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1 Dicembre 2025
16:30

Cosa sono i “groomers” e come adescano i minori online e nella vita reale

Il "grooming" - dall'inglese "to groom" ossia curare, sistemare, preparare - è la manipolazione sessuale dei minori, online e offline. Riconoscerlo non è sempre facile, ma si può imparare a prevenirlo.

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Cosa sono i “groomers” e come adescano i minori online e nella vita reale
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Il termine "groomer" (dall'inglese "to groom" ossia curare, sistemare, preparare) per indicare i predatori sessuali circola da anni online, ma negli ultimi giorni è rimbalzato sui social grazie allo Youtuber texano Schlep, che sulla piattaforma di gioco Roblox si è finto minorenne per poter ingannare e far arrestare alcuni pedofili che adescavano i giovanissimi giocatori online. I "groomers", infatti, non sono altro che questo: pedofili che cercano di manipolare i minori, conquistarne la fiducia, isolarli e poi sfruttarli, quasi sempre con fini sessuali.

Nel gaming online, il fenomeno è diffusissimo, e la questione è calda, perché richiama soprattutto i genitori riguardo al tema della sicurezza digitale per i propri figli.

Cosa significa “grooming” e perché non è solo online

Il grooming, come rende chiaro anche il Ministero della Giustizia, è un processo di manipolazione graduale che l'adescatore utilizza nei confronti di un minore per adescarlo, ottenere la sua fiducia e una dipendenza emotiva e, infine, sfruttarlo.

Il grooming online si sviluppa principalmente tramite le chat dei social e dei videogiochi, dove il groomer può nascondere la sua reale identità, età e intenzioni e fingersi un coetaneo del minore che ha in mente di adescare, da cui impara il linguaggio "giovanile" da imitare per avvicinarsi. Solitamente, individua minori vulnerabili e con poca supervisione da parte dei genitori, per agire indisturbato.

Il groomer sa quello che fa, e si muove agilmente: una volta individuata la sua preda la riempie di attenzioni e affetto, complimenti, condivisione dei loro interessi e ascolto attivo dei loro problemi. Ma soprattutto, intima il minore coinvolto di non dire ai genitori della loro relazione: deve rimanere segreta. Così facendo, può isolarlo il più possibile, continuando nel suo lavoro di manipolazione. Nel frattempo, cerca di spostarsi verso chat sempre più private (ad esempio Whatsapp e Telegram).

Una volta che il groomer riesce a fare breccia, inizia una graduale introduzione di temi sessuali, finché non arriva a inviare e richiedere fotografie a sfondo sessuale della vittima e proposte di incontri dal vivo. Se il minore volesse poi interrompere il rapporto, si troverebbe in difficoltà, perché il groomer può far partire dei ricatti minacciando di far circolare online le foto intime ricevute (sextortion).

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Questo fenomeno, però, non avviene solamente online.

I groomers, infatti, sono anche offline. Di solito si trovano all'interno del contesto scolastico ed extra-scolastico, della chiesa o di una famiglia allargata. In questo caso, però, l'adescatore è una persona conosciuta, di fiducia, e proprio per questo motivo è più difficile da individuare. Il groomer offline fa molta più fatica rispetto a quello online nel costruire un rapporto con la vittima: solitamente ci vuole più tempo, affinché il minore si fidi, e per farlo l'adescatore lo riempie di attenzioni e regali, ma anche di favoritismi e ruoli di autorità. Crea così un rapporto fatto di affetto e manipolazione, in cui è difficile comprendere quanto sta accadendo.

Il groomer offline parte con contatti fisici innocui: semplici abbracci, un tocco del braccio "in simpatia". Gradualmente, però, il tocco si fa sempre più invadente, arrivando a parti intime del corpo. Per creare situazioni di questo genere, l'adescatore isola fisicamente la vittima, e per farlo crea delle occasioni private casuali.

Entrambe le tipologie di groomers hanno in comune il fatto di creare un legame esclusivo con le loro vittime, seducendole e manipolandole sottilmente.

Quali sono i segnali d'allarme e come prevenire o proteggere le vittime di grooming

I giovanissimi, avendo un'intelligenza emotiva e del mondo ancora incomplete, sono inconsapevoli del rischio che corrono. È facile quindi che una persona che gli mostri segni di approvazione e affetto (e che quindi va a colmare delle lacune) possa velocemente insinuarsi nella sua mente e nella vita quotidiana. Per questo motivo è importante la supervisione di un adulto, che controlli un uso sano dei dispositivi. Se il controllo non c'è stato ma si notano dei seri cambiamenti emotivi (ansia e irritabilità in primis), un uso del telefono solo a porte chiuse o di notte, nervosismo quando è online o una comunicazione ridotta con la famiglia, potrebbe essere il caso di agire. In questo caso è molto importante non colpevolizzare il minore, ma anzi salvare tutte le evidenze digitali possibili, segnalare alle piattaforme il profilo dell'adescatore e rivolgersi alle autorità competenti.

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Il controllo dei device da parte di genitori ed educatori è essenziale soprattutto in casi simili a quello di Roblox. Circa 150 milioni di persone utilizzano questa piattaforma di gioco online ogni giorno, e più di un terzo di queste non è nemmeno tredicenne (l'età minima consentita per registrarsi è di soli cinque anni). I giovanissimi qui possono giocare e chattare tra loro, ma il rischio che nelle loro chat possa comparire un groomer è elevato, visto che la piattaforma per lungo tempo non ha richiesto la verifica dell'età o l'autorizzazione dei genitori per creare un account. Lo youtuber Schlep, agendo da giustiziere e consegnando alla giustizia i groomers rilevati sulla piattaforma, ha portato di nuovo alla luce questo enorme problema, obbligando Roblox a utilizzare la stima dell'età facciale per limitare le chat a gruppi di età simili.

Aspetti legali in Italia

In Italia, il grooming — definito come "adescamento di minore" — è un reato (le norme principali a riguardo sono contenute nel Codice Penale, modificate con la Legge 172/2012 che ha recepito la Convenzione di Lanzarote) anche se non avviene alcun incontro fisico con il minore coinvolto (minore di 16 anni). L'adescamento, infatti, si consuma quando l'adulto contatta la sua vittima con lo scopo di commettere reati sessuali, e la reclusione può andare da 1 a 3 anni.

Ad ogni modo, il grooming è molto spesso accompagnato da altri reati aggravanti, come detenzione di pornografia minorile o materiale pedopornografico, corruzione di minorenne e violenza sessuale.

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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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