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3 Settembre 2022
8:40

Come mai gli astronauti sovietici portavano dei fucili nello Spazio?

Gli astronauti sovietici avevano in dotazione dei fucili. Non servivano per proteggersi da eventuali forme di vita extraterrestri ma...dagli orsi!

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Come mai gli astronauti sovietici portavano dei fucili nello Spazio?
fucili nello spazio

A partire dagli anni '80 gli astronauti sovietici iniziarono ad avere in dotazione un fucile o, per meglio dire, l'ibrido tra un fucile e una pistola a 3 canne: il TP-82. Ma per quale motivo gli veniva fornita un'arma? Serviva per difendersi da qualche eventuale forma di vita aliena? Assolutamente no: serviva per proteggersi dagli orsi! Ma andiamo con calma e ripercorriamo assieme questa curiosa storia.

L'atterraggio della Voskhod 2

Per spiegare le motivazioni che portarono l'agenzia spaziale sovietica a introdurre nell'equipaggiamento degli astronauti un fucile, dobbiamo fare un piccolo salto indietro nel tempo, fino al 19 marzo del 1965.
Quel giorno il cosmonauta Alexey Lenov stava rientrando sul nostro pianeta al termine della missione Voskhod 2 dopo essere diventato un eroe nazionale: poche ore prima aveva compiuto la prima passeggiata spaziale della storia. Il problema è che all'epoca i rientri non erano precisi come quelli odierni: la posizione dell'atterraggio della capsula era spesso molto approssimativa.

prima camminata spaziale
Foto scattata durante la prima passeggiata spaziale.

Per questo motivo Alexey e il suo compagno Pavel Belyayev videro atterrare la loro capsula nel bel mezzo della taiga innevata. Quello che ancora non sapevano è che si trovavano in una regione degli Urali a 96 km di distanza rispetto al punto di atterraggio previsto. Una delle loro prime preoccupazioni fu quindi quella di cercare di sopravvivere abbastanza a lungo, in attesa di essere recuperati dai soccorsi.
Il problema è che in quel periodo dell'anno i numerosi orsi e lupi della zona erano in calore, diventando quindi più aggressivi di quanto non fossero normalmente. Per loro "fortuna" – per così dire – i due astronauti avevano nella cabina una pistola, una Makarov PM da 9 mm. Si trattava della tipica arma di ordinanza dell'epoca, ottima contro gli esseri umani ma decisamente meno efficace contro animali selvatici di grossa taglia.

Makarov
Makarov PM da 9 mm (credit: Konstantin, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons).

Prima di riuscire ad essere tratti in salvo passarono due giorni e due notti durante i quali non solo patirono il freddo ma dovettero anche mantenere alta l'attenzione per paura di essere attaccati da qualche animale. Fortunatamente per loro tutto andò liscio, anche se Lenov dichiarò in seguito che la paura degli orsi bruni non lo abbandonò mai per il resto della sua vita.

Il fucile per gli astronauti

Una volta soccorso e rientrato da eroe in patria, Alexey Lenov insistette per far sì che nella dotazione delle successive missioni venisse aggiunta un'arma più consona per difendersi da eventuali animali selvatici di grossa taglia. L'agenzia spaziale acconsentì e dopo qualche anno venne aggiunto al kit di sopravvivenza degli astronauti l'ibrido tra un fucile e una pistola a tre canne: il TP-82.

TP-82
TP–82 esposta in un museo.

L'arma, in dotazione ai cosmonauti dal 1986 al 2007, era ben più ingombrante della precedente Makarov PM: misurava 36 centimetri di lunghezza e pesava più di un chilo e mezzo. Le due canne superiori permettevano di sparare proiettili da caccia simili a quelli di una classica doppietta mentre la canna inferiore, dal calibro minore, era utilizzata in caso di emergenza. Inoltre l'arma poteva anche sparare razzi di segnalazione per velocizzare le fasi di ritrovamento e soccorso. Per concludere, sul calcio dell'arma venne installato anche un machete, così da rendere la TP-82 versatile in un'enorme quantità di situazioni.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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