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24 Aprile 2023
7:30

Chi era Rasputin, il mistico russo di umili origini che tenne in pugno l’impero degli zar

Tutti abbiamo sentito nominare Grigori Rasputin, un personaggio enigmatico che esercitò una profonda influenza sugli affari della Russia negli ultimi anni dello zarismo. Ma chi era veramente e cosa fece per meritarsi la sua fama?

A cura di Erminio Fonzo
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Chi era Rasputin, il mistico russo di umili origini che tenne in pugno l’impero degli zar
Rasputin Copertina

Il nome di Rasputin evoca misteri e congiure. Sulla sua figura circolano numerose leggende, in parte infondate. Di certo sappiamo che era un contadino originario della Siberia e che fu capace di guadagnarsi la fama di mistico e di guaritore.

Poiché nella Russia di fine Ottocento e inizio Novecento le credenze magico-religiose erano assai diffuse, Rasputin divenne famoso ed entrò in contatto con la famiglia dello zar. A corte guadagnò molto credito, perché la zarina Alessandra pensava che avesse guarito suo figlio Aleksej, malato di emofilia.

Dal 1915, quando lo zar assunse il comando dell’esercito e affidò la gestione degli affari politici alla moglie, Rasputin poté esercitare un’enorme influenza su di lei, orientando tutte le decisioni. Tuttavia il mistico siberiano era odiato da vasti settori della classe dirigente russa e nel dicembre del 1916 fu ucciso da un gruppo di congiurati.

Rasputin
Grigori Rasputin

Chi era Grigorij Rasputin in breve

Grigorij Rasputin nacque nel 1869 in un piccolo villaggio della Siberia sudoccidentale, Pokrovskoe, da una famiglia contadina. A quel tempo la grande maggioranza della popolazione russa lavorava in agricoltura e viveva in condizioni di miseria. Lo stesso Rasputin non frequentò la scuola, ma trascorse l’infanzia aiutando i genitori nel lavoro nei campi. A diciotto anni si sposò con una contadina. La coppia ebbe sette figli, solo tre dei quali raggiunsero l’età adulta.

Nel 1897 Rasputin si ritirò per alcuni mesi in un monastero, nel quale imparò a leggere e a scrivere. Le ragioni della «fuga» non sono chiare: secondo alcuni, si era dovuto allontanare da Pokrovskoe perché coinvolto in un furto di cavalli; secondo altri, una visione mistica lo aveva spinto sulla via della religiosità. Fatto sta che, dopo un breve ritorno in famiglia, Rasputin compì una serie di pellegrinaggi e tra il 1903 e il 1905 (la data esatta non è nota) arrivò a Pietroburgo, la capitale dell’impero. Grazie alla fama di guaritore e di mistico che si era guadagnato, entrò in contatto con diversi aristocratici e il primo novembre del 1905 fu presentato allo zar Nicola II e alla sua consorte, la zarina Alessandra.

Il principe Aleksej e lo zar Nicola II
Lo zar Nicola II con il figlio Aleksei

Le guarigioni del principe Aleksei

Quando Rasputin giunse a corte, la famiglia imperiale si trovava in una situazione difficile. Fino all’inizio del Novecento lo zar aveva governato la Russia in maniera autocratica e aveva sempre rifiutato di trasformare l'impero in una monarchia costituzionale, come era avvenuto in molti Paesi europei. All’inizio del 1905, però, la Russia aveva subito una pesante sconfitta militare a opera dei giapponesi e Nicola II, in seguito alla ribellione della popolazione, era stato costretto a istituire un parlamento, la Duma, e a cedere parte del potere.

Scontri a Mosca durante la rivoluzione russa del 1905, dipinto di Ivan Vladimorov
Scontri a Mosca durante la rivoluzione del 1905, dipinto di Ivan Vladimorov

La famiglia imperiale, inoltre, doveva affrontare un serio problema per la successione al trono. In Russia vigeva la legge salica, in base alla quale solo un discendente maschio poteva diventare zar. L’unico erede maschio della coppia, il principe Aleksei, nato nel 1904, soffriva di emofilia, una malattia che rallenta la coagulazione del sangue e all’epoca portava spesso alla morte. La zarina, in preda alla disperazione, fece ricorso a santoni e guaritori e nel 1907, dopo che un incidente a cavallo aveva aggravato le condizioni del bambino, si rivolse a Rasputin.

Il mistico si incontrò con il principe, che dal giorno dopo iniziò a stare meglio. Verosimilmente, era stato solo un caso che il miglioramento delle condizioni fosse avvenuto dopo l’incontro, ma l’episodio fece crescere la fiducia della famiglia reale nei confronti di Rasputin.

