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5 Ottobre 2025
7:00

Cosa non mettere nel microonde e perché: i materiali da evitare

Metalli e alcune plastiche non vanno usati nel microonde: i primi riflettono le onde e possono generare scintille pericolose, le seconde se non certificate “microwave safe” possono deformarsi e rilasciare sostanze chimiche. Per un uso sicuro, servono contenitori progettati e testati appositamente.

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Cosa non mettere nel microonde e perché: i materiali da evitare
materiali microonde

Il forno a microonde è ormai presente in quasi tutte le cucine, funziona emettendo onde elettromagnetiche che fanno vibrare le molecole d'acqua contenute nel cibo: è proprio la trasformazione di questa energia cinetica (energia di movimento) in energia termica a riscaldare l'alimento molto velocemente.

Non tutti i contenitori, però, vanno d'accordo con il microonde. Per esempio, i metalli, come l'alluminio o il ferro, riflettono le onde elettromagnetiche generate dal microonde, impedendo una cottura uniforme, e in rari casi possono anche generare scintille. Plastica e polistirolo, durante il riscaldamento in microonde possono invece deformarsi o rilasciare sostanze pericolose nel cibo, come gli ftalati. Secondo la FDA (Food and Drug Administration) sono sicuri il vetro, la ceramica, il cartone e alcune tipologie di plastiche, ma solo quelle che riportano la dicitura "microwave safe", ossia "sicuro da usare in microonde", o il simbolo apposito.

Cosa evitare di mettere nel microonde: i materiali da non riscaldare

Per capire come mai i metalli non vanno inseriti nel microonde, dobbiamo fare un paio di premesse. Gli atomi sono composti da tre particelle elementari: protoni (carichi positivamente), elettroni (carichi negativamente) e neutroni (che come dice il nome, hanno una carica elettrica neutra). Protoni e neutroni si concentrano al centro dell'atomo costituendo il nucleo, mentre gli elettroni vi orbitano, cioè girano, attorno (questa è una grande semplificazione, ma dovremo accontentarci).

Metalli come alluminio, ferro e rame

Quando gli atomi dei metalli (come alluminio, rame o ferro) si legano tra loro non tengono stretti i loro elettroni più esterni, ma in parte li cedono:  gli elettroni diventano delocalizzati, cioè liberi di muoversi in tutto il materiale. Usando una metafora, possiamo immaginarci un mare fatto di elettroni e, qui e là, delle isole di nuclei solitari. È proprio questa nuvola di elettroni mobili che rende i metalli ottimi conduttori sia di corrente elettrica che di calore.

Le microonde sono un tipo di onda elettromagnetica: come tutte le onde di questo tipo, sono formate dall'unione di due campi invisibili, uno elettrico e uno magnetico, che viaggiano nello spazio oscillando. Quando queste onde colpiscono il nostro alimento avvolto nella carta stagnola (fatta di alluminio), gli elettroni liberi degli atomi di alluminio si muovono seguendo l'oscillazione del campo elettrico, producendo a loro volta un nuovo campo elettromagnetico che si oppone a quello dell'onda elettromagnetica generata dal microonde. Il risultato è che l'onda non penetra, ma viene respinta, cioè riflessa come su uno specchio: la cottura del cibo non sarà quindi efficiente.

Ma non è finita qui: la concentrazione di cariche elettriche in alcuni punti particolari – come per esempio spigoli, punte, pieghe, tipici della carta stagnola accartocciata – può essere altissima, proprio perché gli elettroni sono condivisi e liberi di muoversi. In queste zone, si può generare un campo elettrico così intenso da ionizzare le molecole dell'aria circostante, cioè da strappare loro degli elettroni. Questo processo genera scintille (in gergo tecnico, "arcing"), che possono danneggiare il forno o, nei casi peggiori, innescare un incendio.

Alcuni tipi di plastica non sono sicuri

Un altro materiale da usare con cautela è la plastica. Non tutte le plastiche sono uguali: alcune sono progettate per resistere al calore e riportano la dicitura "microwave safe" o un pittogramma raffigurante un piccolo forno o delle onde, mentre altre, se riscaldate al microonde, possono deformarsi o addirittura rilasciare sostanze pericolose nel cibo.

microwave safe
Sulle plastiche "sicure" da usare in microonde, si può trovare sia la dicitura "microwave safe" che solo il simbolo apposito.

Uno studio riportato su Europe PMC, per esempio, spiega che alcuni contenitori domestici contengono delle molecole chiamate ftalati, usati come plastificanti, che durante il riscaldamento al microonde possono migrare nel cibo, rappresentando un problema in quanto vengono classificati come interferenti endocrini (EDC), cioè composti chimici in grado di alterare l'equilibrio ormonale dell'organismo.

In un altro studio pubblicato da alcuni ricercatori del Rochester Institute of Technology  sono stati riscaldati al microonde tre materiali molto utilizzati negli imballaggi alimentari: il polietilene tereftalato (PET), polistirene (che in molti conoscono come polistirolo), e polipropilene (PP). I risultati hanno mostrato che questi polimeri possono rilasciare piccole quantità di composti organici e altre sostanze migranti che finiscono nel cibo: usiamoli quindi nel microonde solo se riportano la dicitura che sono adatti per farlo.

Cosa si può mettere nel forno microonde: quali sono i materiali sicuri

Oltre alle plastiche con l'apposito simbolo, possiamo usare anche altri contenitori per cuocere o riscaldare il pranzo al microonde. Secondo la Food and Drug Administration (FDA), materiali come vetro, ceramica e carta o cartone sono sicuri, perché le onde elettromagnetiche li attraversano senza incontrare resistenze e senza fare alcun danno. Unico problema: il calore del cibo può scaldare anche il piatto, quindi attenti a non scottarvi!

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