pista. Una volta superata la V1, però, non è più possibile fermarsi senza rischiare di uscire di pista. Per questo motivo, se un’avaria — anche grave, come un incendio o la perdita di un motore — avviene dopo la V1, la procedura corretta è continuare il decollo, perché la pista rimasta non basta più a fermare l’aereo.

Nel caso dell’MD-11, è molto probabile che l’aereo avesse già superato la V1 quando si è verificato il problema. A quel punto, anche se può sembrare controintuitivo, la decisione più sicura rimane decollare e gestire l’emergenza in volo.

Infine ho un’ultima domanda: esiste la possibilità che si sia trattato di un errore umano?

Certo. Come ho detto prima, i motori sono tra le parti più complesse di un aereo, e in aviazione esistono procedure rigorose sia in cabina di pilotaggio che nella manutenzione a terra  proprio per evitare e “intercettare” errori prima che si trasformino in qualcosa di più grave. Va anche ricordato che, purtroppo, la maggior parte degli incidenti aerei ha origine da un errore umano, sia esso legato al pilota, al personale di manutenzione o alle procedure di controllo a terra. Questo non significa che si possa dare per certo che sia successo anche in questo caso, ma è una possibilità che gli investigatori prendono sempre in considerazione fin dall’inizio.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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