La sua influenza aumentò ancora nel 1912, quando «guarì» nuovamente Aleksej con un… telegramma. Il bambino si era provocato un grosso ematoma, che rischiava di degenerare in emorragia. La madre telegrafò a Rasputin, che era rientrato temporaneamente nel suo villaggio natale, e questi le rispose che il figlio sarebbe guarito presto. Le condizioni di Aleksej migliorarono anche questa volta e la zarina si convinse che il mistico aveva guarito il figlio tramite la preghiera.

Rasputin raggiunge la celebrità

Rasputin era ormai un personaggio celebre e su di lui circolavano le voci più disparate. Per esempio, si diceva che avesse fermato la pioggia e che avesse guarito mandrie di buoi ammalati. Iniziò così a esercitare un’influenza, anche politica, sulla corte imperiale e, soprattutto, sulla zarina.

A far parlare di lui era anche lo stile di vita. Nel suo appartamento di Pietroburgo riceveva ogni giorno numerosi visitatori, che andavano a chiedere guarigioni, raccomandazioni e favori di vario genere. Spesso Rasputin spingeva le giovani donne che andavano a visitarlo ad avere rapporti sessuali con lui.

Rasputin con un gruppo di visitatori
Rasputin con un gruppo di visitatori

Il personaggio, però, non era amato da tutti. Una parte della classe dirigente e dell’aristocrazia russa lo ammirava e ne cercava i consigli, ma altri esponenti ritenevano dannosa la sua influenza sulla famiglia imperiale. In particolare, essendo un tenace sostenitore dell’autocrazia, suscitava l’ostilità di chi desiderava che in Russia fosse instaurata una monarchia costituzionale sul modello europeo. In più occasioni la sua figura fu oggetto di discussione alla Duma.

La Prima Guerra Mondiale e l’apogeo di Rasputin

Nel 1914 la Russia entrò nella Prima Guerra Mondiale, schierandosi contro l’Austria e la Germania. Nei primi mesi di ostilità subì pesanti sconfitte e nell’agosto del 1915 lo zar decise di assumere in prima persona il comando dell'esercito, trasferendosi a Mogilev (oggi Mahilëu, in Bielorussia), dove aveva sede il quartier generale.

Nella capitale la reggenza fu assunta dalla zarina Alessandra e l’influenza di Rasputin divenne enorme. La zarina si consultava con lui su tutti gli affari di Stato, parlandogli ogni giorno al telefono e incontrandolo tutte le settimane. Rasputin poteva decidere la sorte di ministri e rappresentanti politici con una semplice parola.  Nel gennaio del 1916 orientò persino la scelta del primo ministro, favorendo, naturalmente, un suo sostenitore, Boris Shturmer.

Rasputin con la zarina Alessadra, la balia e i figli
Rasputin con la zarina Alessadra, la balia e i figli

Anche l’ostilità verso Rasputin, però, era sempre più forte. La popolazione, che già non amava la zarina per le sue origini tedesche, riteneva che lei e il suo consigliere fossero responsabili del disastro militare al quale la Russia stava andando incontro.

La morte di Rasputin e la caduta dello zar

Alla fine del 1916 un gruppo di aristocratici, capeggiato dal principe Feliks Jusupov, pensò che l’unico modo per liberarsi di Rasputin fosse l’eliminazione fisica. Il 16 dicembre (che equivale al 30 secondo il calendario gregoriano), Jusupov lo invitò nel suo palazzo e i congiurati, dopo aver cercato inutilmente di avvelenarlo, lo uccisero a colpi di pistola. La Russia si era finalmente liberata dell’ingombrante personaggio.

La sala dove fu ucciso Rasputin
La sala dove fu ucciso Rasputin

Due mesi più tardi, la rivoluzione del febbraio 1917 rovesciò lo zar e instaurò un sistema liberale. La vicinanza della famiglia imperiale con Rasputin aveva contribuito a gettare discredito sul regime zarista e ad alienargli i favori della popolazione, sebbene le principali cause della rivoluzione fossero le condizioni del Paese e la sconfitta militare.

La fama di Rasputin dopo la morte

Dopo la rivoluzione d’ottobre, che aveva portato al potere i bolscevichi, il cadavere di Rasputin fu riesumato e bruciato. La vedova e uno dei figli furono deportati nei gulag e morirono negli anni ‘30, mentre un’altra figlia morì di malattia nel 1925 e un'altra ancora, Matrëna, si trasferì negli Stati Uniti.

La fama sinistra di Rasputin ha sempre suscitato curiosità e interesse, non solo in Russia, ma anche nel resto del mondo. Non a caso, la sua figura compare in opere letterarie, fumetti, cartoni animati e film, il primo dei quali, The Fall of the Romanoffs, fu girato negli Stati Uniti già nel 1917.

Locandina del film The fall of the Romanoffs
Locandina del film The fall of the Romanoffs
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