Come arriva la fibra ottica FTTH nelle nostre case: il percorso finale fino all’installazione

Cosa succede quando si attiva un'offerta Internet in fibra ottica? Qual è il percorso finale della fibra ottica FTTH? Chi si occupa dell'installazione dei vari "apparecchi" necessari per il collegamento? In questo articolo andremo ad approfondire questi aspetti all'apparenza estremamente tecnici ma che, difatti, chiamano in causa l'impiego di varie tecnologie che mettono in comunicazione il PoP (ovvero la centrale da cui "parte" il percorso dei cavi in fibra ottica) con le abitazioni degli utenti finali.

Il percorso della fibra dal PoP fino all'abitazione

Il percorso della fibra parte sempre da uno dei cosiddetti PoP (Point of Presence), dei nodi dell’infrastruttura che difatti ospitano gli elementi della rete di accesso fisso e trasporto/backhauling: i primi sono elementi attivi che servono ad aggregare e distribuire il traffico utente sulla rete d’accesso; i secondi, invece, permettono di effettuare il trasporto del traffico fino al punto di consegna.

I PoP possono essere di due tipologie: PoP Nazionali, quando costituiscono la rete di backbone (ovvero una rete ad altissima velocità che collega tra loro altre reti) e PoP di raccolta, che possono essere più o meno grandi in base all’area di riferimento (regionale o urbana di piccole e medie dimensioni). Il PoP può essere localizzato presso le Cabine Primarie di Enel e contiene gli apparati OLT (Optical Line Terminal) di ciascun provider (sarebbero dei terminali di linea ottica che servono a consegnare i dati al cliente finale).

Una volta che i cavi della fibra ottica proseguono il loro percorso, "uscendo" dal PoP incontrano i cosiddetti splitting, rappresentati da punti di flessibilità primaria e secondaria, ovvero le muffole interrate e gli armadietti stradali (i cosiddetti cabinet). In questi ultimi sono fisicamente custoditi i cavi provenienti dal PoP e i cavi che proseguono poi il loro percorso direttamente fino all'abitazione dell'utente finale.

Per procedere con quest'ultimo passaggio, i tecnici di Open Fiber (la società che si occupa di realizzare l'infrastruttura in fibra ottica in Italia) collegano i cavi provenienti dall'armadio stradale a un cosiddetto PTE (Punto Terminazione Edificio), generalmente in un’area accessibile del piano terra o nel seminterrato dell'immobile, dove molto spesso si trovano i contatori elettrici. Da lì, poi, partono i vari collegamenti per i singoli appartamenti, che, attraverso dei punti di terminazione secondari, vengono smistati su ciascun piano del condominio.

Per quanto concerne le case singole – come villette, appartamenti con ingresso proprietario, etc. –  il collegamento viene eseguito con un cavo monofibra direttamente dall’armadio stradale all’interno dell'abitazione.

Come il cavo in fibra ottica viene installato dentro casa

Ma in che modo il cavo in fibra ottica viene installato dentro casa una volta che, difatti, ha raggiunto l'unità immobiliare? Molto semplicemente, il cavo in fibra ottica viene fatto passare dai tecnici di Open Fiber direttamente dai condotti della linea telefonica.

Da lì il cavo verrà quindi collegato alla cosiddetta borchia ottica, che viene installata all'interno dell'abitazione dell'utente. La borchia ottica sostanzialmente è un elemento passivo posto all’interno dell’abitazione e difatti costituisce il punto di terminazione della fibra ottica utilizzata per il collegamento dell'immobile alla rete di Open Fiber. In conclusione, poi, la borchia ottica viene collegata all'ONT (Optical Network Termination), ovvero al "macchinario" che trasforma il segnale ottico in segnale elettrico e grazie al quale il modem-router è in grado di funzionare.

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