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30 Luglio 2025
8:00

Chi produce più uranio nel mondo? Ecco gli ultimi dati

Secondo gli ultimi dati, relativi al periodo 2022, il Kazakistan è il principale produttore di uranio al livello globale, comprendo oltre il 40% della produzione globale, seguono il Canada e la Namibia.

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Chi produce più uranio nel mondo? Ecco gli ultimi dati
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È il Kazakistan a guidare la produzione mondiale di uranio con 21.227 tonnellate prodotte nel 2022, seguito da Canada e Namibia. L’uranio è una risorsa chiave nella transizione energetica, specialmente per la produzione sostenibile di energia elettrica attraverso la fissione. Oggi, circa il 10% dell’energia elettrica mondiale, corrispondente a oltre 2600 TWh (Terawatt/ora) è prodotta proprio attraverso la fissione nucleare. In comparazione con i tradizionali combustibili fossili, l’uranio-235 (U-235) possiede un potenziale energetico 2-3 milioni di volte superiore. Infatti, la fissione di 1 kg di U-235 può produrre fino a 24,000,000 kWh  (kilowatt/ora) di calore, rispetto agli 8 kWh e ai 12 kWh prodotti, rispettivamente, dalla combustione di 1 kg di carbone e 1 kg di petrolio. Inoltre, dopo l’arricchimento e l’utilizzo nei reattori nucleari, 1 kg di uranio naturale può produrre fino a 45.000 kWh di elettricità, sufficienti ad alimentare un’abitazione per oltre 10 anni e equivalenti alla produzione elettrica ottenibile dalla combustione di circa 10.000 kg di petrolio o 14.000 kg di carbone. 

Per questo motivo, l’uranio ricopre anche un ruolo strategico dal punto di vista geopolitico. Disporre di giacimenti di uranio sul proprio territorio significa detenere un potere significativo di scambio e di vendita sul mercato internazionale.

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Produzione di uranio per stato. Credits: World Population Review.

Secondo le ultime stime riportate sul sito della World Nuclear Association (WNA) – l’Associazione Mondiale per l’Energia Nucleare – il Kazakistan è il principale produttore di uranio, con oltre 21.227 tonnellate prodotte nel 2022, equivalenti a circa il 43% della produzione globale, che ammonta a 49.355 tonnellate. Seguono il Canada con 7.351 tonnellate, la Namibia con 5.613 tonnellate, l’Australia con 4.553 tonnellate e l’Uzbekistan con 3.300 tonnellate, pari rispettivamente al 15%, 11%, 9% e 7% della produzione mondiale. In particolare, la più grande miniera produttrice di uranio nel 2022 è stata la Cigar Lake, situata in Canada, che da sola ha contribuito a quasi tutta la produzione nazionale, con circa 6.928 tonnellate.

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Classifica dei principali paesi produttori tra il 2013 e il 2022. Credits: WNA.

Rispetto al decennio precedente, nel 2022 circa il 56% dell’uranio è stato prodotto attraverso la tecnica della lisciviazione in situ (in-situ leaching), che prevede l’estrazione della risorsa direttamente dai giacimenti minerari, attraverso l’iniezione nel sottosuolo di una soluzione in grado di disciogliere i minerali di uranio, seguita dalla successiva estrazione della soluzione tramite pozzi di pompaggio. Si tratta di una tecnologia innovativa, che non richiede scavi, sbancamenti o rimozione del terreno, risultando quindi più ecologica delle classiche miniere, ma anche più conveniente dal punto di vista economico. Al contrario, circa 38% dell’uranio prodotto nel 2022 proviene dai processi di estrazione mineraria convenzionali, mentre circa il 6% è stato ottenuto come sottoprodotto dei processi di arricchimento.

Su una più grande scala temporale, la produzione globale di uranio ha raggiunto il livello più basso nel 2020 (pari a circa 47,731 tonnellate), a causa della chiusura di numerose miniere durante la pandemia di COVID-19. Il 2022 ha registrato un aumento del 3% rispetto a quel minimo decennale. Nonostante questo lieve incremento, le quantità prodotte nel 2022 rimangono inferiori del 9%–22% rispetto ai livelli registrati nel periodo 2013–2019 e sono stati sufficienti a coprire solo il 74% della domanda mondiale.

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