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15 Luglio 2025
15:00

Cosa svelano le immagini della corona solare più ravvicinate di sempre: il video della sonda Parker

La sonda Parker Solar Probe della NASA ha ottenuto le spettacolari immagini più ravvicinate di sempre della corona solare: raccolti dati preziosi per comprendere meglio la meteorologia spaziale sulla Terra.

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Cosa svelano le immagini della corona solare più ravvicinate di sempre: il video della sonda Parker
Immagine
Rappresentazione artistica del passaggio della sonda Parker Solar Probe attraverso la corona solare. Credits: NASA.

La sonda Parker Solar Probe della NASA ha realizzato le immagini più ravvicinate di sempre del Sole, passando attraverso la corona solare a una distanza di soli 6,1 milioni di km dalla superficie della nostra stella. Le immagini e i dati raccolti forniscono preziose informazioni sulla corona solare e sul vento solare, che influenza la meteorologia spaziale anche nel nostro angolo del Sistema Solare, per esempio causando tempeste geomagnetiche. Il passaggio, effettuato il 24 dicembre 2024, è stato il più ravvicinato al Sole mai compiuto finora da Parker Solar Probe.

Il video all'interno della corona solare

Il video qui sotto mostra la corona solare osservata dall'interno della corona stessa. Nel video si nota il flusso di particelle prodotto da una eruzione solare, che attraversa lo schermo a 1,6 milioni di km/h provenendo dalla direzione del Sole sinistra, e una miriade di particelle ad alta energia che colpiscono il sensore della telecamera saturando il segnale dei pixel e producendo una sorta di effetto nevicata nell'immagine. Nella sua orbita attuale, che porta la sonda spaziale a soli 6,1 milioni di km dal Sole, la sonda solare Parker continuerà a raccogliere dati aggiuntivi per aiutare gli scienziati a confermare le origini del vento solare e della alta temperatura della corona. Il prossimo passaggio ravvicinato al Sole è invece previsto per il 15 settembre 2025.

Cosa abbiamo imparato sulla corona e sul vento solare

Grazie alla sonda Parker, siamo in grado per la prima volta nella storia di studiare la corona solare dall'interno della corona stessa. Normalmente, infatti, lo studio della corona solare viene effettuato da Terra o tramite sonde eclissando il disco solare così da rivelare la tenue atmosfera esterna che costituisce la corona. Nonostante si tratti della nostra stella, diversi misteri circondano ancora il Sole, in particolare quale sia la fonte di energia che permette alla corona di raggiungere temperature cinetiche dell'ordine del milione di °C, molto superiori di quelle della fotosfera solare che invece si ferma a circa 5600 °C. Già durante il primo passaggio nella corona solare nel 2021 a circa 13 milioni di chilometri dalla superficie del Sole, la sonda ha scoperto ad esempio che i confini della corona solare sono irregolari e più complessi di quanto si pensasse in precedenza.

Inoltre, i diversi passaggi ravvicinati della sonda al Sole ci hanno permesso di indagare meglio la differenza tra il vento solare "veloce", viaggiante a circa 700 km/s, e il vento solare "lento", circa 350 km/s. Il primo, meno denso, ma più veloce, si genera dai buchi coronali, regioni della corona solare con campo magnetico “aperto”, da cui le particelle possono fuggire liberamente, mentre il secondo, più denso, ma lento, emerge da zone del Sole in cui si mescolano campi magnetici aperti e chiusi. La sonda è stata in grado di aggiungere nuovi dettagli circa l'origine di queste due componenti. Nel 2024, infatti, si è scoperto che il vento veloce è in parte energizzato da campi magnetici a zig-zag presenti nella corona solare, mentre i recenti "tuffi" nella corona hanno mostrato come il vento solare "lento" sia costituito da due componenti separate: una che si genera da grandi anelli di materiale che collegano regioni attive della superficie solare dove alcune particelle possono riscaldarsi abbastanza da fuoriuscire dal Sole, e l'altra che si  origina in prossimità di buchi coronali, ovvero regioni scure e fredde nella corona.

La missione della sonda Parker della Nasa

La sonda Parker Solar Probe, così chiamata in onore del defunto eliofisico Eugene Parker, è stata lanciata nel 2018 con l'obiettivo di spingersi più vicino al Sole di qualsiasi altra sonda della storia, al fine di svelarne i misteri legati al vento solare e all'origine della temperatura della corona solare. La sonda rappresenta l'oggetto costruito dall'uomo più veloce della storia, raggiungendo velocità di circa 700.000 km/h al punto di massimo avvicinamento al Sole.  L'abilità della sonda di raggiungere distanze così ravvicinate al Sole (per confronto Mercurio dista 46 milioni di km) è dovuta alla presenza di un imponente scudo termico che permette alla sonda di salvaguardare gli strumenti scientifici da temperature superiori ai 1500 °C.

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