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14 Luglio 2025
13:30

Perché i calabroni pungono e come evitarlo: i vestiti chiari possono aiutare

Le punture del calabrone possono essere molto dolorose, ma attacca solo se si sente in pericolo. Attratto da sostanze zuccherine, si può evitare la puntura eliminando spazzatura e residui di cibo, utilizzando zanzariere ed evitando di disturbare i nidi. Secondo una nuova ricerca, usare vestiti dai colori chiari potrebbe ridurre il rischio di essere punti.

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Perché i calabroni pungono e come evitarlo: i vestiti chiari possono aiutare
Calabrone puntura

Siete terrorizzati dai calabroni? Potreste evitarli vestendovi di bianco o di verde: almeno così suggerisce uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Lódz in Polonia. L'occhio composto del calabrone (Vespa crabro) è in grado di distinguere forme e colori e la ricerca condotta dall’Università polacca dimostra che il grado di aggressività è modulato anche in base alla colorazione del potenziale nemico. Nonostante sia la vespa più grande d'Europa, contrariamente a quanto si creda, il calabrone è meno aggressivo di altre vespe e non punge a meno che non venga disturbato nei pressi del nido che cerca di difendere a ogni costo. Per ridurre il rischio di puntura, possiamo inoltre utilizzare delle zanzariere e l'Istituto Superiore di Sanità consiglia di usare abiti coprenti ed eliminare spazzatura e residui zuccherini che li attraggono.

Com'è fatto un calabrone e cosa lo attira in casa

Il calabrone (Vespa crabro), appartenente alla famiglia Vespidae, è la vespa più grande presente in Europa: la regina misura circa 35 mm, mentre i maschi e le operaie hanno lunghezze comprese fra 20 e 25 mm. Ben poco se confrontato con le dimensioni del calabrone gigante asiatico (Vespa mandarina), per fortuna ancora non presente in Europa, la cui regina può raggiungere una lunghezza di 5 cm.

È onnivoro, preda altri insetti, si ciba di carcasse di invertebrati, ma è attratto anche da sostanze zuccherine contenute nei frutti o nel nettare dei fiori. Entra in casa proprio perché attratto da residui di cibo o da frutta molto matura oppure perché è alla ricerca di luoghi bui e riparati per costruire il nido.

Perché il calabrone punge?

Il calabrone è meno aggressivo di altri vespidi, ma attacca se percepisce un pericolo per il nido: si tratta di una reazione di difesa. Il nido, e quindi la colonia, è il bene più prezioso e va difeso a ogni costo. I calabroni costruiscono grossi nidi di consistenza simile alla carta, impastando cellulosa con la saliva. Sono piuttosto resistenti per struttura e vengono posizionati in luoghi molto riparati, come cavità di alberi o buchi nei muri.

Nido di calabrone
Un nido di calabroni in costruzione
Credits: WikiRigaou, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons

Nel primo attacco contro l’intruso, il calabrone emette dalla sacca velenifera posta vicino al pungiglione, non solo il veleno, ma anche un feromone che richiama immediatamente altri individui: in sostanza chiama i rinforzi! Per questo la reazione per pungere "il nemico" diventa di massa.  Sono in grado di pungere solo le femmine e il loro pungiglione liscio e retrattile non resta conficcato nella pelle della vittima. Per questo motivo, ogni calabrone può pungere più volte. La puntura è dolorosa, ma non più pericolosa rispetto a quella di altre vespe a meno che non si sia allergici al veleno iniettato. La reazione più comune è un dolore intenso, bruciore, gonfiore e arrossamento nella zona interessata. Nella maggior parte dei casi, la situazione si risolve in poche ore o qualche giorno. In caso di dubbi, è sempre bene rivolgersi al proprio medico curante.

Come difendersi e allontanarli: dal colori dei vestiti ai metodi classici

Una ricerca polacca ci spiega la relazione tra il colore dei vestiti e il rischio di puntura. Dei ricercatori dell'Università di Lódz in Polonia, nell'arco di tre anni,  hanno dislocato fra agosto e settembre, in diverse zone della città, cassette contenenti nidi di calabrone. All’esterno di ciascuna cassetta, sono stati posizionati palloncini identici per dimensione ma di diversi colori (bianco, blu, verde, marrone etc..).

I calabroni sono stati disturbati volontariamente, in modo da indurli a uscire per difendere la colonia. La vista del palloncino ha indotto una reazione di difesa, ma mentre palloncini scuri (nero e marrone) o di colori brillanti come l’arancione hanno generato maggiore aggressività, i palloncini di colore bianco o verde non hanno determinato l’attacco o hanno indotto una risposta debole da parte dei calabroni.

Ci sono però delle precauzioni generali che possiamo adottare per ridurre il rischio di essere punti quando si è all'aperto, come consigliato dall'Istituto Superiore di Sanità:

  • il calabrone attacca se si sente in pericolo, quindi è meglio muoversi lentamente ed evitare di avvicinarsi ai nidi
  • preferire maniche lunghe e pantaloni lunghi in campagna, evitando di restare a piedi nudi;
  • allontanarsi da spazzatura e residui di cibo zuccherini, che potrebbero richiamare i calabroni;
  • evitare l'uso di prodotti per il corpo molto profumati;

Anche in casa  è bene utilizzare zanzariere e rimuovere spazzatura e residui di cibo e frutta che attraggono i vespidi.

Il fondamentale ruolo dei calabroni

I calabroni hanno il ruolo ecologico di “insetticidi naturali” con capacità di attaccare e quindi regolare varie popolazioni di insetti che possono risultare localmente dannose per le colture.

Cibandosi anche di nettare contribuiscono all’impollinazione e alla dispersione di semi di alcune piante. Si tratta di insetti sociali: in primavera le regine già fecondate nell’autunno dell’anno precedente, lasciano il rifugio dove hanno trascorso l’inverno e vanno a creare nuove colonie deponendo le prime uova da cui nasceranno vespe operaie sterili che iniziano ad ampliare il nido. Fra agosto e settembre la colonia raggiunge il massimo sviluppo, poi all’inizio dell’autunno, nell'ultima covata la regina produce maschi e femmine destinate a essere fecondate prima di andare in diapausa (un arresto spontaneo dello sviluppo degli insetti) con l’arrivo del nuovo inverno.

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