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Caracalla (soprannome di Lucio Settimio Bassiano) e Geta erano due fratelli, figli dell’imperatore Settimio Severo e di sua moglie Giulia Domna. Nell’anno 211, alla morte del padre, regnarono per alcuni mesi insieme sull’impero di Roma, ma l’antagonismo che sussisteva tra di loro rendeva difficile la condivisione del potere e Caracalla risolse il problema uccidendo (o facendo uccidere) il fratello. Restò perciò unico imperatore. Nei suoi anni di regno, Caracalla si dimostrò spietato e crudele, ma fu anche capace di emanare riforme importanti, come l’editto che estese la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero, e di costruire sontuose opere pubbliche, come le terme di Caracalla presso il Circo Massimo. Caracalla fu a sua volta assassinato nel 217.
Chi erano Caracalla e Geta
Caracalla e Geta erano figli di Settimio Severo, che all'inizio del III secolo d.C. aveva inaugurato una nuova dinastia, quella, appunto, dei Severi, e aveva rafforzato il potere dell’imperatore a discapito del Senato e delle altre magistrature.

Caracalla nacque a Lugdunum (oggi Lione) nell’anno 188 con il nome di Lucio Settimio Bassiano, che in seguito sostituì con quello Marco Aurelio Antonino per “associarsi” alla dinastia degli Antonini (che aveva regnato nel II secolo). Fu soprannominato Caracalla a causa di un tipo di mantello, originario della Gallia, che amava indossare. Il fratello, Publio Settimio Geta, nacque a Roma nel 189.
Settimio Severo coinvolse i figli nella gestione del potere sin da quando erano bambini: nel 198 Caracalla, a soli dieci anni, ottenne il titolo di Augusto e accompagnò il padre in una spedizione in Britannia. Geta fu invece coinvolto nell'amministrazione della giustizia. I rapporti tra i due fratelli, stando alle fonti romane (tutte di parte senatoria e, quindi, ostili ai Severi), erano di rivalità e antipatia reciproca sin dall’infanzia. La mediazione della madre, Giulia Domna, non era sufficiente a sopire l’antagonismo.
Perché Caracalla ha ucciso Geta: il regno congiunto e la morte del fratello
Settimio Severo morì il 4 febbraio 211 in Britannia. Per decisione dei suoi consiglieri, Caracalla e Geta avrebbero dovuto regnare insieme. I due fratelli conclusero la pace con i britanni e rientrarono a Roma. Iniziarono a regnare congiuntamente ma, a causa della rivalità e delle ambizioni, la situazione divenne presto insostenibile.

Nella classe dirigente si crearono due fazioni, una favorevole a Caracalla, una a Geta, e fu valutata persino l’ipotesi di dividere l’impero in due metà. Caracalla, però, risolse la questione diversamente: il 26 dicembre 2011, dopo meno di un anno di regno congiunto, assassinò (o fece assassinare) il fratello. Le fonti sulla vicenda non sono concordi: secondo alcune testimonianze, Caracalla uccise Geta personalmente, trafiggendolo con la spada; secondo altre si servì di un sicario. In alcune versioni della storia, l’uccisione sarebbe avvenuta mentre Geta era rifugiato tra le braccia della madre. Quel che è certo è che dalla fine del 211 Caracalla poté regnare da solo.
Per giustificare l’omicidio, l’imperatore mise in giro la voce che il fratello stava cospirando contro di lui. Con questa motivazione, Caracalla decretò anche la damnatio memoriae (condanna della memoria) di Geta. Stabilì cioè che doveva essere eliminato ogni ricordo del fratello: il nome fu cancellato dalle iscrizioni dove era presente (come sull’arco di Settimio Severo a Roma), il volto fu eroso dalle sculture, si vietò di parlare di lui in pubblico.

Caracalla imperatore
Caracalla regnò dal 211 al 217, dimostrandosi crudele e spietato. Fece sterminare tutti i sostenitori di Geta e chiunque facesse ironia su di lui. Si scontrò inoltre con il Senato e incentrò il suo potere sul sostegno dell’esercito, del quale si garantì la fedeltà aumentando la paga dei legionari e partecipando in prima persona alla vita militare.
Il regno di Caracalla, però, non fu privo di aspetti positivi. Anzitutto, l’imperatore si mostrò tollerante in materia religiosa e non intraprese persecuzioni contro i cristiani e gli ebrei.
Nel 212, inoltre, emanò il suo provvedimento più famoso: la Constitutio Antoniniana, con la quale estese la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero, portando a conclusione di un processo avviato nei secoli precedenti. L’imperatore si distinse anche come costruttore di opere pubbliche e fece edificare le celebri terme presso l’Aventino, le più grandi e lussuose del tempo, che ancora oggi si possono ammirare.

In ambito militare, Caracalla dovette affrontare la confederazione degli Alemanni, un insieme di popoli germanici che nel 212 raggiunse per la prima volta il limes (il confine dell’impero). L'imperatore li sconfisse in battaglia o, secondo un’altra versione, versò loro un tributo per tenerli lontani dal territorio romano. Negli anni seguenti intraprese nuove campagne, ma nel 217 fu assassinato da un soldato.