
Solo leggendo la parola “zecca” siamo già percorsi da un brivido di ribrezzo e di paura; in effetti, si tratta di un parassita con una pessima reputazione. Si tratta di artropodi appartenenti alla famiglia degli aracnidi che possono portare alcune malattie, tra cui la malattia di Lyme. Si ritiene che solo l’1% delle zecche siano in grado di trasmettere infezioni. In questo articolo quindi facciamo chiarezza su questo aracnide, scopriamo quali sono le principali malattie che possono trasmettere e come comportarsi in caso di morso.
Dove si trovano e come si comportano le zecche
Le zecche sono Aracnidi come gli acari, i ragni e gli scorpioni; si suddividono in zecche "molli" e zecche "dure" e nel mondo sono note attualmente oltre 750 specie di zecche "dure" e ben 36 in Italia. Solo alcune specie sono potenziali portatrici di agenti patogeni, in quanto il rapporto zecca – patogeno è specie specifico. Le più comuni e pericolose sono:
- la zecca degli acquitrini (Dermacentor reticulatus),
- la zecca dei boschi (Ixodes ricinus), molto diffusa
- la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus),
- la zecca del piccione (Argas reflexus)
- la zecca degli uccelli (Hyalomma marginatum).
Si trovano di frequente in luoghi dove sono presenti cervi, caprioli, colonie di uccelli, ma anche pecore o capre al pascolo. Per completare il loro ciclo vitale e per riprodursi hanno bisogno di succhiare sangue da un ospite: un mammifero, un uccello e per alcune specie persino un rettile; per questo sono definite parassiti ematofagi obbligati. Il ciclo vitale di una zecca dura circa un anno e ogni stadio di sviluppo ha bisogno di un "pasto di sangue" per potersi evolvere; quindi, in primavera si schiudono le uova e le larve fanno un pasto di sangue per diventare ninfe. In estate, le ninfe dopo aver succhiato sangue ad un ospite si trasformano in adulti. Ogni femmina adulta in autunno, fa l'ultimo pasto di sangue, depone le uova in luogo protetto e muore.

Per effetto del pasto di sangue la zecca può passare dalla dimensione di qualche millimetro a circa un centimetro; le femmine possono addirittura aumentare di 20 volte il loro volume. Il corpo è tondeggiante e il capo è munito di un rostro che penetra nella cute e succhia il sangue dell’ospite. La puntura è indolore perché le zecche inoculano una certa quantità di saliva con sostanze anestetiche e anticoagulati.
In genere rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 14 giorni collocandosi dove la cute è più sottile e poi si lasciano cadere spontaneamente. Preferiscono luoghi caldi, umidi e con abbondante vegetazione, fermandosi sui fili d’erba in attesa del passaggio del loro ospite che intercettano rilevando con particolari organi sensoriali il calore corporeo, l'acido lattico e l'anidride carbonica emessi dall’ospite. Quindi, se siamo attratti da un bel prato in piena estate teniamo conto che le zecche sono attratte da noi.
Le principali malattie che possono trasmettere
Ma quali sono le malattie che possono trasmettere le zecche? Vediamole insieme una ad una. C'è da sottolineare comunque che solo l’1% delle zecche siano in grado di trasmettere infezioni.
Borreliosi o Malattia di di Lyme
Si tratta di un’infezione batterica che viene trasmessa dalla zecca dei boschi (Ixodes ricinus) e che va trattata tempestivamente con antibiotici per evitare conseguenze a volte anche gravi. La denominazione deriva dalla città di Lyme negli USA, dove è stata scoperta. Si manifesta con un arrossamento circolare della pelle attorno alla zona del morso che compare dopo 1 o 2 settimane. La malattia è endemica nel Nord Italia ed è particolarmente diffusa nel Nord Est. Se non curata può provocare febbri ricorrenti e interessare le articolazioni, il cuore e il sistema nervoso.
Meningo-encefalite da zecche o TBE
Anche questa malattia viene trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi, è un'infezione virale che colpisce il sistema nervoso. E' molto più rara la diffusione in Italia con alcuni casi in Lombardia, ma è molto preoccupante. Inizia con febbre e disturbi simili all'influenza. In alcuni casi può interessare il sistema nervoso centrale con conseguenze permanenti.
Anaplasmosi
L'infezione si manifesta in modo brusco con febbre, brividi, mal di testa e malessere. Una volta diagnosticata va trattata con antibiotici specifici.
Febbre bottonosa del Mediterraneo o rickettsiosi
È una malattia trasmessa dalla zecca del cane ed è tipica del Mediterraneo. Ha un'incubazione di 5-7 giorni e i sintomi principali sono febbre ed eruzioni cutanee su tutto il corpo

Precauzioni e regole di comportamento
Vediamo ora qualche regola "anti-zecca" può evitare fastidiose conseguenze:
- Indossare scarponcini alle caviglie, calzettoni e pantaloni lunghi possibilmente di colore chiaro;
- Evitare di camminare nell’erba alta soprattutto in luoghi caldi e umidi;
- Utilizzare appositi repellenti spray a base di Permetrina da spruzzare sui vestiti; attenzione però perché è particolarmente tossica per i gatti;
- Al termine di un'escursione in campagna controllare gli abiti e magari passa sui vestiti una spazzola a rullo adesivo;
- È opportuno il lavaggio degli indumenti in lavatrice e poi l’asciugatura in pieno sole o meglio in asciugatrice proprio per favorire una rapida eliminazione dell’umidità;
- I cani in genere vengono trattati periodicamente con appositi repellenti anti- zecche per tutta la stagione estiva.

Cosa fare in caso di morso di zecca
Se si trova una zecca attaccata al proprio corpo è importante
- non utilizzare “i rimedi della nonna” come l’olio, l’alcool, il petrolio o il dentifricio per tentare di soffocarla,
- non schiacciarla perché potrebbe rigurgitare il sangue iniettando così eventuali patogeni,
- non tirarla via con una normale pinzetta o con le dita perché la testa potrebbe restare nella pelle provocando una cisti;
La zecca, infatti, va rimossa staccandola in modo deciso e con un movimento rotatorio utilizzando una particolare pinzetta curva che si acquista in farmacia (vedi l'ultima immagine). Subito dopo la parte va disinfettata accuratamente. Inoltre, la zona del morso va controllata quotidianamente per qualche giorno per verificare se si formano rossori circolari o gonfiore sulla pelle. In caso di sintomi come febbre, mal di testa o dolori articolari è bene rivolgersi al proprio medico. Infine, una volta estratta è meglio conservare la zecca in un barattolo chiuso ermeticamente e poi portarla all’Istituto Zooprofilattico di zona, in un reparto ospedaliero per le malattie infettive o in un laboratorio analisi specializzato.