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Durante l’inverno, nelle aree più settentrionali del pianeta, come Alaska, Canada e Siberia, sotto la superficie di molti laghi ghiacciati compaiono bolle tondeggianti, costituite da metano, che danno vita a uno spettacolo sorprendente. Questo fenomeno è dovuto alla presenza di materia organica sui fondali, che nelle regioni artiche è molto abbondante nel terreno permanentemente congelato chiamato permafrost. Vediamo qual è esattamente il meccanismo in base al quale si formano bolle di metano dei laghi ghiacciati e perché il fenomeno, oltre a risultare affascinante, desta anche preoccupazione.
Come si formano le bolle di metano nei laghi
Nelle regioni artiche il permafrost, costituito da ghiaccio, materiali rocciosi e materia organica, presenta grandi estensioni e spessori, anche di centinaia di metri. Negli ultimi anni, però, il riscaldamento globale ne ha determinato il disgelo sempre più rapido. Ciò comporta un vero e proprio collasso del terreno, con la formazione di depressioni in cui si formano laghi detti termocarsici. Ad alimentarli sono le acque di fusione del permafrost che ne costituisce il fondale.

Il disgelo di questo terreno ghiacciato non rilascia soltanto acqua, ma anche enormi quantità di diossido di carbonio e metano. Da dove provengono questi gas? Nell’arco di migliaia di anni i resti degli organismi morti si sono accumulati in superficie: grazie alle temperature rigide non si sono decomposti e sono andati a costituire il permafrost. Con l’aumento delle temperature e il disgelo, però, questi resti tornano disponibili per i microrganismi, che cominciano a decomporli. Il processo libera diossido di carbonio e metano: quest’ultimo risale dal fondale sotto forma di bolle, che a contatto con gli strati d’acqua più superficiali e freddi del lago ghiacciano impilandosi una sopra l’altra. Quando il lago, nella stagione calda, scongela, il metano contenuto nelle bolle viene rilasciato in atmosfera. Essendo un potente gas serra, il metano emesso in grandi quantità dal disgelo del permafrost è in grado di amplificare notevolmente il riscaldamento globale.
Il caso del lago Abraham, in Canada
Un caso particolare è quello del lago Abraham, nella provincia canadese dell’Alberta, conosciuto come “lago dalle bolle di ghiaccio”. Qui il fenomeno è particolarmente spettacolare ed è legato all’origine artificiale del bacino. Il lago Abraham, infatti, è nato nel 1972, quando è stata costruita la diga Bighorn Dam, sul fiume North Saskatchewan. La presenza di questa barriera, in un’area molto ricca di vegetazione, ha favorito l’accumulo a monte di grandi quantità di materia organica. In inverno, la sua digestione anaerobica da parte dei batteri produce le bolle ghiacciate di metano.

Bolle di metano nel lago Bajkal
Un altro celebre lago in cui si verifica il fenomeno è il lago Bajkal, il più profondo del mondo, nella Siberia centro-meridionale. Qui le quantità di metano che raggiunge la superficie ghiacciata del lago sono molto elevate. Il metano è contenuto nei sedimenti del suo fondale sotto forma di idrati, la cui formazione è facilitata dalle alte pressioni e dalle basse temperature delle aree abissali. Nel caso del lago Bajkal, però, i meccanismi alla base della liberazione del metano sono ancora oggetto di studio.
